Tac aorta addominale

Gent. Dottore,da 1 tac risulta "aorta addominale di normale calibro, regolarmente perfusa.Substenosi all'origine dell'arteria celiaca con dilatazione post-stenotica.Regolare perfusione dell'arteria epatica, splenica e gastrica di sinistra.Ipertofia dellea arterie pancreatico duodenali.Regolarmente perfuse l'arteria mesenterica sup. ed inf."Da 1 visita sembra he l'ostruzione sia al 50%. Consigliata angiografia.Secondo lei l'intervento chirurgico è necessario? E' 1 intervento che può mettere a rischio la vita? La mia patologia ha un nome?Avevo fatto ecografia per 1 forte dolore vicino sterno, ora leggero dolore alla sera, sopportabile. Grazie!!
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Dr. Andrea Annoni Cardiochirurgo, Senologo 1k 32
Gentile utente,l'angiografia potrebbe essere fatta,tenga presente che comunque non è un esame completamente privo di rischi e complicanze soprattutto in sede di puntura inguinale da dove viene fatto,potrebbe eventualmente sottoporsi ad un doppler del tronco celiaco ed eventualmente ripetere la TAc tra qualche mese,riservando più avanti l'angiografia;tenga presente che un intervento su quell'arteria verrebbe fatto per una stenosi che è del 70%;oggi grazie alle procedure endovascolari l'intervento verrebbe fatto senza alcun taglio o chirurgia aperta,ma in sede di angiografia stessa posizionando uno stent in corrispondenza della stenosi,procedura che le consentirebbe un recupero pressochè immediato e pochissimi giorni di degenza e nessuna cicatrice;le consiglio di sottoporsi ad una visita dal chirurgo vascolare che le fornirà maggiori delucidazioni sulla tempistica dei controlli e sulle modalità della procedura endovascolare qualora in futuro se ne presentasse la necessità
Cordialmente
dr.Annoni Andrea

Annoni Andrea, MD

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Attivo dal 2008 al 2010
Ex utente
Grazie per la tempestiva risposta!
Le chiedo cortesemente:
abito in provincia di CR. Dove viene praticata la procedura endovascolare? Mi interesserebbe davvero saperlo.
Inoltre, il dimagrimento di 5kg in 3 mesi può essere attribuito alla patologia? Ho già fatto esami per marcatori tumorali, ricerca sangue occulto nelle feci, negativi.
La situazione potrebbe peggiorare all'improvviso?Ho 41 anni. Altrimenti eviterei volentieri l'intervento.(Chiaramente dopo aver sentito chirurgo vascolare)
Grazie!!
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Dr. Andrea Annoni Cardiochirurgo, Senologo 1k 32
Il dimagrimento non si può metterlo in relazione a questa patologia percui è giusto procedere all'esecuzione di altri accertamenti come sta già facendo;per quanto riguarda il peggioramento è difficile dirlo,a volete le stenosi procedono molto lentamente nel tempo crescendo di poco in mesi o anni,a volte è più rapido o subiscono una accelerazione,l'importante è il monitoraggio continuo della sua evoluzione in modo da poter procedere rapidamente e tempestivamente qualora dovesse esserci l'indicazione al trattamento della stenosi;per ciò che concerne la procedura so che a Cremona c'è il servizio di emodinamica(dove vengono svolte le procedure endovascolari)ma non so se trattano anche le patologie vascolari periferiche,altrimenti a Milano c'è l'imbarazzo della scelta,in ogni caso il chirurgo vascolare da cui farà la visita le saprà dare indicazioni più precise.Come le ripeto infine ormai non si esegue più intervento per questa patologia ma di scelta la procedura endovascolare per cui stia sereno da questo punto di vista.
A disposizione per ulteriori chiarimenti,cordialmente
dr.Annoni
[#4]
Attivo dal 2008 al 2010
Ex utente
Gent. Dottore, effettuata angiografia, vista la posizione (origine tripode celiaco) e la giovane età(41), è stato consigliato l'intervento, se possibile per via laparoscopica, sennò tagliando.
Si è visto che durante il respiro l'arteria si chiude abbastanza da consigliare l'intervento.
Le chiedo gentilmente:
é veramente 1 patologia rara?
Nel mio ospedale sono stati trattati pochi casi:può essere motivo di indecisione nella scelta dell'ospedale?
L'intervento richiede competenze particolari, che non tutti i chirurghi vascolari hanno, o posso mettermi in lista tranquillamente?
