Pfo-emicrania con aura
Salve,
sono una ragazza di 30anni, che in seguito a distrurbi della vista e forti emicranie frequenti in seguito al consulto di un oculista ha scoperto di aver avuto episodi di emicrania con aura.
Il primo episodio (visivo) è avvenuto molti anni fa (non facevo terapia ormonale), gli ultimi due a distanza di tre gg durante terapia ormonale con Zoely.
L'oculista ha evidenziato una possibile correlazione con PFO consigliandomi di effettuare un ecocolor doppler transcranico , da cui è emerso:
"Test dinamici per shunt destro-sinistro negativo in basale. Dopo manovra di Valsava si registrano un numero di segnali microembolici superiore a 10 come shunt di grado lieve"
Ho consultato pertanto un cardiologo nella mia citta che evidenzia in ECG: bradicardia sinusale con FC di 58bpm.
ECC:lieve aneurisma del SIA
Consigliando RMN encelfalo con e senza m.d.c. e esami protocollo trombofilia.
Dai risultati della RMN encefalo è emerso: Non presenti significative alterazioni del segnale sul parenchima cerebrale esaminato nè prima nè dopo somministrazione di m.d.c. con alcuni puntiformi esiti gliotici in sede frontale sinistra sulla sostanza bianca.Nello norma lo spazio liquorale peri encefalico, il sistema ventricolare e la fossa cranica posteriore. Formazioni con aspetto cistico in sede para faringea.
Il medico di famiglia mi ha prescritto per screening trombofilia la sola analisi del DNA per polimorfismi (mutazioni fattore V Leiden, protrombina A20210, 5,10-MTHFR T677) da cui è emersa sola mutazione eterozigosi per 5,10-MTHFR T 677.
Al controllo dal cardiologo questo ha valutato negativo per esiti gliotici aspecifici (non riferibili a espisodi micro ischemici) il responso della RMN e richiesto (sotto mia insistenza) di completare lo screening trombofilico aggiungendo: LAC, ACA igG/igM, Proteina C, Proteina S, Antitrombina III funzionale, omociteinemia, fattori emocoagulativi (V-II-VII-VIII-Von Willebrand-IX-X-XI-XII-XIII).
Non consiglia l'intervento di chiusura del PFO, ma terapia con cardirene 75mg in seguito a reposnso negativo del completamento esami.Il cardiologo esclude l'intervento perche in assenza di micro ischemie non lo ritiene necessario e risolutivo.
Io ho bisogno di sapere se necessito di ulteriori esami, se il risultato della RMN non è correlabile, se è possibile per me fare attività sportiva ed effettuare lunghi viaggi in aereo (di 8-12ore) che faccio solitamente per lavoro.
A volte (ca ogni giorno) mi capita di sentire delle fitte al petto a sinistra, è possibile che siano correlate al PFO?
Attendo risposte da medicitalia prima di valutare una visita di riscontro presso il centro di S.Donato Milanese.
sono una ragazza di 30anni, che in seguito a distrurbi della vista e forti emicranie frequenti in seguito al consulto di un oculista ha scoperto di aver avuto episodi di emicrania con aura.
Il primo episodio (visivo) è avvenuto molti anni fa (non facevo terapia ormonale), gli ultimi due a distanza di tre gg durante terapia ormonale con Zoely.
L'oculista ha evidenziato una possibile correlazione con PFO consigliandomi di effettuare un ecocolor doppler transcranico , da cui è emerso:
"Test dinamici per shunt destro-sinistro negativo in basale. Dopo manovra di Valsava si registrano un numero di segnali microembolici superiore a 10 come shunt di grado lieve"
Ho consultato pertanto un cardiologo nella mia citta che evidenzia in ECG: bradicardia sinusale con FC di 58bpm.
ECC:lieve aneurisma del SIA
Consigliando RMN encelfalo con e senza m.d.c. e esami protocollo trombofilia.
Dai risultati della RMN encefalo è emerso: Non presenti significative alterazioni del segnale sul parenchima cerebrale esaminato nè prima nè dopo somministrazione di m.d.c. con alcuni puntiformi esiti gliotici in sede frontale sinistra sulla sostanza bianca.Nello norma lo spazio liquorale peri encefalico, il sistema ventricolare e la fossa cranica posteriore. Formazioni con aspetto cistico in sede para faringea.
Il medico di famiglia mi ha prescritto per screening trombofilia la sola analisi del DNA per polimorfismi (mutazioni fattore V Leiden, protrombina A20210, 5,10-MTHFR T677) da cui è emersa sola mutazione eterozigosi per 5,10-MTHFR T 677.
Al controllo dal cardiologo questo ha valutato negativo per esiti gliotici aspecifici (non riferibili a espisodi micro ischemici) il responso della RMN e richiesto (sotto mia insistenza) di completare lo screening trombofilico aggiungendo: LAC, ACA igG/igM, Proteina C, Proteina S, Antitrombina III funzionale, omociteinemia, fattori emocoagulativi (V-II-VII-VIII-Von Willebrand-IX-X-XI-XII-XIII).
Non consiglia l'intervento di chiusura del PFO, ma terapia con cardirene 75mg in seguito a reposnso negativo del completamento esami.Il cardiologo esclude l'intervento perche in assenza di micro ischemie non lo ritiene necessario e risolutivo.
Io ho bisogno di sapere se necessito di ulteriori esami, se il risultato della RMN non è correlabile, se è possibile per me fare attività sportiva ed effettuare lunghi viaggi in aereo (di 8-12ore) che faccio solitamente per lavoro.
A volte (ca ogni giorno) mi capita di sentire delle fitte al petto a sinistra, è possibile che siano correlate al PFO?
Attendo risposte da medicitalia prima di valutare una visita di riscontro presso il centro di S.Donato Milanese.
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Gentile utente
personalmente ritengo di condividere i consigli del suo cardiologo. L'intervento di chiusura del PFO (viene fatto però quasi nella totalità dei casi con il famoso "ombrellino" per via percutanea) è stato notevolmente ridimensionato dalle più recenti linee guida perchè non è stato dimostrato quel vantaggio che ci si aspettava in termini di prevenzione delle ischemie cerebrali a fronte di un rischio operatorio comunque da non sottovalutare. E' probabile che i suoi problemi extracardiaci (cefalea etc) non abbiano alcuna correlazione con il PFO riscontrato (tralaltro la presenza di un aneurisma del setto rende più complessa la chiusura), mentre l'antiaggregazione piastrinica gioca un ruolo importante di prevenzione delle ischemie cerebrali.
Cordialità
personalmente ritengo di condividere i consigli del suo cardiologo. L'intervento di chiusura del PFO (viene fatto però quasi nella totalità dei casi con il famoso "ombrellino" per via percutanea) è stato notevolmente ridimensionato dalle più recenti linee guida perchè non è stato dimostrato quel vantaggio che ci si aspettava in termini di prevenzione delle ischemie cerebrali a fronte di un rischio operatorio comunque da non sottovalutare. E' probabile che i suoi problemi extracardiaci (cefalea etc) non abbiano alcuna correlazione con il PFO riscontrato (tralaltro la presenza di un aneurisma del setto rende più complessa la chiusura), mentre l'antiaggregazione piastrinica gioca un ruolo importante di prevenzione delle ischemie cerebrali.
Cordialità
Dr. Mariano Rillo
Specialista in Cardiologia con Perf. in Aritmologia
Clinica e Elettrofisiologia Interventistica
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.2k visite dal 14/01/2014.
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