Elettrocardiogramma da stress farmacologico
Buongiorno,
mio padre ha 70 anni, è stato fumatore fino a circa 10 anni fa, è lievemente iperteso sotto controllo farmacologico, e assume statina.
Presenta un'occlusione parziale ad entrambe le carotidi e un ECG sotto sforzo fatto poche settimane fa rivela qualche anomalia non meglio definibile al cuore, possibile stenosi delle coronarie, tale per cui gli è stato prescritto un elettrocardiogramma da stress farmacologico. Scrivo per chiedere se è vero che questo esame è rischioso, dal momento che gli è stata fatta firmare un'informativa in cui si parla di casi di morte o infarto durante l'esecuzione.
Preciso che in ogni caso il cardiologo ha detto che dovrà comunque fare una coronarografia, e a questo proposito vorrei sapere se è vero che in caso di necessità di applicazione di uno stent questa viene eseguita direttamente durante l'esame e quanto dura il ricovero.
Grazie
mio padre ha 70 anni, è stato fumatore fino a circa 10 anni fa, è lievemente iperteso sotto controllo farmacologico, e assume statina.
Presenta un'occlusione parziale ad entrambe le carotidi e un ECG sotto sforzo fatto poche settimane fa rivela qualche anomalia non meglio definibile al cuore, possibile stenosi delle coronarie, tale per cui gli è stato prescritto un elettrocardiogramma da stress farmacologico. Scrivo per chiedere se è vero che questo esame è rischioso, dal momento che gli è stata fatta firmare un'informativa in cui si parla di casi di morte o infarto durante l'esecuzione.
Preciso che in ogni caso il cardiologo ha detto che dovrà comunque fare una coronarografia, e a questo proposito vorrei sapere se è vero che in caso di necessità di applicazione di uno stent questa viene eseguita direttamente durante l'esame e quanto dura il ricovero.
Grazie
[#1]
Gentile utente, generalmente l'ecostress farmacologico alla dobutamina/dipiridamolo è prescritto in caso di dubbi diagnostici, al tradizionale test da sforzo, di cardiopatia ischemica. E' un test che richiede l'infusione di farmaci tachicardizzanti, che mimano a paziente fermo, ciò che avviene durante un normale sforzo cardiaco, permettendo però al medico la doppia osservazione elettrocardiografica ed ecocardiografica (e quindi la possibilità di monitorare rispettivamente le alterazioni cardiache elettriche e meccaniche) dell'attività cardiaca.
Successivamente al test, in caso di positività o di risultato dubbio si può procedere ad esame coronarografico, (che comunque essendo differente metodica non può avvenire durante l'esecuzione di un ecostress), esame richiedente ricovero ospedaliero minimo di tre giorni.
Saluti
Successivamente al test, in caso di positività o di risultato dubbio si può procedere ad esame coronarografico, (che comunque essendo differente metodica non può avvenire durante l'esecuzione di un ecostress), esame richiedente ricovero ospedaliero minimo di tre giorni.
Saluti
Dr. Vincenzo MARTINO
[#2]
Gentile utente,
ogni esame cardiologico provocativo (che appunto "provoca" eventuale ischemia al cuore, se latente) o invasivo (che comporta l'introduzione di apparati medicali all'interno del corpo) comporta un rischio di complicanze, anche se queste sono generalmente poco frequenti. Per questo motivo prima dell'esame, per legge, viene fatto firmare un "consenso informato", la cui sottoscrizione serve a dimostrare che il paziente è stato informato su quelli che sono i benefici ed i rischi della procedure.
Il fatto è che quando si decide di effettuare un esame del genere si calcola che gli eventuali benefici apportati possano essere di gran lunga maggiori degli eventuali rischi.
Il punto è che, dal momento che il suo cardiologo ha già detto che dovrà comunque fare una coronarografia, sarebbe bene capire quali notizie in più ci si aspetta dall'ecostress ai fini dell'esame coronarografico.
Circa la sua domanda relativa ad eventuale stent, la risposta è affermativa, e cioè in caso di necessità la procedura di rivascolarizzazione con impianto di stent può essere effettuata direttamente in corso di coronarografia.
ogni esame cardiologico provocativo (che appunto "provoca" eventuale ischemia al cuore, se latente) o invasivo (che comporta l'introduzione di apparati medicali all'interno del corpo) comporta un rischio di complicanze, anche se queste sono generalmente poco frequenti. Per questo motivo prima dell'esame, per legge, viene fatto firmare un "consenso informato", la cui sottoscrizione serve a dimostrare che il paziente è stato informato su quelli che sono i benefici ed i rischi della procedure.
Il fatto è che quando si decide di effettuare un esame del genere si calcola che gli eventuali benefici apportati possano essere di gran lunga maggiori degli eventuali rischi.
Il punto è che, dal momento che il suo cardiologo ha già detto che dovrà comunque fare una coronarografia, sarebbe bene capire quali notizie in più ci si aspetta dall'ecostress ai fini dell'esame coronarografico.
Circa la sua domanda relativa ad eventuale stent, la risposta è affermativa, e cioè in caso di necessità la procedura di rivascolarizzazione con impianto di stent può essere effettuata direttamente in corso di coronarografia.
Dr. Ercole Tagliamonte
Responsabile Labortorio Di Ecocardiografia di Alta Specialità
www.ercoletagliamonte.com
[#3]
Ex utente
Grazie a entrambi i dottori per le risposte.
Mio padre ha nel frattempo fatto l'ecocardiogramma da stress senza nessun problema, e il risultato è stato che il disturbo è di lieve entità ed è consigliata una successiva coronarografia senza urgenza, che lui comunque farà appena possibile.
Grazie ancora.
Mio padre ha nel frattempo fatto l'ecocardiogramma da stress senza nessun problema, e il risultato è stato che il disturbo è di lieve entità ed è consigliata una successiva coronarografia senza urgenza, che lui comunque farà appena possibile.
Grazie ancora.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 9.9k visite dal 05/05/2009.
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