E comincio ad avere la tosse

Salve a tutti,
mi chiamo Lucio ed ho 43 anni. Soggetto estremamente ansioso ed ipersensibile. Vita sedentaria, stressata per il mio carattere, molti problemi. Non bevo, non fumo.
Più volte ho letto negli anni passati il Vostro forum che è stato per me fonte di utili consigli ed informazioni. Nel presentarmi non posso dire di essere nuovo a sintomatologie del cuore; insomma tachicardia, extrasistoli, ansia non mi sono mai mancate ma mai ero arrivato al punto in cui sono ora: Invalidante.

Venendo al punto: da alcuni mesi ho cominciato ad avere attacchi improvvisi di extrasistoli continue che si manifestano in queste situazioni:
1) quando la frequenza cardiaca supera i 110 battiti al minuto;
o quando
2) mi arrabbio, mi altero con la voce in particolare;
o quando
3)ho uno spavento;
o quando
4) nella notte quando mi sveglio e mi alzo;

Cosa accade in queste occasioni:

Il cuore comincia a sfarfallare ed avverto marcatamente una serie infinita di extrasistoli che spesso arrivano ad avere un rapporto di 1 ad 1. Cioè le extrasistoli sono continue una dietro l'altra soprattutto quando sono in posizione sdraiata e si accentuano se alzo le braccia o mi piego. Contemporaneamente la frequenza comincia ad aumentare (ma questa è paura) e comincio ad avere la tosse. In particolare sembra che lo stimolo delle extrasistoli parta dalla parte inferiore sinistra dell'addome (sotto il pericardio) come se qualcosa andasse a stimolarlo.
Le crisi mi durano da pochi minuti a qualche decina di minuti certo è che è un incubo perchè mi impedisce di fare qualsiasi cosa per evitare che aumentino perchè mi chiedo quanto possa resistere il cuore. Alla fine finisco al pronto soccorso dove in attesa di essere visitato passa un ora e le extrasistoli vanno diminuendo,con enorme vergogna mi sento dire che ho qualche extrasistole, ma il cuore è sano. Ovvio: la crisi è passata.
Sono mesi che vado facendo esami. La tiroide è a posto, i vari holter 24 ore rilevano poco o nulla, ecocolodoppler ottimo, ecocardiogramma idem. L'ecg da sforzo (l'ultimo) ha rilevato dopo una certa frequenza la comparsa di queste extrasistoli, ma dice sono funzionali. Un cavolo io sto male.
Da un paio di settimane la situazione è precipitata non posso fare una passeggiata, non posso fare un piccolo sforzo, non posso salire le scale di corsa che mi sopraggiungono le extrasistoli ed ora anche l'affanno ed un aumento della frequenza ingiustificato per uno sforzo così modesto.
L'unico farmaco che tutti i medici sono concordi nel darmi è il betabloccante Sequacor 250 per diminuirmi la frequenza. Ma non funzione in queste occasioni o magari funziona altrimenti avrei una frequenza e molte più crisi di extrasistolia.
Ho chiesto un farmaco antiaritmico, ma i medici lo escludono perchè dicono che i problemi che deriverebbero dall'assunzione di questi farmaci non varrebbero i benefici. Intanto io sono bloccato e vi assicuro che non è una questione mentale; mi fa rabbia dover star fermo, non poter fare le cose che mi piacciono e poter essere libero di muovermi liberamente perchè sempre ostaggio di queste maledette extrasistoli che mi obbligano a limitare le mie emozioni, le mie gioie, i miei dolori. Non è vita questa.
Dicono fregatene, ma come posso fregarmene? fossero una, due, dieci in una giornata capirei. Ma cento, duecento in pochi minuti vi sembra normale? E se non mi fermassi in queste occasioni? Se continuassi a passeggiare, a salire le scale cosa accadrebbe? La mia frequenza a quanto arriverebbe e di conseguenza le extrasistoli?
In più ora sono ancor più bloccato perchè basta nulla se faccio 10 gradini di una scala vado in affanno, mi aumenta la frequenza e partono le extrasistoli. Non è normale e il betabloccante che fa?
Ecco l'elemento nuovo è l'affanno e l'esagerato aumento della frequenza. Questi due elementi insieme mi rendono impossibilitato a fare tutto, a non vivere.
Mi rivolgo a voi per trovare sostegno e risposte che possono aiutarmi a capire a spiegare quello che mi sta accadendo.
Grazie di cuore
[#1]
Dr. Silvio Presta Psichiatra, Farmacologo 464
Gentile signore,
consulti uno specialista psichiatra esperto in terapia dei disturbi d'ansia: da quello che Lei descrive, e dalla sostanziale negatività degli accertamenti effettuati, è possibile ipotizzare una diagnosi di sindrome ansiosa, che andrò confermata in sede opportuna.
Cari saluti
Silvo Presta

