Intervento bay pass e conseguente amnesia
Salve cari dottori,
scrivo per mia madre che il 21 settembre si è operata all'aorta ed in oltre le è stato applicato un baypass alla vena carotidea (tramite sonda).In passato era già stata operata 2 volte alla valvola e ad un pezzo di aorta.
L'intervento di martedi è stato lungo 8 ore, è stata spostata in terapia intensiva, è stata svegliata e stava (apparentemente bene, parlava e ricordava) e dopo 17 ore è stata spostata in reparto. Li dopo 9 ore ha avuto una crisi respiratoria e non urinava anche avendo il catetere ed è stata portata nuovamente in terapia intensiva, stamattina hanno scoperto che aveva il polmone sx bloccato dai muchi ed in più uno stato di amnesia in quanto non riconosceva i familiari e non sapeva dov'era.
Volevo chiedere queste crisi respiratorie sono normali data la pesantezza dell'intervento e poi come spiegate questo stato di amnesia.
Grazie mille.
scrivo per mia madre che il 21 settembre si è operata all'aorta ed in oltre le è stato applicato un baypass alla vena carotidea (tramite sonda).In passato era già stata operata 2 volte alla valvola e ad un pezzo di aorta.
L'intervento di martedi è stato lungo 8 ore, è stata spostata in terapia intensiva, è stata svegliata e stava (apparentemente bene, parlava e ricordava) e dopo 17 ore è stata spostata in reparto. Li dopo 9 ore ha avuto una crisi respiratoria e non urinava anche avendo il catetere ed è stata portata nuovamente in terapia intensiva, stamattina hanno scoperto che aveva il polmone sx bloccato dai muchi ed in più uno stato di amnesia in quanto non riconosceva i familiari e non sapeva dov'era.
Volevo chiedere queste crisi respiratorie sono normali data la pesantezza dell'intervento e poi come spiegate questo stato di amnesia.
Grazie mille.
[#1]
Cardiochirurgo
dopo un intervento così complesso (anche se non ho capito bene che tipo di intervento... ma ho capito che era già un secondo o addirittura terzo intervento), la possibilità di complicanze postoperatorie non è purtroppo basso.
La crisi respiratoria può essere dipesa, come dice lei, da una atelettasia polmonare, ovvero collasso del polmone per la presenza di muco ostruente i bronchi.
Il disturbo neurologico può essere transitorio, magari legato allo stato di ipossia (poco ossigeno) secondario alla crisi respiratoria. Oppure può dipendere dall'insorgenza di un ictus, anche lieve, secondario all'intervento sulla carotide.
Spero che la situazione si risolva. Mi faccia sapere.
La crisi respiratoria può essere dipesa, come dice lei, da una atelettasia polmonare, ovvero collasso del polmone per la presenza di muco ostruente i bronchi.
Il disturbo neurologico può essere transitorio, magari legato allo stato di ipossia (poco ossigeno) secondario alla crisi respiratoria. Oppure può dipendere dall'insorgenza di un ictus, anche lieve, secondario all'intervento sulla carotide.
Spero che la situazione si risolva. Mi faccia sapere.
[#3]
Cardiochirurgo
la permanenza in terapia intensiva deve essere giustificata dalle condizioni del paziente, altrimenti può essere controproducente: il rischio di infezioni è maggiore in terapia intensiva piuttosto che in reparto, oltra al fatto che per un paziente la degenza in terapia intensiva è spesso poco tollerata.
Quindi quando il pz sta meglio, è corretto dimetterlo in corsia. Ovviamente a volte insorgono complicanze imprevedibili, dopo il trasferimento, che necessitano il rientro del pz in terapia intensiva.
Cordiali saluti
Quindi quando il pz sta meglio, è corretto dimetterlo in corsia. Ovviamente a volte insorgono complicanze imprevedibili, dopo il trasferimento, che necessitano il rientro del pz in terapia intensiva.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.9k visite dal 23/09/2010.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.