Familiarità infarto e prevenzione
Buonasera Dottore,
Ho raggiunto da poco i 40 anni.
In famiglia ho avuto, da parte paterna, il padre morto a 53 anni di infarto (fatta autopsia) e il nonno a circa 65 anni (nessuna autopsia, solo riportato a voce dalla nonna).
Mia madre a circa 55 anni, sicuramente a causa del forte stress subito anni prima per la morte di mio padre e successive problematiche all’interno della famiglia, con conseguente rilevante aumento di peso nonché diversi anni (20) da fumatrice, ha dovuto sottoporsi a un intervento di dilatazione di una coronaria in quanto aveva notato difficoltà durante gli sforzi quotidiani come salire le scale.
Fortunatamente dopo quindici anni non ha più avuto problemi e a 70 anni sta bene, salvo un pre-diabete sotto controllo.
Lei non aveva familiarità cardiaca ed anzi i nonni materni sono stati sempre bene fino alla fine, avvenuta a circa 85 anni per entrambi.
Nella mia vita in passato ho avuto rilevanti sbalzi di peso (ero 110 kg da giovane, dai 18 anni in poi) ma dai 30 ai 37 circa ero riuscito a rimettermi in forma e rimanere a un peso normale di circa 80 salvo riprenderne 15 due anni fa per poi fortunatamente riperderli nuovamente di recente, almeno per ora! A parte questo gli esami del sangue vanno bene, il colesterolo si era solo leggermente alzato in corrispondenza dell’aumento di peso recente (214) ma ora è tornato a 180 (le avevo scritto un anno fa in proposito e in effetti mi aveva consigliato semplice dieta e camminate).
Ho giusto un valore di glicemia a 103 senza asterisco ma è la prima volta che succede.
In generale faccio sport e attività cardiovascolare (camminata in salita, scale etc) tutti i giorni, per circa 1 ora.
1 anno fa ho fatto un ECG da sforzo, tutto regolare.
Non soffro di pressione alta.
Prendo però da qualche tempo, autoprescritta, una aspirina (normale, non cardio) al giorno, nella del tutto arbitraria convinzione che potrà essermi utile.
In definitiva le chiedo se secondo lei è sufficiente proseguire così, facendo un ECG da sforzo ogni 2-3 anni o se ci sono altri esami da fare per valutare magari lo stato delle coronarie o simile?
Ovviamente l’ho chiesto anche lo scorso anno al cardiologo al quale mi ero rivolto per il test da sforzo ma si è limitato appunto a dirmi di ripeterlo dopo tre anni, sottolineando come contro la familiarità non c’è molto che si può fare (non molto rassicurante).
La ringrazio infinitamente per la sua disponibilità nel rispondere con grande pazienza a quesiti che nascono da ansie più o meno giustificate.
Purtroppo a torto o a ragione vivo questa situazione da quando avevo 14 anni (quando è mancato mio padre) con una sorta di ineluttabilità, che ha condizionato e condiziona oggi più di prima molte delle scelte con cui imposto la mia vita.
Cordialmente
Ho raggiunto da poco i 40 anni.
In famiglia ho avuto, da parte paterna, il padre morto a 53 anni di infarto (fatta autopsia) e il nonno a circa 65 anni (nessuna autopsia, solo riportato a voce dalla nonna).
Mia madre a circa 55 anni, sicuramente a causa del forte stress subito anni prima per la morte di mio padre e successive problematiche all’interno della famiglia, con conseguente rilevante aumento di peso nonché diversi anni (20) da fumatrice, ha dovuto sottoporsi a un intervento di dilatazione di una coronaria in quanto aveva notato difficoltà durante gli sforzi quotidiani come salire le scale.
Fortunatamente dopo quindici anni non ha più avuto problemi e a 70 anni sta bene, salvo un pre-diabete sotto controllo.
Lei non aveva familiarità cardiaca ed anzi i nonni materni sono stati sempre bene fino alla fine, avvenuta a circa 85 anni per entrambi.
Nella mia vita in passato ho avuto rilevanti sbalzi di peso (ero 110 kg da giovane, dai 18 anni in poi) ma dai 30 ai 37 circa ero riuscito a rimettermi in forma e rimanere a un peso normale di circa 80 salvo riprenderne 15 due anni fa per poi fortunatamente riperderli nuovamente di recente, almeno per ora! A parte questo gli esami del sangue vanno bene, il colesterolo si era solo leggermente alzato in corrispondenza dell’aumento di peso recente (214) ma ora è tornato a 180 (le avevo scritto un anno fa in proposito e in effetti mi aveva consigliato semplice dieta e camminate).
Ho giusto un valore di glicemia a 103 senza asterisco ma è la prima volta che succede.
In generale faccio sport e attività cardiovascolare (camminata in salita, scale etc) tutti i giorni, per circa 1 ora.
1 anno fa ho fatto un ECG da sforzo, tutto regolare.
Non soffro di pressione alta.
Prendo però da qualche tempo, autoprescritta, una aspirina (normale, non cardio) al giorno, nella del tutto arbitraria convinzione che potrà essermi utile.
In definitiva le chiedo se secondo lei è sufficiente proseguire così, facendo un ECG da sforzo ogni 2-3 anni o se ci sono altri esami da fare per valutare magari lo stato delle coronarie o simile?
Ovviamente l’ho chiesto anche lo scorso anno al cardiologo al quale mi ero rivolto per il test da sforzo ma si è limitato appunto a dirmi di ripeterlo dopo tre anni, sottolineando come contro la familiarità non c’è molto che si può fare (non molto rassicurante).
La ringrazio infinitamente per la sua disponibilità nel rispondere con grande pazienza a quesiti che nascono da ansie più o meno giustificate.
Purtroppo a torto o a ragione vivo questa situazione da quando avevo 14 anni (quando è mancato mio padre) con una sorta di ineluttabilità, che ha condizionato e condiziona oggi più di prima molte delle scelte con cui imposto la mia vita.
Cordialmente
[#1]
La prevenzione che lei sta facendo con aspirina,esercizi fisici,livelli colesterolemici e di peso coroporeo è eccellente complimenti
Prosegua così
cordialita
Prosegua così
cordialita
Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.9k visite dal 04/01/2024.
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