www.silvio-presta-psichiatra.tk

Silvio Presta

[#2]
Utente
Utente
Grazie dottore per la risposta, ma mi perdoni:
posso capire il razionale, ma come è possibile correlare l'extrasistolia continua (con tosse) quando supero una semplice frequenza di 110 battiti al minuto?
La settimana scorso ho avuto modo di parlare con uno psichiatra a cui ho spiegato il mio problema e mi ha risposto che lui ritiene poco produttivo affrontare il problema sotto l'aspetto psicologico perchè sicuramente al di la della componemte ansiosa, c'è un problema funzionale. Ma allora che fare?
Grazie
[#3]
Dr. Vincenzo Greco Cardiologo 7
Non credo esista un problema funzionale, gli esami che ha praticato lo escludono. Se poi lei dice che le extrasistoli compaiono con una frequenza superiore ai 110bmin come mai il test da sforzo non le ha rilevate? E comunque non c'e ' nessuna indicazione all'impiego di farmaci anti-aritmici in un soggetto con cuore sano.

[#4]
Utente
Utente
Gentile dottor Greco,
il mio ultimo ecg da sforzo risale a circa 11 mesi fa ed in quel caso rivelava extrasistoli nella fase di recupero ad una frequenza di circa 150 bpm.
Da allora il mio problema si è accentuato notevolmente ed il limite perchè compaiono le extrasistoli continue è diminuito a 110 bpm. Le extra che io definisco continue sono quelle che hanno un rapporto di 1:1 o 1:2 (un battito un extra o 2 battiti 1 extra) e sempre accompagnate da tosse.
Sono in attesa di fare un nuovo test da sforzo.
Grazie
[#5]
Dr. Massimo Scorretti Cardiologo, Ematologo, Biochimico clinico 242 12
Caro Signore la capisco perfettamente e condivido il suo stato d'animo. Le extrasistoli sono un evento fastidioso ed in grado di disturbare la vita quotidiana. A volte, infatti, pur non essendo correlabili e non essendo la spia di un danno cardiaco, danno la sensazione di instabilità cardiaca e dell'imminente pericolo. Tutto ciò è vero nella misura in cui vogliamo reputarlo vero. Occorre distinguere il problema su due piani. Il primo è rappresentato dal fatto se le extrasistoli dipendano da una lesione cardiaca (realizzata o in via di ipotetica realizzazione). Il secondo dal problema che seppur non rappresentino un fatto correlabile ad un danno cardiaco, cionondimeno creano problemi di qualità della vita.
Gli esami da lei effettuati lascerebbero propendere per un NON DANNO cardiaco e per l'induzione delle extras. a causa di eventi collaterali (ansia, stress, problemi gastro- esofagei). Spesso proprio questi ultimi riescono a generare fenomeni extrasistolici anche di intensità rilevante. Si faccia controllare l'apparato gastro esofageo (vi sono diverse indagini diagnostiche ivi inclusa una gastroscopia) e poi ne riparliamo.

Stia Tranquillo

dott. Massimo Scorretti

CORDIALI SALUTI
dott. Massimo Scorretti
Cardiologo Ematologo

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