Infarto dopo operazione tumore al cervello

Buonasera,
purtroppo la storia di mio padre é molto lunga e vi pregherei di leggere il post https://www.medicitalia.it/consulti/neurologia/288407-possibile-ictus.html
per avere un idea di quello che é successo. In pratica mio padre é stato operato di Glioblastoma di IV grado. Aveva receuprato l'afasia al 95% e dopo il mese piú brutto della nostra vita ci stavamo riprendendo sperando qualche mese di vita migliore per nostro padre, nonno di mio figlio che lo adora. 4 giorni fá é stato nuovamente ricoverato e dopo varie peripezie (2 volte al Pronto Soccorso in cui la prima l'avevano dimesso) ed adesso hanno diagnosticato un infarto molto forte che ha devastato il cuore di mio padre. Nel giro di mezz'ora mio padre é tornato ad un mese fá ed é nuovamente afasico ed in piú ha momento di black-out ed altri in cui ha allucinazioni (vede ed interagisce con cose inesistenti). Adesso i cardiologi ce lo danno per spacciato perché non possono intervenire né farmacologicamente né chirurgicamente a causa delle condizioni di mio padre (bassi valori immunitari) e dell'operazione fatta. Ce lo danno per spacciato come se tra qualche giorno morirá ma non fanno nulla per evitarlo mentre dovrebbe essere lo scopo di un medico quello di fare tutto il possibile per salvare una persona. Io sarei anche disposto a dare metá del mio cuore per lui.....puó mai essere che non c'é alcun intervento che possa dargli la minima speranza di sopravvivere come molte altre persone che hanno avuto un infarto come il suo? Perché una persona di 76 anni deve morire mentre un 40enne (come me) puó essere salvato? Io non riesco a capirlo. Io spero che qualcuno di voi mi dia un consiglio su cosa si possa ancora fare. Magari portarlo in un ospedale privato (faró un mutuo per salvare mio padre anche se ne stó pagando giá uno) o fuori dall'Italia? Scrivetemi pure al mio indirizzo privato se non potete pubblicare la risposta. Oramai sono 4 giorni che non dormo e la mia testa stá esplodendo da quanto ho pianto e non credo che dureró tanto ancora e non vorrei che mio figlio di 4 anni rimanga anche senza padre oltre che senza nonno. Confido sulla vostra umanitá oltre che sulla vostra professionalitá. Grazie infinite anticipatamente e cordiali saluti.
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Dr. Fabio Alongi Anestesista 18 1
Buona sera, ho letto con attenzione il caso di suo papà e le rispondo anche non sono un cardiologo ma un medico rianimatore che lavora in terapia intensiva. Da quanto esposto da lei non si comprende la sede e l'estensione dell'infarto miocardico, se suo papà ha eseguito una coronarografia, la funzione miocardica post infartuale, etc. Se riuscisse a pubblicare sul blog più informazioni probabilmente si può essere più esaustivi nella risposta. L'unica cosa che si può ragionevolmente ipotizzare e' che dato il recente intervento neurochirurgico suo papà non può essere sottoposto a terapia trombolitica o anticoagulante. A disposizione.

La consulenza e' prestata a titolo
puramente gratuito secondo lo stile MedicItalia
Dr. Fabio Alongi