L'intervento può mettere a rischio la vita?
Che conseguenze può avere? Grazie infinite, attendo gentile risposta, prima possibile, grazie
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Dr. Andrea Annoni Cardiochirurgo, Senologo 1k 32
Gentile utente,purtroppo non avendo in mano l angiografia e impossibile per via telematica poterle dire se vi sia indicazione o meno,quel che le posso ribadire e che quel tipo di stenosi viene trattata quasi esclusivamente per via percutanea quindi la chirurgia laparoscopica o aperta e da considerarsi un evento deltutto eccezionale da riservarsi a comlicanze gravi o a effettivi difetti anatomici gravi che ne impediscono lesecuzione.se poi si e informato e mi dice pure che nel suo ospedale non hanno una casistica elevata io proverei nel rispetto dei colleghi del suo ospedale a sentire il parere di un altra struttura dove si pratica chirurgia endovascolare con casistica consistente.e la sua salute,non esiste un carattere di emergenza,sentire un altro parere prima di mettere in ballo la propria salute e vita non e mai sbagliato.per lei sarebbe cosi problematico venire a milano anche per solo un consulto?ci sono ottime strutture per questa patologia
a disposizione
dr.Annoni
[#6]
Attivo dal 2008 al 2010
Ex utente
Gent. Dottore,
le riporto le parole delle procedure e le prescrizioni dell'ospedale:
diagnosi:sindrome del legamento arcuato
procedure: eseguite angiografia dell'aorta e selettiva del tripode celiaco con manovre dinamiche che dimostrano la compressione estrinseca del tripode celiaco all'origine.
prescrizioni:il quadro clinico e angiografico pongono l'indicazione ad 1 trattamento della lesione.L'età del paziente controindica 1 trattamento endovascolare, pertnto si è consigliato il trattamento chirurgico per via laparoscopica in tempi brevi.
Controlli: utile terapia antiaggregante
utile monitoraggio ecografico ogni 6 mesi
Grazie!
[#7]
Attivo dal 2008 al 2010
Ex utente
Stiamo valutando l'opportunità di venire a Milano.
Intanto le chiedo se nell'ultimo messaggio sono stato chiaro, e se ,da qto scritto nella lettera di dimissione, è ancora per lei possibile intervenire per via percutanea. Io non ho ancora in mano l'angiografia, perchè appena dimesso, ho però richiesto cartella clinica.Devo avere quella per un consulto? Attendo risposta, grazie tante.
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Dr. Andrea Annoni Cardiochirurgo, Senologo 1k 32
Gentile utente,effettivamente e una sindrome piuttosto rara la sua,determinata dalla compressione del tronco celiaco(da cui nascono importanti arterie per il distretto addominale)dovuto ai pilastri diaframmatici,ovvero dai legamenti di questo muscolo.il fatto che abbiano detto che l eta controindica il trattamento percutaneo e probabilmente da imputarsi al fatto che tale trattamento si riserva solitamente a persone in condizioni cliniche per i quali l intervento potrebbe comportare rischi particolarmente elevati o per eta molto avanzate.indubbiamente la via chirurgica laparoscopica e quella classica caratterizzata da un intervento di minima con piccoli buchi dove far passare gli strumenti necessari per liberare l arteria da questa costrizione,un intervento che non lascia particolari reliquati o cicatrici e che permette di riprendersi molto agevolmente.il fatto che le venga prospettato quello tradizionale con chirurgia completa e ampia e dovuto al fatto che anatomicamente non e sempre possibile farlo per caratteristiche a volte sfavorevoli per questo tipo di chirurgia,ma e impotrante anche l esperienza del chirurgo piu o meno abile o abituato al trattamento di questa situazione per via laparoscopica.il trattamento percutaneo e un discorso controverso perche magari non tutti lo riservano per pazienti giovani e sani che potrebbero beneficiare di un intervento piu tradizionale ma lo riservano a coloro che per i motivi sopraelencati non possono.Attualmente sono fuori Italia pper qualche giorno,mercoledi rientrero e chiedero immediatamente il consulto a i chirurghi vascolari e generali del mio ospedale cosi da avere una opinione alternativa e di complemento a quella di cremona,dopodiche sara possibile decidere quale sia l approccio piu indicato nei suoi confronti.Ci riaggiorniamo fra qualche giorno e le sapro fornire indicazioni piu precise sulle linee guida che vanno adottate in un caso come questo,nel frattempo stia tranquillo che non corre particolari rischi di nessun genere anche se il problema e sicuramente da trattare:nel frattempo potra radunare tutto il materiale clinico che puo essere utile ad una piu precisa valutazione.
cordialmente
dr.Annoni
[#9]
Attivo dal 2008 al 2010
Ex utente
Grazie infinite!
