Il problema è che come soluzione è stata proposta una chiusura percutanea, definendola come
A mia madre (51 anni, 54 kg, 1,65 m) a Cagliari è stata diagnosticato un ampio difetto interatriale tipo ostium secundum (3,8 cm) con sovvraccarico emodinamico che richiede un'operazione.
Il problema è che come soluzione è stata proposta una chiusura percutanea, definendola come "tentativo", parola che ha messo ansia e preoccupazione in mia madre.
Per cui è andata a chiedere un parere ad un illustre dottore di Milano, che le ha consigliato di saltare il tipo di intervento in via percutanea e di passare direttamente ad una operazione chirurgica semi-invasiva.
Visto che si tratta di un parere opposto tra due luminari nel campo, gradirei conoscere un parere di un esperto, di una terza persona.
Cosa fareste al posto di mia madre?
Ringrazio in anticipo per l'eventuale risposta
Il problema è che come soluzione è stata proposta una chiusura percutanea, definendola come "tentativo", parola che ha messo ansia e preoccupazione in mia madre.
Per cui è andata a chiedere un parere ad un illustre dottore di Milano, che le ha consigliato di saltare il tipo di intervento in via percutanea e di passare direttamente ad una operazione chirurgica semi-invasiva.
Visto che si tratta di un parere opposto tra due luminari nel campo, gradirei conoscere un parere di un esperto, di una terza persona.
Cosa fareste al posto di mia madre?
Ringrazio in anticipo per l'eventuale risposta
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Cardiochirurgo
gentile utente, il consiglio del chirurgo di Milano mi sembra saggio. Un intervento cardiochirurgico, eventualmente eseguibile in toracotomia dx (con un'incisione di 7-10 cm) rappresenta la soluzione definitiva al problema.
Si rivolga ad un centro di cardiochirurgia.
Cordiali saluti
Si rivolga ad un centro di cardiochirurgia.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2k visite dal 22/02/2010.
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