Extrasistolia ventricolare frequente e ablazione

extrasistole ventricolari molto frequenti
Gentilissimo dottore, da circa cinque anni soffro di episodi di extrasistolia ventricolare. Gli episodi che all'inizio si presentavano soprattutto sporadicamente nei mesi estivi sono diventati continui tutti i giorni da quattro mesi a questa parte. Sono stata seguita da diversi cardiologi e sottoposta a diversi tipi di esame: il penultimo holter in assenza di cura farmacologica evidenziava circa 11000 bev 398 di tipo bigemino. Purtroppo avverto tutte le extrasistole con enorme abbassamento della qualità della vita ed esaurimento psicofisico. Sono stata messa in cura con almarytm 1/4 mattino e 1/4 alla sera con migliormento della sintomatologia. Dall'ultimo holter risultavano un centinaio di extrasistole ventricolari, una cinquantina di extrasistole sopraventricolari e 9 episodi di tachicardia sopraventricolari con media di 130 battiti che al massimo durava 47 sec.
Il cardiologo che mi segue ora ha deciso di cambiare il tipo di terapia considerando elettivo per questo problema il betabloccante: assumo attualmente seloken 1/4 alla sera visto che ho la pressione inferiore 100 (max) e min a 50. Sono da due mesi in cura per un problema di ipotiroidismo tsh a 7 e assumo eutirox 50. Tutti gli ecocardiogrammi danno risultato negativo per patologia cardiaca ed evidenziano un lievissimo prolasso della mitrale e della tricuspide.
Le domande che volevo porre sono le seguenti:
1) la nuova terapia non ha alcun effetto ed io ho ricominciato ad avvertire le extrasistole continuamente tutto il girono con grave disagio psicologico e depressione che incombe, non riesco proprio a sopportarle, mi chiedevo se sarebbe utilie ritornare all'uso di almarytm e se questo farmaco è pericoloso visto che mi è stato sconsigliato.
2) data la bassa qualità della vita mi chiedo se questo disturbo può sparire (sono stata per mesi senza) e se si può curare definitivamente in qualche modo (le extrasistole originano dal ventricolo di detsra), alcuni mi hanno consigliato uno studio elettrofisiologico con ablazione altri no: Volevo capire se l'ablazione è indicata e risolutiva nei casi di extrasistolia ventricolare invalidante come la mia e quante sono le probabilità di successo, i cardiologi mi hanno spiegato che l'aritmia dovrebbe provenire dalla zona infundibolare del cuore.
Mi scuso se sono stata noiosa ma per me le extra sono diventate un problema che mi rende davvero difficile avere una vita normale e visto che negli ultimi quattro mesi non sono mai cessate il livello di depressione è attualmente alto tanto che sono seguita da una terapista.
Ringrazio infinitamente pe la risposta.
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Dr. Massimo Tidu Cardiologo 1.4k 49
Gentile utente:
Spieghi l'inefficacia della nuova terapia al suo cardiologo e vedrà che sarà verosimile un suo ritorno alla terapia precedente oppure ad una variazione di quella attualmente in uso.
L'ablazione difficilmente risolve il problema dell'extrasistolia, perchè più facilmente risolve aritmie piu' complesse.
A disposizione per ulteriori conulti

Massimo Tidu M.D.
Medico Specialista in Cardiologia
www.massimotidu.it

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Utente
Utente
gentilissimo Dottore,
la ringrazio infinitamente per la risposta così celere, vorrei solo se possibile prle un'altra domanda, cioè visto che l'aritmia è costante da quattro mesi ed la situazione a livello psichico sta diventando insostenibile, vorrei sapere se ci sono degli esami come la rmn del cuore o esami dello stomaco che potrebbero aiutarmi a comprendere la causa. l'idea di doverci convivere per sempre mi terrorizza in quanto sono sempre stata una persona attiva e dinamica ma da quando presento questo problema la mia vita non è più tale. in passato ho avuto problemi di gastrite.
ho provveduto a contattare il cardiologo il quale si è dimostrato daccordo con il ritorno alla precedente terapia.
Grazie infinite per la sua disponibilità.
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Dr. Massimo Tidu Cardiologo 1.4k 49
Gentile utente:
Definire qualità della vita bassa in presenza di extrasistolia , per quanto fastidiosa, denota comunque una forte componente ansiosa (io lascerei tale definizione per malattie molto piu'gravi e invalidanti, quali tumori, scompensi cardiaci, ictus e malformazioni quelle sì invalidanti, non crede?).
Gli esami cardiaci in egnere si rivelano negativi. POterebbe essere utile una valutazione gastroenterologica per escludere disturbi a carico di quell'apparato che possono favorire l'extrasistolia quali l'ernia iatale.
A disposizione per ulteriori consulti
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Utente
Utente
gentile Dottore,
leggo ora la sua risposta, sono pienamente concorde con lei sul fatto che esistono malattie gravi e non curabili che non solo abbassano la qualità della vita ma addirittura la distruggono e portano sofferenze atroci e dolore ..però vede vorrei che riflettesse su quanto di seguito, quando una persona si rivolge ad un medico si aspetta di essere compresa e non certo giudicata per il suo malessere, certo che l'extrasistolia così frequente mi ha portato ad una condizione ansiosa e depressiva ma credo che sia una reazione normale di tutti gli esseri umani quando si trovano a convivere con un problema al quale non riescono a trovare una soluzione..o fors intravedono che una soluzione non c'è ma solo la possibile convivenza.
Non so se può capire, e non voglio fare la vittima perchè sto cercando di reagire con tutte le forze, cosa significa da quattro mesi ogni minuto ma proprio ogni minuto della giornata sentire che il tuo cuore batte in modo irregolare, sentire tonfi nel petto, nodo continuo alla gola quando cerchi di dormire, quando cerchi di lavorare, quando mangi, quando provi a stare con gli amici, e cercare di non pensarci non fa altro che aumentare il sintomo. Ansiosa, mi hanno imbottita di ansioliti ma il disturbo non se ne va lo stesso e dopo quattro mesi una persona è stanca, snervata, ed emotivamente non serena. Vorrei solo poter avere un minimo di vita normale senza sentire ogni secondo qualcosa che mi si muove dentro al petto.
questo intendevo per qualità della vita bassa, forse per un medico che vede situazoni peggiori questa è una banalità. penserà magari che sono egocentrica ma nellamia vita mi occupo di bambini abusati e maltrattati e faccio volontariato in ambulanza e so bene cos'è il rispetto per chi soffre.
Mi aspettavo semplicemente maggiore comprensione, non per questo non mi rendo conto che per un medico è difficile capire il disagio che può creare un disturbo fastidioso e continuo forse perchè abituato a vedere situazioni ben peggiori.
La ringrazio comunque per la risposta e provvederò ad effettuare un controllo gastroenterologico per escludere l'ernia iatale. grazie per la disponibilità.
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Dr. Massimo Tidu Cardiologo 1.4k 49
Gentile utente:
Compito del medico è anche quello di far capire alla persona che gli rivolge un consulto, la reale gravità del problema, soprattutto quando, a proprio giudizio, esiste una sopravvalutazione del problema.
Mi spiace che lei abbia preso il mio giudizio come scarsa comprensione (non era questa la mia intenzione): Tenga comunque presente che quasi sempre un medico è stato anche paziente....
Saluti
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