Tachicardia holter sospetto

Salve, sono una ragazza di 28 anni e da quando ho 9 anni so di avere un lieve prolasso della valvola mitrale non significativo ma nonostante ciò in passato ho sofferto di tachicardia sopraventricolare (120bpm).
Da un mese questa tachicardia è ritornata e il cardiologo mi ha prescritto betabloccanti 2 volte al giorno e sembra andare meglio anche se per scrupolo ho effettuato un Holter Cardiaco che mi ha lasciato un po' perplessa perché nei dati strip dove si vede la frequenza più alta (126 BPM) l ECG non è lineare ma sembra come FA anche se nelle note conclusive non è riportato nulla di sospetto.
Come mai?
Grazie per la risposta!
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Dr. Fabio Fedi Cardiologo 3.6k 145
Una tachicardia sopraventricolare per motivi di fisiopatologia non può mai essere a frequenza di 120 bpm ma almeno di 150/160 bpm. Quindi deve essersi trattato di una banale tachicardia sinusale.
Detto questo, non ho motivi di ritenere che il collega che ha refertato l'holter non sappia diagnosticare una fibrillazione atriale, per di più in una striscia elettrocardiografica che poi ha deciso di stampare su carta.
Se ha dei dubbi sulla correttezza della diagnosi, semplicemente sottoponga l'esame al suo cardiologo di fiducia, anche per la eventuale rivalutazione della terapia betabloccante.
Cordiali saluti

Fabio Fedi, MD
Specialista Cardiologo

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Utente
Utente
Buonasera Dottore, grazie per la risposta. Mercoledì ho appuntamento con il mio cardiologo per farmi leggere l' Holter. Come lei mi ha detto le mie tachicardie sono sinusali ma adesso nonostante la cura con dose minima di betabloccanti, ogni mattina appena mi alzo dal letto inizio a sentire agitazione e palpitazioni che sono sempre intorno ai 120 BPM che poi si calmano con betabloccanti e gocce Xanax sempre prescritte dal cardiologo. In più ho notato che quando sono fuori nelle giornate più calde anche per una semplice passeggiata ho le palpitazioni che adesso con betabloccanti scendono sui 90 BPM. Lei cosa ne pensa?
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Dr. Fabio Fedi Cardiologo 3.6k 145
Una volta escluse altre cause che possano essere causa della tachicardia (anemia, carenza di ferro, disfunzione tiroidea eccetera) il trattamento con beta-bloccanti resta quello di elezione.
Il cardiologo curante sceglierà il principio attivo che riterrà più indicato nel suo caso e in seguito ne regolerà il dosaggio ottimale.
Cordiali saluti

Fabio Fedi, MD
Specialista Cardiologo

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Utente
Utente
Buongiorno dottore, premettendo che ho fatto tutte le analisi da lei indicate sopra e sono tutte nella norma, mi stavo chiedendo se i betabloccanti potessero essere assunti solo al momento del bisogno ( ovvero quando si presenta un attacco di tachicardia ) visto che non tutti i giorni sono uguali e magari non so se effettivamente in quel giorno mi verrà tachicardia.
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Dr. Fabio Fedi Cardiologo 3.6k 145
I betabloccanti in genere vengono somministrati con terapia ininterrotta per evitare l'effetto rimbalzo da sospensione (ricomparsa dei sintomi). Per questo le parlavo di regolazione del dosaggio ottimale da parte del cardiologo, la cosiddetta dose minima efficace.
Cordiali saluti

Fabio Fedi, MD
Specialista Cardiologo

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