Disturbi al cuore o somatizzazione dell'ansia?
Buonasera e vi ringrazio per la vostra preziosissima disponibilità.
Ho 24 anni.
Vi scrivo perché due settimane fa ho avuto, di ritorno da un pranzo, un episodio di vertigini e mal di testa che mi ha notevolmente spaventato.
Premettendo che sono sempre stato un soggetto particolarmente ipocondriaco, ho iniziato a non considerarlo come un singolo caso (indigestione o altro) ma ho dovuto inevitabilmente ricollegarlo a qualcosa di ben più grave.
Nei giorni successivi ho ridotto le mie attività, non facendo altro che ossessionarmi dalle cause e dalla paura che quel tipo di episodio si potesse ripresentare da un momento all'altro.
Nel frattempo mi sono sempre allenato senza problemi finché negli ultimi giorni ho spostato il focus sul cuore o sulle problematiche correlate, al punto che ho iniziato a sperimentare attacchi di panico sempre più frequenti e una sensazione infinita di impotenza di fronte una possibile problematica.
Ho smesso di allenarmi per non "affaticarmi".
Non è la prima volta che mi focalizzo sulla mia attività cardiaca.
4 anni fa a seguito di una stanchezza improvvisa, ho pensato potesse essere un campanello d'allarme di qualcosa che non andava strutturalmente bene per cui, iniziando un attività intensiva di corsa per compensare mentalmente un problema percepito, ho eseguito un accertamento medico che non ha rilevato anomalie (almeno acclarate dal medico e cestinate con un semplice "va bene non preoccuparti").
Da quel momento in poi non ho più smesso di fare sport, alternando la palestra con lunghe sessioni di camminate giornaliere.
Per sport, ogni anno devo sottopormi alla visita medico sportiva.
L'ultima visita effettuata per il rinnovo del certificato è stata svolta circa 4-5 mesi non rilevando problematiche se non che mettessi più tempo per recuperare.
Il dottor in quel caso mi ha consigliato di integrare con attività aerobiche (oltre quelle che già ampiamente facevo).
In sostanza, però, non ha esitato a darmi il certificato e a dirmi che andava tutto bene.
Premettendo che ho già prenotato una visita cardiologica fra una settimana (che per la mia condizione di stress mentale dovuto a questo, sembra un'eternità) che mi aiuterà a sciogliere i dubbi, volevo sapere se ho davvero da spaventarmi nonostante un controllo abbastanza recente?
Nel giro di 4 mesi può una condizione peggiorare in modo significativo, quasi a parità di abitudini?
La mia ansia pregressa, dovuta ad altri fattori, "facendo amicizia" con quest'altra di carattere ossessivo per ipotetiche patologie può incidere sul quadro clinico del cuore?
Durante i miei ultimi attacchi di panico ho sperimentato soventemente tachicardia incontrollabile, con la paura che potesse essa rovinare veramente l'attività del cuore.
Inoltre, dato che, forse, andrò alla visita con una paura abnorme dell'esito e avrà battiti accelerati e pressione più alta del solito, il dottore riuscirà a valutarmi in modo accurato al netto della sintomatologia dell'ansia?
Ho 24 anni.
Vi scrivo perché due settimane fa ho avuto, di ritorno da un pranzo, un episodio di vertigini e mal di testa che mi ha notevolmente spaventato.
Premettendo che sono sempre stato un soggetto particolarmente ipocondriaco, ho iniziato a non considerarlo come un singolo caso (indigestione o altro) ma ho dovuto inevitabilmente ricollegarlo a qualcosa di ben più grave.
Nei giorni successivi ho ridotto le mie attività, non facendo altro che ossessionarmi dalle cause e dalla paura che quel tipo di episodio si potesse ripresentare da un momento all'altro.
Nel frattempo mi sono sempre allenato senza problemi finché negli ultimi giorni ho spostato il focus sul cuore o sulle problematiche correlate, al punto che ho iniziato a sperimentare attacchi di panico sempre più frequenti e una sensazione infinita di impotenza di fronte una possibile problematica.
Ho smesso di allenarmi per non "affaticarmi".
Non è la prima volta che mi focalizzo sulla mia attività cardiaca.
4 anni fa a seguito di una stanchezza improvvisa, ho pensato potesse essere un campanello d'allarme di qualcosa che non andava strutturalmente bene per cui, iniziando un attività intensiva di corsa per compensare mentalmente un problema percepito, ho eseguito un accertamento medico che non ha rilevato anomalie (almeno acclarate dal medico e cestinate con un semplice "va bene non preoccuparti").
Da quel momento in poi non ho più smesso di fare sport, alternando la palestra con lunghe sessioni di camminate giornaliere.
Per sport, ogni anno devo sottopormi alla visita medico sportiva.
L'ultima visita effettuata per il rinnovo del certificato è stata svolta circa 4-5 mesi non rilevando problematiche se non che mettessi più tempo per recuperare.
Il dottor in quel caso mi ha consigliato di integrare con attività aerobiche (oltre quelle che già ampiamente facevo).
In sostanza, però, non ha esitato a darmi il certificato e a dirmi che andava tutto bene.
Premettendo che ho già prenotato una visita cardiologica fra una settimana (che per la mia condizione di stress mentale dovuto a questo, sembra un'eternità) che mi aiuterà a sciogliere i dubbi, volevo sapere se ho davvero da spaventarmi nonostante un controllo abbastanza recente?
Nel giro di 4 mesi può una condizione peggiorare in modo significativo, quasi a parità di abitudini?
La mia ansia pregressa, dovuta ad altri fattori, "facendo amicizia" con quest'altra di carattere ossessivo per ipotetiche patologie può incidere sul quadro clinico del cuore?
Durante i miei ultimi attacchi di panico ho sperimentato soventemente tachicardia incontrollabile, con la paura che potesse essa rovinare veramente l'attività del cuore.
Inoltre, dato che, forse, andrò alla visita con una paura abnorme dell'esito e avrà battiti accelerati e pressione più alta del solito, il dottore riuscirà a valutarmi in modo accurato al netto della sintomatologia dell'ansia?
Quello che lei descrive sembra un arrocco di panico a cui si associa ovviamente un incremento della frequenza cardiaca. Quindi non un quadro clinico che può nascondere una cardiopatia. Affronti con il cardiologo che la valuterà questo aspetto e stia tranquillo.
Cerchi di rendersi consapevole della sua situazione questo la aiuterà.
Cerchi di rendersi consapevole della sua situazione questo la aiuterà.