[#10]
Dr. Andrea Annoni Cardiochirurgo, Senologo 1k 32
Gentile utente,come da accordi le fornisco le informazione che spero possano aiutarla.Il problema del legamento arcuato che comprime l'arteria celiaca(che nel suo caso presenta anche una stenosi del 50%)può essere affrontato nei seguenti modi:
posizionamento di stent:VANTAGGI:intervento relativamente rapido senza particolari complicazioni,degenza breve totale assenza di cicatrici;SVANTAGGI:lo stent puo inizialmente proteggere l'arteria e garantire il flusso soprattutto se c'è anche la stenosi,ma lo stent posizionato dentro l'arteria,sotto la continua pressione del legamento che stringe(visto che in questo modo il problema non viene risolto dall'esterno perche non viene rimosso il legamento che comprime)tende a formare iperplasia ovvero col tempo si può occludere e a quel punto l'intervento chirurgico diventa irrinunciabile e bisogna inoltre affrontare anche la totale chiusura dell'arteria.
Intervento per via laparoscopica:VANTAGGI:recupero rapido,degenza breve,assenza di complicanze legate a laparotomia(apertura dell'addome),cicatrici ridottissime,risoluzione definitiva del problema;SVANTAGGI:intervento gravato da potenziali rischi poiche non avendo una visione diretta ma con telecamera,in caso di lacerazione dell'arteria deve essere convertito in un intervento addominale aperto con rischio dovuto all'eventuale emorragia;inoltre non è nemmeno detto che si riesca ad eseguire in laparoscopia per condizioni anatomiche sfavorevoli
Intervento chirurgico tradizionale.VANTAGGI:rapidità di esecuzione(se si individua subito il legamento da recidere può durare una mezzora!),visione diretta con controllo diretto di qualunque coplicanza(comunque molto ridotte dal fatto di vedere direttamente per il chirurgo),risoluzione definitiva del problema.SVANTAGGI:presenza di cicatrice,qualche giorno di degenza in più dovuto al fatto che è stato eseguito un intervento addominale tradizionale a cielo aperto.
Gentile utente,spero che queste informazioni unitamente all opinione dei colleghi di Cremona possano aiutarla a decidere serenamente quale strada intraprendere;
A disposizione per ulteriori chiarimenti
dr.Annoni Andrea
[#11]
Attivo dal 2008 al 2010
Ex utente
Gent. Dott,
grazie per avermi risposto in modo così dettagliato ed in tempi brevi.
Da come mi sembra di capire, l'intervento da preferire sarebbe quello tradizionale.Chiedo:in qsto tipo d'intervento non si presenterebbe il problema dell'emorragia?
Un 'ultima domanda, vista la sua competenza:
l'intervento potrebbe essere evitato se, come è vero, non ho più alcun dolore,( e nessuno mi ha detto se fosse dovuto al tripode) e le altre arterie sono libere?
Dall'angiografia" la mesenterica risulta previa, non calcificazioni vascolari,stenosi del tripode subito dopo l'origine con dilatazione post stenotica verosimilmente da legamento arcuato."
O sarebbe urgente l'intervento?
Grazie, grazie di cuore!
[#12]
Dr. Andrea Annoni Cardiochirurgo, Senologo 1k 32
L'intervento tradizinale è risolutivo e a basso rischio di emorragia poichè nello scollare e liberare l'arteria il campo e la visibilità chirurgica sono ottime,quindi benchè un danno accidentale è ovviamente sempre possibile è comunque molto ridotto.Indipendentemente dalla sintomatologia e dallo stato dei vasi a valle di questa compressione il problema rimane e anche se non c'è un carattere di emergenza di questa situazione,tenga presenza che prima o poi andrà comunque affrontato.Per il discorso dello stent va valutato il calibro dell'arteria,esistono stent molto resistenti,a volte è possibile persino mettere un doppio stent ed eventualmente valutare inseguito se c'è di nuovo compressione e a quel punto fare l'intervento,ma la garanzia della pervietà a vita come può immaginare non esiste.Ci pensi su con calma e decida serenamente come muoversi in base alle informazione che è riuscito a raccogliere.
A disposizione
dr.Annoni
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