Rilevante riduzione dei valori pressori in terapia antipertensiva

Gentilissimi specialisti,

desidero sottoporre la vostra attenzione ad un fenomeno per me insolito che si sta verificando nelle ultime settimane.

Ho 36 anni e seguo una terapia antipertensiva da quando ne avevo 24 (Rabesat 300mg/die - Lodoz 2, 5/6, 25mg die)
L'irbesartan inizialmente (nel 2012) a 300mg/die poi passato a 150mg e il lodoz inizialmente pillola intera, poi passato a metà pillola.
La terapia poi è rimasta così per alcuni anni.
Nel 2020 ho preso peso e il medico ha aumentato di nuovo il dosaggio con 300mg di irbesartan e la pillola intera di Lodoz.
Da allora ho seguito questa terapia meticolosamente.


Ho un dispositivo per la misurazione della pressione acquistato da 3 anni e i valori registrati sono sempre stati stabili con una media di 115/75.

Da un mese circa registro valori decisamente bassi con una media di 100/60, talvolta la sistolica si attesta sui 91/95/98 e la diastolica l'ho vista scendere fino ai 57/59.

Non ho notato sintomi fisici rilevanti, non mi sento stanco o debole.

Da 10 giorni ho dimezzato il dosaggio di Rabesat da 300 a 150 (come lo prendevo prima) e anche il lodoz prendendone metà ma i valori restano con quella media, anche la frequenza cardiaca è stabile sui 60/70 bpm.

Solo a volte registro valori (di picco) di 110/70.


Per escludere problemi tecnici del dispositivo ho provato a far misurare la pressione a mia moglie ma i suoi valori risultano quelli di sempre.


Gli unici cambiamenti che ci sono stati in concomitanza di questo fenomeno sono:
- Abolizione dell'alcol (prima ero un bevitore abituale durante i pasti)
- Digiuno a cena (ho preso l'abitudine di saltarla perchè ho notato che riposo meglio e la mattina mi sveglio di buon umore).


Nel momento in cui scrivo questo consulto è mattina (ore 7.09), appena sveglio.

Prima misurazione: 91/58

Devo preoccuparmi?