Insufficienza mitralica e rifiuto di controlli

Buonasera.
Vorrei chiedervi un consiglio riguardo mia moglie. Lei ha 34 anni, è alta 1,56m per 44kg, di corporatura normale/esile, giapponese. Non fuma, non beve alcolici, ma molto caffè, consuma pochissimi grassi ed è quasi completamente vegetariana. Dalla nascita soffre di insufficienza mitralica congenita dovuta a prolasso, con rigurgito, dapprima lieve è andata accentuandosi, soprattutto negli ultimi periodi, suppongo a fronte di un periodo particolarmente stressante. I suoi battiti cardiaci, da sempre molto alti (a riposo 105/110 ca)sono andati aumentando ancora e la pressione massima supera difficilmente i 90. Soffre di affaticamento, con sforzi quali salire una rampa di scale o simili, svenimenti frequenti, dolori lancinanti (lei li definisce simili a pugnalate) nella parte posteriore dello sterno in presenza di agitazione o per sforzi anche medi. Spesso di notte dorme con il capo abbastanza rialzato perché le manca un po' l'aria. Lei tende moltissimo a minimizzare, è tutt'altro che preoccupata e continua imperterrita a svolgere ogni tipo di attività, compreso danzare, attività che adora, però confesso di essere seriamente preoccupato io per lei. Il grande problema è il suo netto rifiuto a sottoporsi a visite ed esami di alcun genere. L'ultima vera visita medica da lei effettuata risale ai suoi 13 anni, non ha mai fatto un esame del sangue, che ricordi. Tutt'ora rifiuta categoricamente l'idea, dicendo che lei si conosce, sa quali sono i suoi limiti e come fare.
Sono riuscito con fatica a farle accettare di farsi auscultare da un medico di mia fiducia, il quale ha confermato la diagnosi di insufficienza mitralica con rigurgito severo e di probabile insufficienza cardiaca secondaria, consigliando caldamente una serie di controlli apporfonditi per stabilirne bene il grado e cosa fare. Consiglio che ovviamente non ha accettato.
Quello che mi chiedo, preoccupato, è quale possa essere a questo punto il rischio che corre continuando a trascurare la sua condizione. E come fare per cercare di convincerla a farsi visitare seriamente e curare.
Grazie di tutto.
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Dr. Enzo Boncompagni Cardiologo 631 19
Caro amico di Torino, "Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire". Provi a tradurlo in giapponese e a ripeterlo molte volte alla sua moglie orientale. La patologia è chiara: legga in cardiologiapertutti.org, Sezione "Argomenti" l'Argomento N° 124, e cerchi nel sito stesso le immagini relative al prolasso valvolare mitralico. Il Medico di sua fiducia ha detto cosa giustissima. Il prolasso valvolare mitralico è solo "una leggera differenza in un cuore sano" fino a che non compare insufficienza e rigurgito mitralico. A quel punto il cuore comincia a sciuparsi, e lo farà sempre di più, via via che aumenta il rigurgito miralico. Prima che questo accada il semplice buon senso comanda di intervenire. Credo che solo un Cardiologo con molta pazienza e precisione possa riuscire a far muovere sua moglie. Cordiali saluti e auguri.

Dr. Enzo Boncompagni, Medico Cardiologo

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Attivo dal 2009 al 2011
Ex utente
La ringrazio moltissimo per la gentile e rapidissima risposta. Purtroppo ho provato a dirlo a mia moglie in ogni lingua da me conosciuta (sono anche io giapponese, sono certo di aver parlato chiaro) ma lei è inamovibile. Non ho idea di quanto possa essere grave la situazione, anche se, come dicevo, il medico interpellato era tutt'altro che tranquillo. Ogni volta che la vedo cadere a terra svenuta o portarsi la mano sullo sterno ammetto di avere un brivido gelato che mi attraversa la schiena, nonostante la freddezza mantenuta nella situazione. Personalmente sono molto preoccupato anche per la tachicardia che presenta e mi chiedo se sia normale per la sua condizione avere non meno di cento battiti al minuto nemmeno dormendo (misurati più volte) o se si tratti di un ulteriore e non previsto sforzo a cui il suo cuore è sottoposto. Ammetto di poter essere ansioso in merito, ma credo mi possa capire.
Grazie ancora.
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Dr. Enzo Boncompagni Cardiologo 631 19
La capisco, ma ribadisco fermamente la necessità di affrontare la situazione, in modo sollecito. Se sua moglie continua nel suo ostinato rifiuto purtroppo dovrà pagare le conseguenza. Auguri.
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Attivo dal 2009 al 2011
Ex utente
La ringrazio moltissimo per la gentilezza e la fermezza della risposta. Le sue parole mi motivano ancora di più a insistere perché cambi atteggiamento. Da come Lei descrive la situazione ho paura a pensare a quali conseguenze possano essere e vorrei scongiurarle.
Oggi mia moglie ha avuto una perdita di coscienza piuttosto prolungata, è rimasta quasi dieci minuti senza riprendersi, sopravvenuta in seguito a uno sforzo piuttosto deciso per il quale ha accusato un notevole affanno. Potrebbe essere dipendente dalla sua patologia? E nel caso, quanto potrebbe essere rilevante? Lei naturalmente ha minimizzato la cosa...
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Dr. Enzo Boncompagni Cardiologo 631 19
Devo ripetere sempre quanto ho scritto. Sua moglie deve SUBITO affrontare la situazione.
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Attivo dal 2009 al 2011
Ex utente
La ringrazio immensamente di tutto. Lei è estremamente gentile e preciso. Grazie infinite.