Seconda ablazione fibrillazione atriale
Buonasera,
Scrivo per nuovo consulto sulle opzioni terapeutiche della patologia di cui purtroppo sono ancora portatore.
A settembre 2017 sono stato ablato per fibrillazione atriale parossistico/persistente, avevo avuto 3 episodi nella mia vita, di cui solo 1 cardiovertito con CVE.
Si è deciso per l'ablazione a radiofrequenza a Mestre, da un noto specialista del settore.
Dopo aver appurato con un SETE che la mia fibrillazione era idiopatica, definita anche "lone" e che non c'era motivo strutturale o patologico della sua esistenza, e la scarsa tolleranza alle terapie antiaritmiche per astenia e vertigini sono stato ablato in anestesia generale per scarsa tolleranza del dolore.
Dopo i 3 mesi di eliquis in cui comunque non ho mai avuto problemi ne recidive, ho ripreso una vita normale con dello sport adatto alla mia età, dopo 10 mesi, a luglio 2018 dopo una partita di basket, dove ho spinto un po, e una grossa mangiata nella notte ho cominciato ad avvertire parossismi tachicardici non ben definibili che partivano in ortostatismo, e si fermavano appena mi alzavo.
Non ho dato peso alla cosa fin quando non sono piu riuscito a dormire perchè succedeva tutte le notti, e non so come mi sono recato in ospedale dove riscontravano dei parossismi di 4/5 secondi a 120/140bpm con rientro spontaneo, mi davano 200mg di flecainide in pastiglie e venivo dimesso in ritmo sinusale costante.
Da allora sono in terapia con 50mg di flecainide x2 al di, senza più aver avuto parossismi di nessun tipo, e nessun'altra tachicardia strana.
Io mi domando, data la giovane età, se sarebbe auspicabile un secondo tentativo ablativo per debellare l'aritmia consentendomi di non dover prendere cronicamente una terapia antiaritmica con tutti i pro e contro del caso.
So che nel forum ce un noto specialista ablatore, il dott Rillo, che conosco per fama e successo nelle sue procedure.
Vorrei comunque capire in un quadro patologico come quello da me indicato quale sarebbe la strada migliore da percorrere sia sotto l'aspetto di mantenimento del ritmo sinusale, sia tenendo conto della mia età.
Distinti saluti
Scrivo per nuovo consulto sulle opzioni terapeutiche della patologia di cui purtroppo sono ancora portatore.
A settembre 2017 sono stato ablato per fibrillazione atriale parossistico/persistente, avevo avuto 3 episodi nella mia vita, di cui solo 1 cardiovertito con CVE.
Si è deciso per l'ablazione a radiofrequenza a Mestre, da un noto specialista del settore.
Dopo aver appurato con un SETE che la mia fibrillazione era idiopatica, definita anche "lone" e che non c'era motivo strutturale o patologico della sua esistenza, e la scarsa tolleranza alle terapie antiaritmiche per astenia e vertigini sono stato ablato in anestesia generale per scarsa tolleranza del dolore.
Dopo i 3 mesi di eliquis in cui comunque non ho mai avuto problemi ne recidive, ho ripreso una vita normale con dello sport adatto alla mia età, dopo 10 mesi, a luglio 2018 dopo una partita di basket, dove ho spinto un po, e una grossa mangiata nella notte ho cominciato ad avvertire parossismi tachicardici non ben definibili che partivano in ortostatismo, e si fermavano appena mi alzavo.
Non ho dato peso alla cosa fin quando non sono piu riuscito a dormire perchè succedeva tutte le notti, e non so come mi sono recato in ospedale dove riscontravano dei parossismi di 4/5 secondi a 120/140bpm con rientro spontaneo, mi davano 200mg di flecainide in pastiglie e venivo dimesso in ritmo sinusale costante.
Da allora sono in terapia con 50mg di flecainide x2 al di, senza più aver avuto parossismi di nessun tipo, e nessun'altra tachicardia strana.
Io mi domando, data la giovane età, se sarebbe auspicabile un secondo tentativo ablativo per debellare l'aritmia consentendomi di non dover prendere cronicamente una terapia antiaritmica con tutti i pro e contro del caso.
So che nel forum ce un noto specialista ablatore, il dott Rillo, che conosco per fama e successo nelle sue procedure.
Vorrei comunque capire in un quadro patologico come quello da me indicato quale sarebbe la strada migliore da percorrere sia sotto l'aspetto di mantenimento del ritmo sinusale, sia tenendo conto della mia età.
Distinti saluti
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La flecainide e' un faramco che non crea problemi neppure dopo decenni di assunzione cronica.
Se si trova bene con quel farmaco a quei modesti dosaggi certamente non consiglierei un altro tentativo di ablazione
Arrivederci
Se si trova bene con quel farmaco a quei modesti dosaggi certamente non consiglierei un altro tentativo di ablazione
Arrivederci
Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 5.7k visite dal 09/11/2018.
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