Svenimento da causale cardiache
Gentile dottor Cecchini,
Perdoni le mie domande da perfetta ansiosa, vorrei chiederle se può spiegarmi come è possibile avere la certezza che uno svenimento non sia stato causato da motivi cardiologici.
Ho sentito di una ragazza (che si è poi scoperta affetta da QT lungo ma solo post-mortem) che continuava a svenire ma i controlli effettuati immediatamente dopo in ps erano tutti nella norma.
In oltre non capisco come mai ad alcune persone capita di svenire mentre altre passano una vita intera senza mai essere svenute.
Il fatto che uno abbia vissuto certe esperienze (anche senza patologie cardiache note) lo rende più propenso ad andare incontro a morte cardiaca improvvisa o non c’entra nulla?
So di essere ossessionata sono già in cura e sto sempre meglio ma la fobia della MCI rappresenta ancora uno scoglio.
La ringrazio tanto
Perdoni le mie domande da perfetta ansiosa, vorrei chiederle se può spiegarmi come è possibile avere la certezza che uno svenimento non sia stato causato da motivi cardiologici.
Ho sentito di una ragazza (che si è poi scoperta affetta da QT lungo ma solo post-mortem) che continuava a svenire ma i controlli effettuati immediatamente dopo in ps erano tutti nella norma.
In oltre non capisco come mai ad alcune persone capita di svenire mentre altre passano una vita intera senza mai essere svenute.
Il fatto che uno abbia vissuto certe esperienze (anche senza patologie cardiache note) lo rende più propenso ad andare incontro a morte cardiaca improvvisa o non c’entra nulla?
So di essere ossessionata sono già in cura e sto sempre meglio ma la fobia della MCI rappresenta ancora uno scoglio.
La ringrazio tanto
[#1]
Che sia il riscontro post mortem di un QT lungo è assolutamente possibile dal momento che il QT lungo NON è una patologia anatomica... è un fenomeno elettrico e pertanto assente nel cadavere.
Poi una cosa sono gli svenimenti ed un altro le sincopi su base aritmica.
arrivederci
Poi una cosa sono gli svenimenti ed un altro le sincopi su base aritmica.
arrivederci
Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso
[#2]
Ex utente
Sì, per riassumere mi sono spiegata male. Intendevo dire che l’hanno capito dopo la morte perché hanno riscontrato la patologia alle sorelle.
È proprio la differenza tra sincopi aritmiche e svenimenti che vorrei capire a livello sintomatologico intendo, e se il fatto di aver avuto svenimenti (indipendentemente dalla causa) possa rendere più inclini a morte cardiaca rispetto a persone che non ne hanno mai avuti. Mi spiego meglio: se io tendo a svenire, ad esempio, durante i prelievi del sangue questo mi porta ad una maggiore probabilità di morire rispetto ad un’altra persona che non è mai svenuta nella sua vita?
È proprio la differenza tra sincopi aritmiche e svenimenti che vorrei capire a livello sintomatologico intendo, e se il fatto di aver avuto svenimenti (indipendentemente dalla causa) possa rendere più inclini a morte cardiaca rispetto a persone che non ne hanno mai avuti. Mi spiego meglio: se io tendo a svenire, ad esempio, durante i prelievi del sangue questo mi porta ad una maggiore probabilità di morire rispetto ad un’altra persona che non è mai svenuta nella sua vita?
[#3]
Assolutamente no perche lo svenimento nbanale e' legato ad un ipertono vagale che non ha noiemte a che vedere con la sincope vera aritmica e pericolosa.
cecchini
cecchini
Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.1k visite dal 20/01/2024.
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