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Utente
Utente
Buona sera,
mi é stato detto che date le condizioni di mio padre non é stato possibile fare una coronarografia. Gli unici esami da quello che ho capito sono stati quelli di sangue e forse un ecografia. Inoltre dove é ricoverato non stanno attuando alcuna
terapia farmacologica per il cuore ma gli stanno dando solo i farmaci prescritti per il tumore.
Ieri mio padre si nutriva. Io e mia sorella siamo riusciti a farlo pranzare con dei ravioli, della carne
sottile, un pó di patate, pane e un pó di budino. Di pomeriggio ha preso del té con una crostatina.
Eravamo (nella drammaticitá della situazione) un pó contenti.
Oggi l'abbiamo trovato addormentato. Ci hanno detto di avergli somministrato della morfina (un terzo
di dose) alle 5 di mattina perché urlava.
Fino alle 21:00 di stasera ha dormito, quando ce ne siamo andati perché distrutti (volevamo fare la notte
ma siamo tutti malconci) verso le 22:30 era ancora mezzo addormentato. Gli abbiamo chiesto di non dargli piú
quella quantitá di morfina perché alla fine mio padre non ci ha visto, non ha mangiato (loro dicono che é meglio
nella sua situazione) e quelle poche volte che si é svegliato era completamente assente anche nel linguaggio.
Adesso i battiti passano da 150 a 120 nel giro di pochi secondi e la pressione é 70/40.
L'ultimo cardiologo con cui abbiamo parlato ha dato la "colpa" al tumore, in quanto dice che nella tac hanno
trovato dei gonfiori ed edemi emorragici ma fino a ieri ci avevano detto che era "pulita".
Inoltre come le ho detto mio padre prima della febbre parlava perfettamente. Ancora nessuno ci ha saputo spiegare
cosa é successo.
Lei pensa che se riuscissimo a farlo ricoverare presso un altro ospedale, riuscirebbero in qualche modo ad aiutarlo dal punto di vista cardiaco oppure oramai dobbiamo aspettare la sua morte?
Grazie ancora e cordiali saluti,
Marco Gucciardi.
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Dr. Fabio Alongi Anestesista 18 1
Buon giorno. Prendendo i singoli elementi da lei forniti pare di capire che:
- il quadro neurologico è in evoluzione sia in senso della radiologia (alla tac sarebbero comparsi focolai emorragici) che dal punto di vista clinico (afasia e delirium).
- il quadro cardiologico, se pur non indagato dal punto di vista invasivo mostra un quadro di bassa portata cardiaca (ipotensione e tachicardia --> c'è anche una aritmia tipo fibrillazione atriale?)
- la febbre che farebbe pensare a qualcosa di settico che sta comparendo.
Dal quadro descritto da lei l'aspetto clinico appare piuttosto compromesso. L'ipotensione associata al quadro febbrile e l'evoluzione neurologica non sono al momento un quadro favorevole tale da far pensare ad eventuale trasferimento in altra struttura.
Credo comunque che dobbiate avere fiducia nei medici che stanno curando vostro papà e per tale motivo vi spingo a richiedere, se lo ritenete opportuno, un colloquio più approfondito con i colleghi curanti. Ad ogni modo è molto difficile tracciare una prognosi con i semplici dati forniti. Distinti saluti
[#4]
Utente
Utente
Buona sera,
oggi ho parlato con il neurochirurgo che ha effettuato l'operazione al cervello il 26 Giugno e guardando la TAC mi ha detto che mio padre non ha nulla e l'operazione é riuscita senza alcun effetto secondario.
Per quanto riguarda il cuore, mio padre passa da 120 a 170 battiti (in media sui 140) in quanto é presente aritmia, mentre la pressione é 70/40. Adesso non ha febbre (35 gradi) ed a causa di una morfina eseguita il 23 Luglio é ancora semi-incosciente.
Io ho l'impressione (come anche qualche altro dottore mi ha confermato) che non stanno facendo tutto il possibile, contando sopratutto sul fatto che il neurochirurgo mi ha detto che avrebbero carta bianca per quanto riguarda la parte cerebrale in quanto essendo passato un mese e non avendo problemi, non sortirebbero piú effetti devastanti ma potrebbero invece portare benefici rispetto alla morte annunciata.
Spero che lei possa dirmi che nell'ospedale dove lavora, mio padre possa avere una diversa terapia volta al tentativo di salvargli la vita.
Confido in una sua risposta positiva e le pongo cordiali saluti.
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Dr. Fabio Alongi Anestesista 18 1
Buon giorno, le mie credenziali le trova sul sito. Le consiglio comunque, data la perplessità che voi nutrite nel continuare le cure nell'ospedale dove è ricoverato suo papà, di contattare un cardiologo di vostra fiducia per fare una consulenza. Solo dopo una consulenza formale da parte di un esperto potrete decidere se trasferire o meno il paziente. Distinti saluti.
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Utente
Utente
Buongiorno,
purtroppo (o per fortuna) fino ad oggi non abbiamo mai avuto bisogno di un cardiologo, quindi non ne conosco neanche uno.
Oggi la pressione é un pó migliorata 90/60, l'aritmia sembra scomparsa ed i battiti l'ultima volta che li ho visti erano sui 112 fissi.
Il problema é che mio padre sembra assente. Abbiamo urlato, gli abbiamo dato degli schiaffetti o fatto ascoltare musica dal cellulare ad alto volume ma lui non si destava.
Se gli apro gli occhi sono fissi e non seguono la luce o i movimenti.
Puó essere che la morfina fatta 2 giorni fá faccia ancora effetto?
Fino ad allora mio padre era presente, diceva cose strane (tipo voleva andare a mangiare la pizza insieme agli infermieri che diceva l'avevano invitato) ma almeno parlava.
Ho visto che continuano a dargli il cortisone in dosi usate inizialmente della sua degenza per il tumore mentre a quest'ora dovevamo sospenderle. Ho letto che puó aumentare la pressione intracranica.
Oppure gli effetti della febbre che aveva avuto, in concomitanza all'infiammazione alle vie urinarie.....
Oppure un infermiera mi ha detto che fá poca urina e che questo possa fare pressione (ma ha 95/60 come pressione, non só se ha senso) mentre un'altra mi ha detto che potrebbe essere mancanza di ossigeno al cervello.
Secondo lei da cosa potrebbe (realmente) dipendere? Dovrebbero fare un altra TAC?Aspetto fiducioso un suo parere e magari lo passo ai medici che lo hanno in cura.
Grazie ancora e cordiali saluti.
Infarto

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