Pacemaker

Buonasera,
mio marito è stato operato due giorni fa. In seguito a una coronografia è stato riscontrata nella coronaria sinistra ostruzione del ramo discendente anteriore del ramo discentente.
La coronaria dstra : vaso di medio calibro , dominante indenne da lesioni stenosanti. Presenza di circolo collaterale intercoronarico per il ramo discendente anteriore.( assenza di qualsiasi sintomo)
Conclusioni: diagnosi di malattia di un vaso coronarico, ectasia dell'aorta ascendente, insufficienza valvolare aortica di grado moderato-importante.
L'operazione ha riguardato un bypass e sostituzione della valvola aortica con una valvola metallica.
Attualmente le condizioni generali sono buone ma la frequenza del cuore è di 70 è ricoverato in rianimazione e hanno deciso di mettere un pacemaker.
Vorrei sapere in particolare se l'intervento del pacemaker è urgente e se è possibile l'impianto di un pacemaker innovativo compatibile con la risonanza magnetica.
Grazie
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Dr. Vincenzo Russo Cardiologo, Cardiologo interventista 313 23
Gentile Utente,

L'urgenza dell'impianto di pacemaker è in genere legata alla presenza di bradiaritmie sintomatiche (frequenza cardiaca bassa < 60 bpm).
Una di queste è il blocco atrioventricolare completo, che compare in seguito ad interventi cardiochirurgici effettuati in zona di prossimità al nodo atrioventricolare (come nel caso di sostituzione valvolare aortica). Se il distrubo del ritmo dovesse persistere si rende necessario l'impianto di pacemaker.

Ad oggi una sola azienda produce un sistema completo (Pacemaker ed Elettrocateteri) compatibile con la risonanza magnetica. Da un punto di vista tecnico l’intervento per l’impianto del nuovo pacemaker è del tutto simile a quello per l’impianto del pacemaker tradizionale con la stessa durata e senza rischi aggiuntivi.

Cordiali Saluti

Dr. Vincenzo Russo
Medico-Chirurgo
Specialista in Cardiologia

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Utente
Utente
Ringrazio per la celere e accurata risposta.
L'operazione sarebbe prevista per domani mattina. Mio marito ha 56 anni. Vorrei sapere se in presenza di frequenza cardiaca di 70 l'intervento è urgente oppure se si può aspettare, in questo caso se ci sono rischi e quali. Non vorrei che fosse sottoposto a un intervento non urgente dopo quello che ha subito e in un settore in cui potrebbe usufruire di una possibilità meno invalidante.
Potremmo richiedere alla struttura ospedaliera l'impianto del nuovo pacemaker invece di quello tradizionale? Il medico non mi ha parlato di questa opportunità, mi ha invece indicato tra le conseguenze l'esclusione della risonanza magnetica.
Ringrazio anticipatamente per la risposta.
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Dr. Vincenzo Russo Cardiologo, Cardiologo interventista 313 23
Gentile Amica,

In termini assoluti una frequenza cardiaca di 70 bpm non è un'indicazione all'impianto di pacemaker.

Ma sicuramente i colleghi per porre l'indicazione ne hanno ravvisato la necessità, probabilmente alla luce degli altri parametri di funzionalità cardiaca (frazione di eiezione, dilatazione ventricolare).

Nelle strutture pubbliche il paziente non può scegliere il tipo di dispositivo da impiantare, la decisione è dello staff medico, che ottimizza le scelte in base alla disponibilità del dispositivo ed alla probabilità che in futuro il soggetto necessiti di una risonanza magnetica.

Può comunque nel colloquio con i sanitari chiedere se nel caso di suo marito c'è questa possibilità alla luce della disponibilità dell'ospedale.

Cordiali Saluti
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Utente
Utente
Gentile Dottore,
oggi in presenza di febbre a mio marito è stato messo un pacemaker temporaneo rimandando di qualche giorno il definitivo, con la eventuale prospettiva che la frequenza riprenda .
E' possibile che a distanza di cinque giorni dall'operazione la frequenza (40) ritorni normale?
Mi dicono che l'operazione alla valvola è andata bene, ma che potrebbe aver causato un danno ai"collegamenti" con conseguenti problemi per la frequenza cardica che comunque potrebbe riprendere.
Oggi è stato spostato in terapia subintensiva,è vigile, anche se stressato dalla degenza immobile a letto, e io inizio ad essere molto preoccupata per un intervento che a detta dei medici non aveva carattere d'urgenza per quanto riguarda la valvola, ma solo per il bypass coronarico. Hanno ritenuto opportuno, per evitare un'ulteriore operazione successiva, su un cuore già operato con bypass.
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Dr. Vincenzo Russo Cardiologo, Cardiologo interventista 313 23
Gentile Amica,


Nella chirurgia sostitutiva della valvola aortica è possibile avere come complicanza un blocco atrioventricolare completo (III grado), per lesione del fascio di conduzione che determina frequenza cardiaca bassa.

C'è anche la possibilità che queste anomalie del ritmo, per lesioni parziali, regrediscano entro sette giorni dalla procedura, ma se così non fosse in presenza di frequenza cardiaca bassa è opportuno l'impianto di un pacemaker bicamerale.

La rassicuro sulla corretta procedura da parte dei Cardiochirurghi nell'effettuare anche la sostituzione valvolare nel corso dell'intervento di bypass. Un'operazione successiva avrebbe esposto suo marito ad ulteriori rischi operatori ed anestesiologici.

Cordiali Saluti