Operasione per stenosi aortica...grande preoccupazione

mio padre 65 anni dovrà sostituire la valvola aortica.
E' obeso, iperteso, soffre di diabete e siccome è anche molto sfortunato .....è affetto da anni da sindrome bipolare.
Per tutte queste patologie segue già terapie farmacologiche adeguate.
Fra pochi gg andremo alla visita di controlo dal cardiologo che già ci ha anticipato 6 mesi durante la precedente visita che quest'anno prevede di mandare mio padre ad operarsi x sostituire la valvola aortica.
In questi mesi però mio padre è andato in pensione ed è aumentato di peso di sirca 7 kg ed ora pesa 130 kg.
L'aumento si verifica sempre anche quando ha le fasi up del d.bipolare.
Questo può aver peggiorato la situazione di stenosi aortica che era già sei mesi fa allo stato di moderato - severo?
la situazione diabetologica è sempre la stessa, non vi sono state variazioni e pochi giorni fa ha fatto la visita di controllo dove non gli hanno variato i medicinali che prende.
Mi illudo che possiate rispondermi che forse c'è la speranza che non sia peggiorato dal punto di vista cardiaco...comunque a parte questo penso che ci consiglieranno di prendere contatto col cardiochirurgo per fare le prime visite.
Vi segnalo che lui non ha sintomi quali ad esempio mancanza di fiato.
Potreste spiegarmi genericamente come funziona da qui all'operazione a grandi linee?
secondo vio sarà possibile in un soggetto obeso e con queste patologie fare un operazione min-invasiva per via vena femorale, come già ipotizzato l'anno scorso dal cardiologo o visto l'aumento di peso la cosa sarà forse esclusa?
Chiedo scusa se le mie domande sono poco intelligenti...ma come immaginerete siamo preoccupati e ciò ci porta a cercare,forse anche stupidamente, parole di conforto ....capisco se non vi sarà possibile rispondermi.
Grazie comunque a tutti.
[#1]
Dr. Giuseppe Iaci Cardiochirurgo 923 51
Esegua l'ecocardiogramma di controllo.

Se il cardiologo riterrà opportuno, faccia visitare suo padre da un cardiochirurgo.

L'età del paziente sconsiglierebbe il trattamento percutaneo (dall'arteria femorale) e farebbe propendere per l'intervento cardiochirurgico tradizionale in sternotomia completa o in ministernotomia per agevolare la ripresa respiratoria.

La sindrome bipolare e il peso corporeo (gli faccia comunque perdere peso nel frattempo), non sono aspetti che indirizzano in modo certo verso il trattamento percutaneo.

La visita del chirurgo servirà comunque a chiarire tutti questi aspetti e indirizzare il paziente verso il migliore trattamento nel caso specifico.

Il chirurgo metterà in lista ricovero il paziente.

In tempi brevi verrà ricoverato ed eseguirà al momento del ricovero gli esami diagnostici di completamento , un nuovo ecocardiogramma e la coronarografia.

In un decorso lineare, cinque giorni dopo l'operazione si viene dimessi in una struttura riabilitativa in regime di ricovero, dove si rimane per circa 2 settimane, tutto con il servizio sanitario nazionale.

A quel punto ci sarà il ritorno a casa.

In un cuore normale, si tratta di interventi a basso rischio operatorio (mortalità molto bassa, circa l'1%).

A disposizione per qualsiasi altro chiarimento,

GI

Per visite Ospedale San Raffaele:

[#2]
Utente
Utente
grazie dottore, è stato molto esauriente.
1)Per quanto riguarda la coronografia si tratta di un esame pesante? rischioso?
2)Lei nella sua grande esperienza professionale ha mai avuto casi similari a quello di mio padre? cioè diabetici con d. bipolare e obesi?
dalle sue statistiche mi può dire generalmente(se si può) a che tipo di operazione le ha sottoposte e come è andato il decorso, ovvamente nella maggior parte sei casi intendo....
3)un'ultima cosa: se mio padre dovesse impuntarsi di non volersi operare e non riuscissimo a convincerlo, la sua speranza di vita sarebbe ridotta immagino a poco tempo....dalle statistiche cosa si sa in merito?

