Stenosi aortica degenerativa di grado severo

Salve... chiedo informazioni per un caso delicato...
Mio padre è deceduto all'età di 74 anni sabato 21 giugno 2014 dopo un intervento per sostituzione valvola mitralica e aortica.
Il caso è delicato e complesso e voglio capirci qualcosa visto che i medici non mi hanno fatto capire niente.
Partiamo dal principio... mio padre come routine esegue un ecocardiogramma il cui risultato è Stenosi aortica degenerativa di grado severo.si consiglia visita cardiochirurgica.
Ci rechiamo in una clinica ( per telefono mi avevano detto che la visita non si pagava e invece l'abbiamo pagata ma è solo un dettaglio )
Il cardiochirurgo persona gentile e simpatica, vede tutti gli esami di mio padre ( che ha precedentemente avuto un versamento pleurico da scompenso cardiaco e angioplastica , sotto stretto controllo tra rx, pet , tac e BNP ) e dice... bene le faccio un ecocardiogramma anche io.
Dopo averlo fatto gli dice... signor Ottavio, le confermo che lei ha una Stenosi aortica degenerativa di grado severo e che possiamo agire operando a cuore aperto in quanto lei non ha diabete ne colesterolo ed ha solo 74 anni quindi un giovanotto.
Non parla di rischi post intervento, la rende cosa semplice e veloce, intervento di solo 1 ora e mezza / 2 , terapia intensiva di routine e poi le diamo altri 25 anni di vita con le valvole biologiche.
Accenna ad un intervento meno invasivo.... ma dice che è ancora sperimentale, che lo fanno solo agli anziani o a chi ha problemi seri e che quindi non era il caso di mio padre a suo avviso " un giovanotto ".
Mio padre gli disse " dottore... non è che mi fa fare il viaggio ? " e lui disse... ma no che dice signor Ottavio!
Sta di fatto... che lo chiamano per il ricovero, un Check-Up pre intervento, quindi doveva uscire e poi rientrare per l'intervento. Invece... da lunedi 16/02 a mercoledi 18/06 decidono di operarlo dopo una serie di asami, in fretta e furia.Inzialmente mio padre mi dice il nome del medico che lo deve operare che non è lo stesso che l'aveva visitato all'inizio promettendogli di seguirlo.mah... già prima cosa strana.
Comunque... da essere un operazione di 1 ora e mezza / 2 , è iniziata alle 8:30 ed è terminata alle 19:00 !!!!!!! Da operarlo un medico si è trovato ad operarlo il primario con la spiegazione che hanno trovato il pericardio di 1 centimetro che è come una pelle bruciata... cosi ha detto il primario, e che aveva emorragia che non si placava e che si è placata alle 19:00 , ha detto che in 20.000 casi operati ha trovato solo 4 con un pericardio cosi grosso.( non ho avuto il coraggio di chiedere che fine avessero fatto )
Comunque... mio padre supera le 24 ore... ma non supera le 48 ore in terapia intensiva in quanto ha blocco renale e si riempie di liquidi, cercano di dializzarlo e non prende la dialisi , gli viene la febbre e muore sotto coma farmacologico.
Bene... detto ciò io non capisco più niente ! da essere un intervento senza rischi accennati da nessuno, mio padre muore.Cosa devo pensare ???
[#1]
Dr. Giuseppe Iaci Cardiochirurgo 923 51 2
Condoglianze.

Nessun intervento cardiochirurgico è purtroppo privo di rischio mortalità.

Immagino che i colleghi abbiano fatto firmare a suo padre dei consensi informati riguardanti l'intervento, informandolo dei rischi e dei benefici.

Nel caso in questione poi hanno dovuto fronteggiare una situazione senza dubbio, non attesa nel preoperatorio.

Sulla base di quanto scrive non posso aggiungere altro di più preciso.

