Posso usare i betabloccanti per evitare tachicardia?
Sono un ragazzo a cui capita occasionalmente di assumere stimolanti come caffeina, nicotina (non fumo e non l'ho mai fatto) e modafinil per reggere ritmi frenetici di lavoro e studio.
Dato che normalmente ho una frequenza cardiaca a riposo leggermente alta (80-90) senza usare nulla e che tende a salire sui 100 e più quando faccio delle attività impegnative (studio intenso o blanda attività fisica), volevo sapere se potesse essere utile l'associazione di betabloccanti cardioselettivi per evitare episodi di tachicardia già avvenuti con attività relativamente blande (senza assumere nulla non mentre usavo) e per limitare il potenziale rischio di esporre il cuore a frequenze troppo alte sia in acuto che in cronico.
Ovviamente non intendo fare ciò per conto mio ma chiederò informazioni più precise al mio medico, tuttavia volevo capire se potesse essere qualcosa di sensato da fare e chiedere al medico.
Ci tengo a precisare che non uso stimolanti costantemente ma al bisogno o a periodi anche perché dopo un pò non fanno neanche effetto e non voglio arrivare al punto di dipendere da essi per funzionare normalmente né di dover aumentare le dosi pericolosamente.
Infine volevo informarVI che ho un soffio non patologico al cuore diagnosticato anni fa nelle visite agonistiche e un mio genitore, un mio nonno e un mio bisnonno hanno avuto problemi cardiovascolari (aterosclerosi coronarica e carotidea) tutti più o meno intorno ai 60 anni anche se la causa precisa è da chiarire (potrebbe essere ipercolesterolemia familiare che quindi richiederebbe una prevenzione completamente diversa).
È per questo che conosco vagamente i betabloccanti cardioselettivi avendo parenti cardiopatici che li usano.
Dato che normalmente ho una frequenza cardiaca a riposo leggermente alta (80-90) senza usare nulla e che tende a salire sui 100 e più quando faccio delle attività impegnative (studio intenso o blanda attività fisica), volevo sapere se potesse essere utile l'associazione di betabloccanti cardioselettivi per evitare episodi di tachicardia già avvenuti con attività relativamente blande (senza assumere nulla non mentre usavo) e per limitare il potenziale rischio di esporre il cuore a frequenze troppo alte sia in acuto che in cronico.
Ovviamente non intendo fare ciò per conto mio ma chiederò informazioni più precise al mio medico, tuttavia volevo capire se potesse essere qualcosa di sensato da fare e chiedere al medico.
Ci tengo a precisare che non uso stimolanti costantemente ma al bisogno o a periodi anche perché dopo un pò non fanno neanche effetto e non voglio arrivare al punto di dipendere da essi per funzionare normalmente né di dover aumentare le dosi pericolosamente.
Infine volevo informarVI che ho un soffio non patologico al cuore diagnosticato anni fa nelle visite agonistiche e un mio genitore, un mio nonno e un mio bisnonno hanno avuto problemi cardiovascolari (aterosclerosi coronarica e carotidea) tutti più o meno intorno ai 60 anni anche se la causa precisa è da chiarire (potrebbe essere ipercolesterolemia familiare che quindi richiederebbe una prevenzione completamente diversa).
È per questo che conosco vagamente i betabloccanti cardioselettivi avendo parenti cardiopatici che li usano.
In una richiesta di consulto precedente lei afferma di fare uso, oltre che di modafinil, anche di metilfenidato.
Come si procura questi farmaci che hanno entrambi indicazioni ben diverse dal "reggere ritmi frenetici di lavoro e studio"? Se attraverso una regolare ricetta medica, può chiedere delucidazioni al medico che ritiene di prescriverle questi farmaci off-label. Se invece entrasse in possesso dei farmaci in maniera non ufficiale, è appena il caso di ricordarle che un uso voluttuario e incontrollato di queste sostanze è estremamente pericoloso e può avere effetti collaterali ben più gravi di un banale aumento della frequenza cardiaca.
Come si procura questi farmaci che hanno entrambi indicazioni ben diverse dal "reggere ritmi frenetici di lavoro e studio"? Se attraverso una regolare ricetta medica, può chiedere delucidazioni al medico che ritiene di prescriverle questi farmaci off-label. Se invece entrasse in possesso dei farmaci in maniera non ufficiale, è appena il caso di ricordarle che un uso voluttuario e incontrollato di queste sostanze è estremamente pericoloso e può avere effetti collaterali ben più gravi di un banale aumento della frequenza cardiaca.
