Diverse terapie per coronopatia

Gentili dottori, ho 46 anni, sono stato sottoposto a tc torace ad alta risoluzione per motivi polmonari (sospetta interstiziopatia, poi negativa) e nel referto è stato indicato un generico "calcificazioni coronariche".
Ho ipercolesterolemia moderata (totale 230-240, ldl 163, hdl 48), mai prese finora statine, e faccio attività sportiva moderata (ciclismo due ore a settimana e cyclette per un'ora, 3-4 volte a settimana da un mese), non fumo, non sono grasso (65kg), non ho dispnea o dolori toracici durante lo sport o a riposo.

Sono andato da due cardiologi e la prima (penso interventista) senza guardare la tac mi ha visitato, fatto ecg ed ecocardio, mi ha prescritto statine 5mg (rosuvastatina) e un antipertensivo, consigliandomi dopo un mese un ecg sotto sforzo per indagare la funzionalità coronarica.
Il secondo cardiologo (sicuramente interventista) già prima di visita ed ecg, letto il referto tac (senza guardare la tac), mi ha detto di sottopormi al più presto a coronarografia nel suo ospedale pubblico (2 giorni di ricovero).
Poi mi visita, fa ecg, breve occhiata con ecocardio e mi dà a titolo preventivo la terapia che si dà a chi ha avuto un infarto (testuali parole), cioè rosuvastatina 10mg, un antiipertensivo e la cardioaspirina (da verificare dopo un mese e mezzo con analisi per vedere se la reggo).
Parlandogli di angiotac coronarica mi ha detto che è un esame inutile perché il calcio è bianco e "spara", quindi nelle immagini si vede poco e non si può sapere se è calcio parietale o di altro tipo ben più pericoloso.

Due interpretazioni diverse e due visioni diverse...per la prima una situazione da monitorare e curare clinicamente, per il secondo una situazione quasi certamente grave, da controllare con metodi invasivi, meritevole di terapia assai robusta.

Quale dei due devo seguire?
Sono molto angosciato e teso (soffro di ansia con un passato di attacchi di panico, tachicardie sinusali da ansia e tante visite cardiologiche nel passato).

Grazie per il vostro aiuto.