Cardioversione e fibrillazione

Buongiorno, volevo un Vs. parere relativamente a mio suocero che è in cura da parecchi anni presso un ospedale della provincia di Milano per fibrillazione atriale. Con gli anni, dopo 2 cardioversioni e un pace maker mio suocero è rientrato in ospedale per l'ennesima volta perchè non stava assolutamente bene (mancanza di fiato) Dopo avergli fatto un coronografia e aver escluso problemi alle coronarie lo hanno dimesso con un cambio di medicine. Ora prende
LATISONE 1CP LASIX 25 1CP. VALPRESSION 160 1CP DILATREND 25 MEZZA CP AL MATTINO E MEZZA ALLA SERA E SINTRON 4 MG TRE QUARTI DI COMPRESSA OGNI GIORNO. Dopo pochi giorni il valore INR era di 5,3 e quindi gli hanno drasticamente dimunuito il sintron. La lettera di dimissioni è stata la seguente :
CARDIOMIOPATIA DILATATIVA IDIOPATICA - FIBRILLAZIONE ATRIALE PERMANENTE
L'esito della coronografia è stato il seguente : "ateromasia coronarica multivasale non signigicativa. Coronaria Dx dominante. mentre l'esito dell'ecocardiogramma con colordoppler è stato "ventricolo sx dilatato e leggermente ipertrofico con ipocinesia globale condizionante riduzione degli indici di funzionalità sistologica (FE 35%) Moderata insufficienza mitralica da restrizione sistolica dei lembi e dilatazione dell'anulus. Atrio sx dilatato. Lieve-media insufficienza aortica. L'ospedale ha detto che non ci sono nè cure nè interventi che possono risolvere il problema ci dovrà convivere per tutta la vita e dovrà modificare il sintron ogni qualvolta (ptraticamente è anni che già la fa) il valore INR non è compreso tra 2 e 3.
Siccome mio suocero comunque non sta affatto bene in 20 giorni è dimagrito 8 kg. Vi chiedo cortesemente se secondo Voi e la Vs. esperienza in merito è corretto ciò che ci è stato detto e se è la pura verità che dovrà continuare così la sua vita, senza più fare nemmeno un piccolissimo sforzo (tipo andare in bici o sollevare una borsa della spesa). Sono molto preoccupata, è il caso di cambiare ospedale ???? Grazie mille anticipatamente
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Dr. Vincenzo Martino Cardiologo 6.6k 209
Gentile utente,
evidentemente suo suocero è affetto da scompenso cardiaco cronico, condizione che giustifica la sintomatologia e i relativi cambi terapeutici allorquando vi sono delle ricadute. Tale situazione è certamente complessa e meritevole di un adeguato controllo clinico assiduo, ma su dove e come effettuarlo non so darvi particolari indicazioni, nè potrei farlo in quanto deontologicamente non corretto.
Saluti

Dr. Vincenzo MARTINO

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Utente
Utente
Grazie mille per la Sua sollecita risposta, volevo chiederLe un parere se vi è già capitato un caso analogo e se è possibile intervenire chirurgicamente o se mi sa indicare un centro specializzato proprio per questa patologia.
grazie ancora
[#3]
Dr. Vincenzo Martino Cardiologo 6.6k 209
Casi simili, purtroppo, se ne osservano molti. Lì a Milano ci sono moltissimi centri cardiologici di alta professionalità. Ne parli al curante.
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