Fabio Fedi, MD
Specialista Cardiologo

Utente
La ringrazio per la risposta e le dico subito che sono consapevole dei rischi di questa assunzione sporadica. Come mi procuro questi stimolanti è irrilevante ai fini della mia domanda che non ha ricevuto risposta e sinceramente non ne capisco il motivo dato che come ho scritto chiaramente ho intenzione di rivolgere la stessa domanda al mio medico che al momento non è reperibile ma prima volevo capire se potesse essere valida questa associazione con i betabloccanti per contenere gli effetti collaterali degli stimolanti. Per questo ho scritto ben due consulti in cui ho posto praticamente la stessa domanda senza ricevere risposte in tema. Invece mi sono state fatte altre domande che nel contesto specifico della mia richiesta non hanno alcuna rilevanza. Il mio medico mi segue nell'assunzione occasionale di questi stimolanti di cui ho bisogno. Ora se io le dicessi che me li ha prescritti o che al contrario li assumo senza, l'eventuale risposta alla mia domanda sarebbe la stessa. Quello che vorrei sapere è se i betabloccanti potrebbero parzialmente gestire l'aumento della fc e i conseguenti effetti negativi in acuto e in cronico, dati dagli stimolanti. Se un pilota di aerei venisse a chiederLe la stessa cosa spiegando che per questioni lavorative al momento è praticamente costretto ad assumere stimolanti (scenario estremamente comune) pur consapevole dei rischi, non dovrebbe dargli un aiuto a limitare i danni il più possibile in quanto medico invece di fare domande per ribadire che questo comportamento è errato e pericoloso? Purtroppo nel mondo moderno ci sono molti lavori e situazioni in cui bisogna correre esattamente questi rischi perché se non lo fai tu, lo farà qualcun altro al posto tuo e tu verrai licenziato o rimarrai indietro senza poter mantenere te o la tua famiglia, ma in teoria un medico dovrebbe dare un aiuto anche a queste persone proprio come fa con l'alcolizzato o drogato in generale che ha bisogno di farmaci e trattamenti per cercare di prevenire o rimediare agli eventuali danni conseguenti. Se la sua risposta è semplicemente che devo chiedere al mio medico, allora con tutto il rispetto ma non vedo l'utilità di questo sito e date le limitatissime risposte possibili, tanto vale chiedere tutto al medico e non scrivere nulla qui.
Sinceramente non salirei su un aereo il cui pilota fa uso estemporaneo di "stimolanti" (che stimolanti non sono, trattandosi di farmaci con tutt'altre e ben precise indicazioni), e se fosse un mio paziente lo inviterei a restare a terra piuttosto che prescrivergli qualche farmaco che attenuasse solo uno e non certo il più pericoloso degli effetti collaterali.
Detto questo, l'ho indirizzata dal suo medico che le ha prescritto farmaci off-label, e che quindi ha evidentemente più esperienza di me nella gestione di pazienti che assumono farmaci senza una indicazione autorizzata assumendosene tutte le responsabilità civili e penali. D'altronde è sua legittima facoltà agire in maniera empirica, dovendo anche scegliere quale betabloccante usare, a quale dosaggio e per quanto tempo in una condizione clinica, ripeto, non descritta in nessuno studio scientifico validato.
Ma visto che lei sollecita una risposta su questo sito gliela fornisco in modo molto semplicistico: in linea teorica assumere contemporaneamente stimolanti e betabloccanti sarebbe come aggiungere del sale ad un piatto di spaghetti al pomodoro volutamente cotti in acqua zuccherata. Il risultato non sarebbe certamente accettabile.
Detto questo, l'ho indirizzata dal suo medico che le ha prescritto farmaci off-label, e che quindi ha evidentemente più esperienza di me nella gestione di pazienti che assumono farmaci senza una indicazione autorizzata assumendosene tutte le responsabilità civili e penali. D'altronde è sua legittima facoltà agire in maniera empirica, dovendo anche scegliere quale betabloccante usare, a quale dosaggio e per quanto tempo in una condizione clinica, ripeto, non descritta in nessuno studio scientifico validato.
Ma visto che lei sollecita una risposta su questo sito gliela fornisco in modo molto semplicistico: in linea teorica assumere contemporaneamente stimolanti e betabloccanti sarebbe come aggiungere del sale ad un piatto di spaghetti al pomodoro volutamente cotti in acqua zuccherata. Il risultato non sarebbe certamente accettabile.
Fabio Fedi, MD
Specialista Cardiologo

Utente
La ringrazio per la risposta e per quanto possa sembrare strano, il mondo è pieno di lavoratori che per reggere ritmi assurdi sono costretti praticamente a ricorrere alla farmacologia, anche nel Suo settore (chirurghi,infermieri). I piloti poi sono uno degli esempi più rappresentativi di questo. Nel loro settore è molto comune e vale anche e soprattutto per i piloti militari. Comunque mi rendo conto che si tratta di un qualcosa di pericoloso ma per molti non c'è una valida alternativa.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 407 visite dal 18/02/2025.
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