Rischi ipotensione diastolica
Egregi Dottori, vi chiedo un parere su mio padre ultra80enne, soggetto diabetico e cardiopatico con un episodio di TIA risoltosi abbastanza bene.
Il mio dubbio riguarda il divario pressorio esistente tra sla pressione sistolica, che grossomodo è ben controllata (raramente supera i 140 mmHg), e quella diastolica che è sempre alquanto bassa, infatti si aggira tra 40 e 60 mmHg, a volte con valori in caduta anche intorno ai 20 mmHg. Il suo cardiologo mi ha detto che anche valori molto bassi della diastolica non creano assolutamente problemi mentre il discorso è diverso con la sistolica. Il medico curante non è dello stesso parere e dice che aldilà della spossatezza che un basso valore della sistolica può causare, un soggetto che è già stato vittima di un episodio di TIA è a maggior rischio con valori che sono al di sotto dei 60 mmHg. Qual'è il vostro parere? Grazie.
Il mio dubbio riguarda il divario pressorio esistente tra sla pressione sistolica, che grossomodo è ben controllata (raramente supera i 140 mmHg), e quella diastolica che è sempre alquanto bassa, infatti si aggira tra 40 e 60 mmHg, a volte con valori in caduta anche intorno ai 20 mmHg. Il suo cardiologo mi ha detto che anche valori molto bassi della diastolica non creano assolutamente problemi mentre il discorso è diverso con la sistolica. Il medico curante non è dello stesso parere e dice che aldilà della spossatezza che un basso valore della sistolica può causare, un soggetto che è già stato vittima di un episodio di TIA è a maggior rischio con valori che sono al di sotto dei 60 mmHg. Qual'è il vostro parere? Grazie.
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Gentile utente,
una alta pressione differenziale, ossia una grossa differenza tra la sistolica e la diastolica, non è una situazione ottimale per un ultraottagenuario, per cui sarebbe preferibile modificare la terapia farmacologica cui è sottoposto e raggiungere un livello pressorio più alto. Si consulti con il collega curante.
Saluti
una alta pressione differenziale, ossia una grossa differenza tra la sistolica e la diastolica, non è una situazione ottimale per un ultraottagenuario, per cui sarebbe preferibile modificare la terapia farmacologica cui è sottoposto e raggiungere un livello pressorio più alto. Si consulti con il collega curante.
Saluti
Dr. Vincenzo MARTINO
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Utente
Gent.mo Dottore, sono stati provati diversi antipertensivi ma senza alcun apprezzabile miglioramento riferito al divario pressiorio. Attualmente assume Tareg 80, Venitrin T 10 (che pure gli provoca un apprezzabile effetto ipotensivo) e all'occorrenza (ci sono giorni in cui la pressone è più alta) Norvasc 0,5 mg. A detta del medico il Norvasc agirebbe più sulla pressione sistolica che sulla diastolica, lei conferma? Senza entrare nei dettagli, si sentirebbe di suggerire qualche altro tipo di molecola?
Inoltre le sarei veramentee grato se mi dicesse il suo pensiero sui valori minimi tollerabili di pressione distolica, in particolare, nel caso di un paziente con le problematiche di mio padre. La saluto cordialmente.
Inoltre le sarei veramentee grato se mi dicesse il suo pensiero sui valori minimi tollerabili di pressione distolica, in particolare, nel caso di un paziente con le problematiche di mio padre. La saluto cordialmente.
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Gentile utente,
lei purtroppo mi richiede di suggerirle eventuali modifiche terapeutiche, ma purtroppo senza avere l'opportunità di visitare direttamente il paziente è davvero difficile poterle suggerire qualcosa, che d'altra parte risulta vietato anche dal codice deontologico. In linea generale, la terapia, sotto un profilo puramente teorico è spesso migliorabile. Saluti
lei purtroppo mi richiede di suggerirle eventuali modifiche terapeutiche, ma purtroppo senza avere l'opportunità di visitare direttamente il paziente è davvero difficile poterle suggerire qualcosa, che d'altra parte risulta vietato anche dal codice deontologico. In linea generale, la terapia, sotto un profilo puramente teorico è spesso migliorabile. Saluti
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 9.2k visite dal 12/01/2010.
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L'ipertensione è lo stato costante di pressione arteriosa superiore ai valori normali, che riduce l'aspettativa di vita e aumenta il rischio di altre patologie.