La ringrazio della sua siposnibilità e mi complimento per il suo sapersi mettere a livello di persone come me ignoranti e saper spiegare le cose in modo così chiaro.
Mi scuso se le mie ultime domande sono senza senso...ma sì devo ammettere che alla fine cerco sempre parole di conforto e che in qualche modo mi facciano vedere la cosa con un po di leggerezza.
grazie ancora
[#3]
Utente
Utente
scusi dottore per la mia terza domanda che mi rendo conto possa essere alquanto infantile....è che lei scrivendomi che "in un cuore normale, si tratta di interventi a basso rischio operatorio (mortalità molto bassa, circa l'1%)" mi ha fatto dedurre che quello di mio padre non è affatto un cuore normale....ma forse non ho ben inteso cosa lei volesse dire....
[#4]
Dr. Giuseppe Iaci Cardiochirurgo 923 51
1) e' un esame molto semplice e ben tollerato pur essendo invasivo

2) in pazienti obesi e diabetici c'è maggior rischio di problemi di guarigione della ferita, a maggior ragione in presenza di stati di agitazione psicomotoria che possono essere presenti nel disturbo bipolare, ma questo nella stragrande maggioranza dei casi non incide sulla riuscita dell'intervento.

3) la sopravvivenza e la qualita' della vita dei pz con stenosi aortica severa in tp medica e' significativamente ridotta rispetto a quella dei pz nelle stesse condizioni, ma operati. In parole semplici, statisticamente chi viene operato vive molti più anni e meglio rispetto ai non operati.

4) i pazienti come suo padre hanno in genere un cuore normale. Per esserne sicuro dovrebbe pero' riportarmi i dati della funzione ventricolare sinistra valutati sull'ecocardiogramma.

Si tranquillizzi... Capisco la situazione, ma in cardiochirurgia sono pazienti che trattiamo comunemente con successo.

GI
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Utente
Utente
grazie infinite delle sue parole, dottore. Le auguro buona serata.
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Utente
Utente
Buongiorno dottore, la disturbo solo per informarla che abbiamo fatto la visita cardiologica a mio padre e la dott.ssa, trovando la situazione invariata e assolutamente identica a 7 mesi , fa ha deciso di proseguire sempre su questa strada e cioè continuare a effettuare controlli ogni 6-8 mesi .
Per ora non ci ha dato indicazione all'operazione...anche se ha fatto capire che siamo" al limite".
La sua preoccupazione maggiore è la depressione bipolare di mio padre (le ricordo che è anche diabetico e sommando tutto prende già un sacco di medicinali al giorno circa 10-11 pastiglie!), che lo porta tutt'ora ad avere alti e bassi , fasi up di ipomania della durata di 3-4 settimane che poi lentamente si normalizzano abbastanza , tanto da portarlo a situazioni sempre un po up ma normali della durata di 4 mesi, e fasi down sempre della durata di circa 4 mesi.
La dott.ssa dice che questa patologia è un grosso problema x il tipo di operazione da fare... e che sarebbe auspicabile che non si andasse ad aprire il torace ma si operasse x via percutanea(arteria femorale) per il fatto che lui potrebbe non accettare di vedersi con una grossa cicatrice e che questo potrebbe far peggiorare il d.bipolare in fase up o down che sia.
Anche il ns. medico di famiglia non è di gran conforto....ci guarda come se questa operazione fosse l'intervento più grave e rischioso della storia della medicina, gettandoci nello sconforto più totale e facendoci perdere quel briciolo di speranza che in qualche modo in certi giorni ci fa vedere la cosa in modo più "spensierato" ....so che capirà bene cosa intendo....
Sono cosciente che stiamo della vita di una persona , ma mi chiedo se sia il caso di prendere questa operazione(quando sarà) come l'ultima spiaggia , l'ultima speranza di vita, l'ultima opportunità di disperata salvezza...oppure come una concreta possibilità di soluzione ad almeno una patologia di mio padre....
chiedo scusa x lo sfogo, ma lei è l'UNICO che ci dà aiuto spirituale .
Grazie.
[#7]
Dr. Giuseppe Iaci Cardiochirurgo 923 51
Non conoscendo la situazione psichiatrica e soprattutto cardiologica di suo padre, mi risulta difficile poter dare una valutazione circa l'indicazione chirurgica o percutanea della valvulopatia aortica, che le ripeto è un trattamento di per sè comunissimo e che assicura ottimi risultati in termini di sopravvivenza.

Considerando però la sua età, non credo che ò'essere troppo attendisti abbia significato.

A mio avviso, in presenza di una stenosi aortica già valutata severa in passato, credo sia necessaria una valutazione chirurgica.

Poi si prenderà, dati alla mano e soprattutto de visu, insieme al cardiologo, la scelta migliore per il paziente.


GI
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