Euroscore
[#1]
L'Euroscore dà una indicazione del rischio mortalità operatoria a 30 giorni in Cardiochirurgia.
E' un indice di rischio.
E' giusto che un professionista prima di dare indicazioni precise sul rischio operatorio valuti in toto il paziente, considerando tanti fattori che l'Euroscore non prende in considerazione.
Interessante, ma da valutare allo stesso modo anche l'STS score.
Personalmente quando parlo con un paziente in attesa di intervento cardiochirurgico preferisco semplicemente far rientrare i vari interventi in tre differenti classi di rischio (basso,medio ed alto), anche se alle volte è lo stesso paziente che vuole avere una indicazione ancora più precisa.
Cordialmente
GI
E' un indice di rischio.
E' giusto che un professionista prima di dare indicazioni precise sul rischio operatorio valuti in toto il paziente, considerando tanti fattori che l'Euroscore non prende in considerazione.
Interessante, ma da valutare allo stesso modo anche l'STS score.
Personalmente quando parlo con un paziente in attesa di intervento cardiochirurgico preferisco semplicemente far rientrare i vari interventi in tre differenti classi di rischio (basso,medio ed alto), anche se alle volte è lo stesso paziente che vuole avere una indicazione ancora più precisa.
Cordialmente
GI
Per visite Ospedale San Raffaele:
[#2]
Mi permetto di aggiungere a quanto bene spiegato dal collega che l'Euroscore, come dice il nome e' un sistema statistico di calcolo del rischio di morte ottenuto dalle casistiche europee negli anni '90.
Vi sono quindi da fare alcune considerazioni circa la validita' assoluta di questi numeri...
Infatti appunto in quegli anni si era reso necessario potere quantificare il rischio operatorio anche per avere dei termini di confronto dei propri risultati e rendersi conto del livello qualitativo del proprio centro cardiochirurgico su l'intervento che appunto negli anni '90 era il piu' eseguito: il bypass coronarico...
Oggi le cose sono un po' cambiate: il bypass pur essendo un intervento sempre eseguito viene pero' fatto su pazienti piu' anziani e piu' compromessi, spesso dopo numerose angioplastiche e stent, il punteggio che si ottiene inserendo i vari fattori di rischio se e' verosimile per calcolare il rischio di un paziente sottoposto a Bypass e meno predittivo in caso di altre patologie come valvoe o aorta, e questo spesso in senso peggiorativo, Questo vuole dire che talvolta un rischio calcolato del 10% di morte (perche' di rischio di morte si parla!) e' in realta' magari del 5-7%. In altri casi invece paradossalmente a un rischio calcolato del 10% corrisponde un rischio reale del 20%!!
In definitiva questi numeri vanno sempre presi con le pinze e deve essere lo specialista cardiochirurgo a dare il proprio giudizio di rischio in base alla propria esperienza, del suo Centro e in funzione delle patologie associate che spesso non sono prese in considerazione nell'euroscore o in altri punteggi, in quanto non esiste alcun sistema di calcolo per quanto sofiticato che possa sostituire questi elementi di giudizio.
Bene dice il collega quando parla di rischio stratificato in basso, medio ed alto e comunque il concetto di base e' che quando operiamo un paziente e' per farlo stare meglio e farl campari di piu' in rapporto ad una aspettativa di vita che sarebbe peggiore se non facesse niente! Questo puo' sempbrare ovvio ma cosi' non e' in quanto sempre piu' spesso vi e' la convinzione che il risultato soprattutto in intervento cosi' delicati e non facilmente prevedibili come quelli al cuore, debba essere garantito e certificato numericamente, cosa questa ahime' impossibile.
Vi sono quindi da fare alcune considerazioni circa la validita' assoluta di questi numeri...
Infatti appunto in quegli anni si era reso necessario potere quantificare il rischio operatorio anche per avere dei termini di confronto dei propri risultati e rendersi conto del livello qualitativo del proprio centro cardiochirurgico su l'intervento che appunto negli anni '90 era il piu' eseguito: il bypass coronarico...
Oggi le cose sono un po' cambiate: il bypass pur essendo un intervento sempre eseguito viene pero' fatto su pazienti piu' anziani e piu' compromessi, spesso dopo numerose angioplastiche e stent, il punteggio che si ottiene inserendo i vari fattori di rischio se e' verosimile per calcolare il rischio di un paziente sottoposto a Bypass e meno predittivo in caso di altre patologie come valvoe o aorta, e questo spesso in senso peggiorativo, Questo vuole dire che talvolta un rischio calcolato del 10% di morte (perche' di rischio di morte si parla!) e' in realta' magari del 5-7%. In altri casi invece paradossalmente a un rischio calcolato del 10% corrisponde un rischio reale del 20%!!
In definitiva questi numeri vanno sempre presi con le pinze e deve essere lo specialista cardiochirurgo a dare il proprio giudizio di rischio in base alla propria esperienza, del suo Centro e in funzione delle patologie associate che spesso non sono prese in considerazione nell'euroscore o in altri punteggi, in quanto non esiste alcun sistema di calcolo per quanto sofiticato che possa sostituire questi elementi di giudizio.
Bene dice il collega quando parla di rischio stratificato in basso, medio ed alto e comunque il concetto di base e' che quando operiamo un paziente e' per farlo stare meglio e farl campari di piu' in rapporto ad una aspettativa di vita che sarebbe peggiore se non facesse niente! Questo puo' sempbrare ovvio ma cosi' non e' in quanto sempre piu' spesso vi e' la convinzione che il risultato soprattutto in intervento cosi' delicati e non facilmente prevedibili come quelli al cuore, debba essere garantito e certificato numericamente, cosa questa ahime' impossibile.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 11.9k visite dal 02/04/2011.
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