Tolleranza farmacologica

Buonasera.

Vorrei un vostro parere riguardo alla tolleranza farmacologica.

È vero che il fisico si abitua al betabloccante dopo anni di assunzione?


Ho assunto il primo betabloccante nel 2007, Atenololo, per poi passare a bisoprololo per 5 anni, ivabradina per altri 5, tornando a bisoprololo.

Tre settimane fa dopo un periodo di tachicardie, 49 crisi di tpsv da Febbraio a Maggio (nonostante due ablazioni) in ps una cardiologa mi ha fatto provare metoprololo, 1cp ogni 12h ma la mia fq rimaneva sempre elevata, 99/115 anche da stesa, così sono tornata in ospedale in seguito all’ennesima tpsv e con il consenso della cardiologa sono tornata a bisoprololo 2, 25 (in terapia avrei anche flecainide ma ho paura di assumerla per il possibile effetto proaritmico) premetto che sto meglio da quando lo assumo con puntualità, ogni mattina alle 8 e 30 mentre prima non avendo una routine lo assumevo quando mi svegliavo, poteva essere alle 9 come alle 11.


Volevo sapere se la puntualità è molto importante e se il fisico si può abituare come mi è stato detto da alcuni e smentito da altri, premetto inoltre che mi è stato consigliato il dosaggio 3, 5 ma con quello attuale sto meglio.

Vi pongo queste domande perché oggi come mi alzavo dalla sedia la mia fq arrivava a 115/117 e come mi coricavo, tornava a 75 in meno di 5 minuti.

Che enigma.


Vi ringrazio in anticipo per la risposta.

Cordiali saluti.