Minor stroke ad eziologia indeterminata (esus)
Una settimana fa ha subito quello che viene chiamato un "minor stroke" del circolo posteriore di probabile natura embolica paradossa ad eziologia indeterminata (ESUS).
Ho mandato gia richiesta in neurologia per capire la sua situazione generale e ricevere qualche consiglio in merito; qui invece mi piacerebbe approfondire meglio la questione cardioembolica.
E' sempre stata una donna sana senza particolari problemi, non soffre di ipertensione (è stata controllata scrupolosamente durante la sua degenza durata 10 giorni e i suoi valori oscillavano sempre tra i 108/62 e i 120/80 con alcune brevi picchi al limite dell'ipotensione con 90/60); peso nella norma, non soffre di diabete (ultimo valore era di 85 a digiuno); l'unico valore con l'asterisco era il colesterolo totale a 202 (con HDL a 67 e trigliceridi a 68, ricavando quindi gli LDL se non sbaglio sui 121).
Anni fa il suo colesterolo totale era sui 240 circa ma è riuscita tramite dieta e movimento ad abbassarla notevolmente.
Ha svolto una lunga serie di esami tra cui TC e RMN encefalo che ha rilevato le piccole lesioni ischemiche, TC TORACE + ADDOME (che ha escluso condizioni trombofiliche paraneoplastiche) e alcuni esami in ambito cardiologico cui vorrei soffermarmi e proporveli qui di seguito: ECOCARDIO DOPPLER RIPOSO: Ventricolo sx di normali dimensioni e spessori di parete.
No alterazioni cinesi segmentaria.
FE 60%.
Alterato rilasciamento diastolico.
Ventricolo dx normali dimensioni e cinesi.
Rigurgito tricuspide assente.
Normali resistenze vascolari polmonari.
Vena cava inferiore normale calibro.
Cavità atriali di normale dimensione.
Lembi mitralici ispessiti con normale escursione sisto-diastolica.
Valvola aortica tricuspide ispessite e normale escursione.
Aorta ascendente prossimale nella norma.
Ectasia bulbo aortico.
NO versamento pericardico.
ANGIO TC+TSA: Arco aortico II con modeste calcificazioni.
NO stenosi TSA.
Placca calcifica inferiore 50% succlavia destra con stenosi molto lieve.
Assi vertebrali nella norma.
Arteria basilare minime irregolarità.
Assi carotidei nella norma.
NO stenosi grandi vasi intracranici nè malformazioni aneurismatiche o arterovenose.
ECODOPPLER TRANSESOFAGEO: Si evidenzia lieve passaggio precoce di bolle (3/6 cardiaci dalla manovra valsalva).
NO formazioni trombotiche negli atrii e in auricola sinistra.
No SEC.
Velocità svuotamento auricolare conservata.
In attesa screening trombofilico (fratello positivo fattore V etero); ha inoltre sempre sofferto di vene varicose.
Mostrato ciò vorrei chiedervi alcune domande se possibile: 1) Questo passaggio seppur piccolo potrebbe essere una causa plausibile?
2) Quali altri esami potreste consigliarmi?
Cosa potremmo indagare ulteriormente?
3) Sta assumendo doppia terapia antiaggregante (aspirina + plavix) per 21gg e atorvastatina 80mg iniziale poi da ridurre a 40mg insieme al gastroprotettore.
E' una terapia corretta e sufficientemente preventiva?
Vi ringrazio!
La presenza di un difetto del setto interatriale puo' essere una causa di ictus ischemici.
Sta al cardiologo che ha eseguito il transesofageo consigliarle o meno la chiusure del difetto.
cecchini
Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso
1) Dovrebbe indagare secondo lei sulla FA nonostante gli esiti negativi e considerando che il padre ne soffra da molti anni? In questi casi incerti un anticoagulante sarebbe controproducente vero? Non darebbe ulteriore protezione?
2) Avendo lei sempre sofferto di vene varicose (negli ultimi mesi ha sofferto di dolori fastidiosi intermittenti ad una gamba che sono tra l'altro spariti/notevolmente diminuiti proprio durante la degenza e alla dimissione) e in più 2 settimane prima dell'evento ischemico aveva iniziato a lavorare portando notevoli pesi, può un trombo della gamba arrivare fino al cervello se questo venga "incentivato" dalla presenza del pfo?
3) Una ipotetica positività al fattore V leiden cambierebbe qualcosa al quadro generale? Per esempio la sua terapia?
4) Il covid (che in questi anni abbiamo preso, sintomatico o meno) e i cosiddetti "picchi pressori" inconsapevoli causati da notevole stress potrebbero essere delle possibili cause? I farmaci che sta prendendo coprirebbero questi casi?
5) Tra la cardioaspirina e il plavix c'è tanta differenza? Una può essere più efficace dell'altro?
6) Consiglierebbe ulteriori indagini cardiologici (se ce ne sono) nel suo caso? O eventualmente degli esami del sangue specifici?
7) Tenendo conto delle informazioni date come vedrebbe il suo rischio globale per eventuali recidive? Considerando che la madre ha avuto in passato 2 TIA a causa di diversi problemi (obesità, diabete e ipertensione)?
Mi scuso gia in anticipo dottore per le troppe domande ma sono una persona ansiosa e ovviamente preoccupato per sua madre; mi preme ora che la sua terapia la copra nel miglior modo possibile da ulteriori ischemie e che seppur consapevole che il rischio non sarà mai zero (del resto questo vale per tutti) almeno che si avvicini molto al rischio globale di coloro che non abbiano mai subito un attacco ischemico. Fidandomi molto dei suoi consigli e stimandola come persona, spero in suo aiuto. La ringrazio!
cordialita'
cecchini
Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
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Attenzione
Cecchini
Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
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arrivederci
Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
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