Arresto cardiaco e coma farmacologico

Buonasera. Sabato alle h.14 circa ha avuto un grave infarto ( miocardico acuto ) . E' stata subito portata in prontosoccorso e una volta giunta lì con l'ambulanza, dati i sospetti dei medici circa il carattere cardiaco del problema, è stata sottoposta a una coronarografia. Immediatamente i dottori hanno realizzato che mia mamma aveva già due arterie coronarie ostruite da mesi o addirittura anni e che la terza si era occlusa in quelle ore. Ha avuto poi un arresto cardiaco che, sebbene sia stato molto prolungato (45 min. circa) è stato massaggiato e ventilato dai dottori tempestivamente. Ora mia madre è stata trasferita dalla sera stessa dell'evento in terapia intensiva, e vive grazie all'ECMO. Dopo essere stata sottoposta ad ipotermia e esservi rimasta per circa 48 ore, ieri notte l'hanno iniziata a riscaldare per poi sospendere completamente i sedativi del coma farmacologico stamattina. In base alle loro previsioni, si sarebbe dovuta svegliare circa alle 14 di oggi, cosa che non è avvenuta. L'elettroencefalogramma, di cui i medici hanno avuto l'esito qualche ora fa, è risultato molto debole, ma non piatto. Sottolineo che mia mamma ha 53 anni, è fumatrice ma non ha problemi di diabete ne di sovrappeso e non ha altre patologie. Gradirei moltissimo avere un vostro parere. In attesa di risposta, Vi ringrazio anticipatamente.
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Dr. Giuseppe Iaci Cardiochirurgo 923 51
In questi casi bisogna riuscire ad attendere.

Il prolungato arresto cardiaco potrebbe effettivamente aver creato un danno neurologico non recuperabile.

I colleghi programmeranno molto probabilmente a breve una TAC cranio per provare ad evidenziare la presenza di lesioni ischemiche cerebrali.

L'altro punto critico da verificare è l'eventuale ripresa della funzionalità cardiaca allo svezzamento dall'ECMO.

Sono condizioni estremamente gravi e delicate.

In bocca al lupo.

GI


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