Stenosi valvola aortica bicuspide

A mia madre (età 60 anni, leggermente sovrappeso, non fumatrice) è stata di recente diagnosticata la stenosi della valvola aortica (bicuspide), con necessità di intervenire chirurgicamente per sostituire la valvola. Al momento non accusa sintomi.

Volevo chiedere:
- se indispensabile operare e in che tempi
- consiglio su eventuale valvola biologica o meccanica
- info sull'intervento miniinvasivo, ovvero senza sternotomia: è sempre possibile o vanno valutate condizioni del paziente? E se si, quali? E' più rischioso?

Questi i risultati degli esami più recenti:

RM CUORE 11/03/15
Valvola aortica bicuspide con atteggiamento stenotico, assenza di significativo rigurgito ed ectasia dell'aorta ascendete (Dsovrabulbare 30mm, Dm 36mm, Dpre-Vascolare 37 mm), con regolare calibro dell'aorta discendente

ECOCUORE 2/12/15
Valvola aortica bicuspide con lembi calcifici, stenosi moderata (Gmax 41 mm Hg, G med 25 mm Hg) con aumento della velocità sist. Tranvalvolare 3,2 m/sec, minima insufficienza.

ECOCUORE 18/11/16
Valvola aortica: stenosi aortica moderato severo con gra medio 40 mmHg e max 64 mm Hg

ECOCOLORDOPPLER CARDIACO 6/12/16

Valvola aortica: valvola bicuspide con lembi calcifici, stenosi severa (Gmax 80 mm Hg, G med 53 mm Hg)


grazie mille
[#1]
Dr. Giuseppe Iaci Cardiochirurgo 923 51
Esiste indicazione all'intervento, spesso i pazienti sono asintomatici per una progressiva ed inconsapevole riduzione delle attività giornaliere.

Non si tratta di un intervento urgente, ma necessario entro 3/6 mesi massimo, considerando il rapido peggioramento rispetto ai precedenti esami.

La scelta di una protesi biologica potrebbe essere senza dubbio da consigliare.

In fututo, alla sua degenerazione, si potrà trattare senza dover rieffettuare un intervento classico ma con TAVI (valve in valve), evitando la terapia anticoagulante per un lungo periodo di tempo.

Si può poi, considerando la giovane età, prendere senza dubbio in considerazione un approccio mininvasivo (minitoracotomico o ministernotomico), se al completamento degli esami diagnostici non ci fossero controindicazioni particolari, come nella stragrande maggioranza dei casi.

A disposizione per ogni altro eventuale chiarimento

GI


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