GI

Per visite Ospedale San Raffaele:

[#2]
Attivo dal 2011 al 2021
Ex utente
La ringrazio per la risposta Dott. Iaci
mi perdoni... ma il primario nelle ore d'intervento è salito su da noi dicendoci che mio padre aveva il pericardio di 1 cm ed infiammato e che l'emorragia non riuscivano a fermarla... e che l'hanno visto solo aprendolo....
La mia domanda è... com'è possibile non riuscire a vedere lo spessore di un pericardio se nella norma o meno? siamo nel 2014... possibile che non si veda prima quanto è spesso un pericardio ? che non si veda e non si controlli il pericardio prima di operare a cuore aperto ?
Quindi se una persona ha problemi al pericardio non si vede se non durante operazione ?
sarò ignorante ma sono domande che mi pongo.
Se mio padre no l'avessero operato adesso sarebbe ancora qui con noi... ma quanto poteva campare avendo una Stenosi aortica degenerativa di grado severo ? perchè nel 2011 era già risultata ma LIEVE.
E altra domanda... se avessero attuato il metodo d'operazione d'Impianto transcatetere di valvola (TAVI) ??? i rischi erano minori di morte giusto ?
e se avessero fatto la TAVI e trovavano il pericardio spesso e infiammato che succedeva ? l'operazione non andava avanti ? avrebbe avuto lo stesso emorragia ma interna ? mi ceda sono piena di dubbi di cui voglio chiarimenti.Mio padre non me lo ridà nessuno ma voglio vederci chiaro. Può darmi delle risposte precise a queste domande ? Grazie
[#3]
Dr. Giuseppe Iaci Cardiochirurgo 923 51 2
La presenza di severe aderenze pericardiche, che immagino siano state il problema che poi ha complicato l'intervento cardichirurgico, non sono diagnosticabili nel preoperatorio.

L'aspettativa di vita con una stenosi aortica severa sintomatica, viene inficiata in modo significativo dal mancato trattamento chirurgico.

L'età di suo padre e la mancanza di fattori di rischio specifici non consigliava di effettuare l'intervento TAVI, che viene riservato a pazienti molto anziani o compromessi, che non sarebbero in grado di sopportare l'intervento tradizionale.

Anche la TAVI poi, ha un rischio procedurale di mortalità e soprattutto risultati non paragonabili a lungo termine con una tradizionale sostituzione valvolare aortica.

In quel caso le aderenze pericardiche non avrebbero costituito un problema, ma stiamo ragionando a posteriori, per cui non è corretto parlarne.


GI
[#4]
Attivo dal 2011 al 2021
Ex utente
Mi perdoni... Ma sulla questione... Parlarne a posteriori non è corretto mi perdoni ma non sono daccordo ...La morte di mio padre non riesco a digerirla quindi ne voglio parlare eccome anche all'infinito se serve... Anche se nessuno lo riporterà in vita ma voglio capire se realmente la morte si poteva evitare... Senza offesa ma non sarebbe il primo caso di mala sanità.
Avere delle spiegazioni da un medico che sia diretta o che sia indiretta sembra un impresa madornale.
I medici prima che medici devono essere umani se un medico non riesce ad essere umile e umano a parere mio esercita solo per uno scopo.Non dico che i medici devono lavorare gratis... Ma almeno visto le delicate situazioni è bene trattare i familiari con una certa sensibilità di chi non si aspettava morte improvvisa.

Cordiali Saluti
[#5]
Dr. Giuseppe Iaci Cardiochirurgo 923 51 2
Probabilmente non ci siamo compresi. Scrivendole del fatto che non sia corretto parlarne a posteriori si riferiva al fatto che con la procedura TAVI le aderenze pericardiche non sarebbero state in alcun modo rilevanti per l'esecuzione della procedura, che essendo endovascolare, non riguarda in alcun modo le strutture che hanno complicato l'intervento e portato al decesso del paziente.

In ogni caso non era quella la procedura indicata per l'età del paziente e la concomitante valvulopatia mitralica.

La mortalità in cardiochirurgia e' un rischio ineluttabile, difficile da accettare per noi operatori figuriamoci per voi parenti.

E' un suo diritto però' agire tramite le vie che riterrà più opportune per cercare se possibile di capire meglio cosa sia successo, eventuali responsabilità.

GI
[#6]
Attivo dal 2011 al 2021
Ex utente
Grazie...
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