Intervento di valve in valve su preesistente valvola biologica carpentier perimount
salve ho 56 anni a settembre 2010 mi hanno messo una valvola aortica biologica carpentier perimount , adesso sto' una favola ....e spero che la valvola duri un bel po' di anni ( mi hanno detto puo' superare anche i 20 anni ) e poi col fatto che sono alto e grosso con arterie grandi ( e anche la valvola ovviamente ) la durata dovrebbe essere maggiore ( e' vero ??) , comunque a parte queste considerazioni , il mio cardiochirurgo ( un vero mago !!!) mi ha detto che anche per il fatto che ho arterie gradi si potrebbe pensare a fare un intervento di valve in valve per via femorale per quanto riguarda la futura sostituzione , avete commenti e informazioni in merito ? ci sono importanti progressi di recente su tali tecniche ? grazie pietro
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Venti anni sono forse una previsione ottimistica, ma molti casi reale.
In presenza di bioprotesi aortiche di grandi dimensioni, il valve in valve è già una ipotesi che percorriamo comunemente oggi, a maggior ragione quando comincerà a deteriorare la sua protesi!
In bocca al lupo.
GI
In presenza di bioprotesi aortiche di grandi dimensioni, il valve in valve è già una ipotesi che percorriamo comunemente oggi, a maggior ragione quando comincerà a deteriorare la sua protesi!
In bocca al lupo.
GI
Per visite Ospedale San Raffaele:
[#2]
Utente
La ringrazio Dott Iaci della Sua cortese risposta , io per quanto riguarda la durata delle valvole sono al corrente che una statistica sulla possibile durata non e' in effetti possibile , dato che il mio modello e' stato studiato ultimamente e non si ha una statistica ovviamente aggiornata sugli ultimi modelli , secondo Lei quale potrebbe essere la durata effettiva ? ci sono farmaci o diete particolari per ritardarne il deterioramento ? l'attivita' fisica potrebbe accellerare tale deterioramento ?io prendo ascriptin e aprovel , mi controllo regolarmente la pressione ( 80/120) e mi sento veramente bene , il mio cuore e' tornato a valori quasi normali ,non sento piu' il fastidioso pulsare delle vene sul collo , ricordo di un tempo .......preciso che il mio cardiochirurgo Ruggero de Paulis e' intervenuto anche sull'aorta ascendente ,domanda : l'intervento di Valve in valve comunque e' meno rischioso dell'intervento classico di sostituzione ? ultima domanda : ho letto ( scusi l'ignoranza ) di una sorta di fotocopiatrici tridimensionali che un giorno potrebbero replicare parti del nostro corpo ( mantenendo quindi il nostro dna ) Lei crede che questa sorta di ingegneria genetica possa essere in futuro applicata oltre che a parti osee anche alle valvole ? grazie infinite
[#3]
la durata di una bioprotesi è legata a molti fattori
Pare che valori più bassi di colesterolo possano in qualche misura aumentare la durata delle protesi biologiche e quindi prendere delle statine anche a bassi dosaggi pure in presenza di valori di colesterolo nel sangue non alti possa essere vantaggioso.
Reintervenire su una valvola degenerata comporta lo stesso rischio del primo intervento se fatto in maniera elettiva, cioè prima che compaiano segni di scompenso cardiaco.
Se devo sostituire una protesi degenerata in un paziente "giovane" (con meno di 80 anni) e in condizioni elettive preferisco farlo chirurgicamente, ovvero in maniera tradizionale.
Cambia il discorso se il paziente è molto anziano e "fragile" o se sono presenti dei bypass impiantati precedentemente. In questa evenntualità un intervento di Valve in valve ovvero una TAVI può essere indicata.
Bisogna tuttavia tenere sempre presente che queste procedure possono essere effettuate solo in presenza di un Euroscore elevato, ovvero di condizioni di rischio con un interventio tradizionale molto elevato. Questa situazione in realtà non è molto correlata al reintervento o alla età da soli.
Sulle ipotesi futuribili di valvole o parti del corpo clonate, queste rappresentano senza dubbio una delle frontiere più avanzate della biotecnologia e certamente da medico, chirurgo e potenziale futuro paziente spero si possano concretizzare...
Pare che valori più bassi di colesterolo possano in qualche misura aumentare la durata delle protesi biologiche e quindi prendere delle statine anche a bassi dosaggi pure in presenza di valori di colesterolo nel sangue non alti possa essere vantaggioso.
Reintervenire su una valvola degenerata comporta lo stesso rischio del primo intervento se fatto in maniera elettiva, cioè prima che compaiano segni di scompenso cardiaco.
Se devo sostituire una protesi degenerata in un paziente "giovane" (con meno di 80 anni) e in condizioni elettive preferisco farlo chirurgicamente, ovvero in maniera tradizionale.
Cambia il discorso se il paziente è molto anziano e "fragile" o se sono presenti dei bypass impiantati precedentemente. In questa evenntualità un intervento di Valve in valve ovvero una TAVI può essere indicata.
Bisogna tuttavia tenere sempre presente che queste procedure possono essere effettuate solo in presenza di un Euroscore elevato, ovvero di condizioni di rischio con un interventio tradizionale molto elevato. Questa situazione in realtà non è molto correlata al reintervento o alla età da soli.
Sulle ipotesi futuribili di valvole o parti del corpo clonate, queste rappresentano senza dubbio una delle frontiere più avanzate della biotecnologia e certamente da medico, chirurgo e potenziale futuro paziente spero si possano concretizzare...
GM Actis Dato
Cardiochirurgo
Ospedale Mauriziano
Umberto I di Torino
[#4]
Utente
Grazie egrDott Actis Dato , mi sembra di capire che Lei non sia propenso all' intervento di valve in valve , probabilmente lo ritiene pericoloso e comunque piu rischioso di un reintervento classico , io sarei curioso di sapere il responso delle statistiche con riferimento ai dati nell' intervento e nella durata ed efficenza delle due soluzioni ( reintervento con paziente intorno ai 70 anni) , Crede che il fatto che io abbia arterie e valvola grande possa far tendere maggiormente la scelta verso il valve in valve ? ( tra parentesi penso anche al fatto che con un reintervento classico , probabilmente ci sara' anche da considerare il fatto che probabilmente si interverra' anche sugli osti coronarici e sull aorta acendente , insomma prima smontare e poi ricostruire, perdoni la mia semplicita' di linguaggio )insomma spero che la durata della mia valvola biologica sia tale che i progressi della tecnicA ( sui quali ho scommesso !)possano fugare ogni dubbio con gratitudine La saluto
[#5]
Non si possono fare statistiche attendibili su tecniche e dispositivi che vengono utilizzati da poco tempo...l'intervento tradizionale è quello su cui possiamo dare dati più certi e indica un ris bio al de intervento basso se fatto in elezione.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 8.2k visite dal 23/06/2013.
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