Utente
Grazie della risposta e, in effetti, il cardiologo di riferimento mi ha detto che sto in buone condizioni, riportando nessun problema.
C'è un solo però che mi ha preoccupato. La sera, visto che gli esiti della visita sono stati buoni, ho approfittato per fare ciò che a stento riuscivo a fare, ovvero uscire e stare a cena con i miei amici. Abbiamo bevuto un po' di vino (due bicchieri circa) e ci siamo fatti una canna di thc (è un uso rarissimo da parte di tutti. Ne avevamo messa tropa e ce la siamo divisa per non esagerare. Da lì in poi ho avvertito una tachicardia fortissima, non ero più gestibile e avevo palpitazioni. Formicolii alle mani e vertigini. Uno stato durato sicuramente due orette tra alti e bassi. Volevo chiedere se questa condizione, sicuramente amplificata da un momento non semplice della mia vita, possa avere portato a problemi cardiaci e lesioni permanenti, considerate le mie condizioni iniziali. Certamente ansia eccessiva e cannabis non sono buoni amici (motivo per cui ne ho fatto sempre poco uso). Avverto come la necessità di ripetere la visita. Esagero?
C'è un solo però che mi ha preoccupato. La sera, visto che gli esiti della visita sono stati buoni, ho approfittato per fare ciò che a stento riuscivo a fare, ovvero uscire e stare a cena con i miei amici. Abbiamo bevuto un po' di vino (due bicchieri circa) e ci siamo fatti una canna di thc (è un uso rarissimo da parte di tutti. Ne avevamo messa tropa e ce la siamo divisa per non esagerare. Da lì in poi ho avvertito una tachicardia fortissima, non ero più gestibile e avevo palpitazioni. Formicolii alle mani e vertigini. Uno stato durato sicuramente due orette tra alti e bassi. Volevo chiedere se questa condizione, sicuramente amplificata da un momento non semplice della mia vita, possa avere portato a problemi cardiaci e lesioni permanenti, considerate le mie condizioni iniziali. Certamente ansia eccessiva e cannabis non sono buoni amici (motivo per cui ne ho fatto sempre poco uso). Avverto come la necessità di ripetere la visita. Esagero?
Diciamo che c’è stato un sintomo che giustificherebbe una visita semente la causa del sintomo é stata identificata.

Utente
Intende che posso tranquillizzarmi ed escludere mutamenti strutturali dovuti all'episodio legato ad ansia e uso di thc? O devo ricorrere ad ulteriore visita perché è possibile che l'esito della prima visita poteva dare un quadro clinico che potrebbe essere cambiato? Ansia e Thc possono avere un impatto così forte sul sistema cardiovascolare, in assenza di condizioni patologiche preesistenti?
Mi scusi per l'insistenza ma la guardia medica durante l'episodio mi ha fatto tanto terrorismo psicologico.
Grazie mille della disponibilità
Mi scusi per l'insistenza ma la guardia medica durante l'episodio mi ha fatto tanto terrorismo psicologico.
Grazie mille della disponibilità
Ansia e Thc possono avere un impatto così forte sul sistema cardiovascolare, in assenza di condizioni patologiche preesistenti? la risposta più probabile è SÌ
Ma poiché (sebbene in una minoranza statistica) potrebbero essersi determinati dei danni o slatentizzato una patologia sottostante può essere prudente ripetere una visita per essere più sicuri che sia tutto a posto .
Mi sembrava già chiaro dalla mia precedente risposta.
Ma poiché (sebbene in una minoranza statistica) potrebbero essersi determinati dei danni o slatentizzato una patologia sottostante può essere prudente ripetere una visita per essere più sicuri che sia tutto a posto .
Mi sembrava già chiaro dalla mia precedente risposta.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 509 visite dal 29/01/2025.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Ansia

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.