Pacemaker in persona di 95 anni

Buonasera gentili Medici,
vi vorrei chiedere un parere per mia madre, 95 anni.
Le è stata riscontrata una fibrillazione atriale e nonostante la terapia farmacologica i battiti sono sempre sui 120/130.
Lei sta sostanzialmente bene, neanche se ne accorge, ha solo un po' di affanno quando fa uno sforzo (ma in genere o sta seduta in poltrona o a letto, non fa grandi cose, anche perché dopo la frattura del femore ha problemi di deambulazione).
I medici dell'ospedale mi hanno spiegato che hanno difficoltà a dosare i farmaci perché durante la cura ha avuto episodi di bradicardia.
Alcuni mi suggerivano l'intervento per inserire un pacemaker.
Ma secondo voi non è troppo rischioso per una paziente di quell'età con varie patologie (tra cui operazione alla valvola mitralica nel 2008, epilessia, inizio di BPCO)?
O meglio: gli eventuali benefici supererebbero i rischi inevitabili collegati all'intervento?

Lo chiedo perché ho avuto pareri discordanti: in ospedale mi hanno detto che se assume correttamente betabloccanti e anticoagulanti la frequenza può restare alta (meglio che rischiare la bradicardia), un altro cardiologo mi ha detto che mantenendo una frequenza alta si scompenserebbe... voi cosa ne pensate?

Grazie infinite per il lavoro che offrite
Buona serata
[#1]
Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 112.5k 3.7k
Se necessita di terapia farmacologica e questa comportasse bradicardia un PM monocamerale sarebbe estremamente utile
L'intervento e0' in anestesia locale, indolore e semplice .
Normalmente il PM si applica a persone anziane....raramente in persone giovani

cordilaita'
c
ecchini

Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso

[#2]
Utente
Utente
La ringrazio tanto, dottor Cecchini, per la sua risposta!
E' stato davvero gentilissimo!
Buona serata
[#3]
Utente
Utente
Buongiorno Dott. Cecchini, approfitto della sua disponibilità per chiederle un altro parere, visto che ci sono stati dei cambiamenti.
Il cardiologo che segue mia mamma dopo che è stata dimessa le ha modificato la terapia e ora la frequenza è sempre sui 58/64, con la pressione che oscilla tra i 110/95 di massima e i 45/70 di minima. Ci ha consigliato di continuare la terapia e poi di effettuare un holter 24 h, così da verificare che durante la notte non ci siano episodi di bradicardia. Se tutto rimane entro valori accettabili, si potrebbe evitare di mettere il pacemaker (considerando l’età e le varie altre patologie, secondo lui sarebbe per lei un evento molto stressante).
Lei concorda con questo modo di procedere? Sotto quale soglia la bradicardia diventa pericolosa?
Grazie in anticipo e buon lavoro
[#4]
Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 112.5k 3.7k
Le ho gia' esposto la mia opinione.

1- se la paziente ha una patologia a ritmica da trattare necessita di un antiatmico
2 l'antiaritmico bradicardizza ulteriormente e quindi il PM potrebbe darci le mani libere dal punto di vista terapeutico
3 l' impianto di un PM non e' un trapianto cuore polmone ma una routine quotidiana nel nostro paese ( 30-45 minuti) di intervento in anestesia locale)



cecchini

Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso

[#5]
Utente
Utente
Grazie ancora, è stato molto gentile!
Il mio dubbio era se si potesse risolvere solo farmacologicamente senza rischi di bradicardia, visto che con il cambio di terapia i valori sembrano accettabili (parlavo ovviamente da incompetente). Mi scusi, una cosa importante che ho omesso è che dall'holter effettuato si evince che il ritmo sia tornato sinusale, non c'è più fibrillazione.
Grazie ancora per la pazienza infinita che ha con noi utenti
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