Tavi e resezione epatica

Buonasera, chiedo un consulto per mio padre.
Sono disperata.
Papà, 62 anni subisce intervento di sostituzione aorta ascendente con protesi tubulare in dacron, commisuroplastica aortica e plastica della valvola mitrale con impianto di anello Medtronic future Band 32 mm e side-by-side del lembo posteriore mitralico presso la Cardiochirurgia del Policlinico Tor Vergata in data 11/11/2011.
Ad ottobre 2022 scopriamo K colon, quindi chemioterapia, intervento al colon.
Successivamente lesioni secondarie al fegato operate a luglio 2023.
Oggi dovrebbe effettuare nuovo intervento di resezione epatica al 4 segmento per presenza di due millimetriche lesioni secondarie ma dal consulto con il cardiologo si evidenzia stenosi severa all’aorta bicuspide (> 4 mm).
In tutto ciò mio padre è completamente asintomatico.
Il cardiologo consiglia di effettuare una TAVI.
La mia domanda è sarebbe opportuno effettuare prima la TAVI o prima la resezione?
Quanto tempo dopo la TAVI è possibile intervenire chirurgicamente sul fegato?
So che la situazione è critica, ma non mi rassegno.
[#1]
Dr.ssa Grazia Selvaggi Cardiologo, Angiologo 112 6
A mio parere prima la TAVI.
Dopo qualche giorno e’ possibile effettuare l’Intervento chirurgico.

Dr.ssa Grazia Selvaggi Cardiologo

[#2]
Utente
Utente
La ringrazio Dr.ssa. Mio padre settimana scorsa ha effettuato eco- transesofageo e ecostress. Dall'eco transefogeo si evince: atrio sinistro dilatato 48mm in assenza di ecocontrasto spontaneo. Auricola sinistra con normale velocità al doppler pulsato 41cm/s in assenza di trombi. Valvola mitralica sottoposta a plastica con anello con gradiente medio di 5 mmhg, area planimetrica 1,5cm2 ed insufficienza di grado moderato. Si segnala lieve SAM. Ventricolo sinistro di normali dimensioni con ipertrofia settale e normale funzione sistolica. Valvola aortica bicuspide con area planimetrica di 1,1cm2- 0,64 cm2/m2, suggestiva per stenosi di grado moderato con aumento dei gradienti tran valvolari ( grad massimo 72mmhg, medio 53mmhj) pericardio indenne. CONCLUSIONI: Bicuspidia aortica con stenosi aortica di grado koderato per area planimetrica e severa per gradienti trans-valvolari. ECOSTRESS: STENOSI AORTICA moderata emodinamicamente non significativa. Buona riserva contrattile del ventricolo sinistro e destro. QUALITA': ottima. A questo punto il ns cardiologo ( considerando anche la totale assenza di sintomi di mio padre) consiglia di effettuare intervento al fegato poichè la stenosi non risulta particolarmente severa. Lei cosa ci consiglia di fare?
La ringrazio
[#3]
Dr.ssa Grazia Selvaggi Cardiologo, Angiologo 112 6
C’è un conflitto tra l’ecotranstoracico e l’eco stress del papà che tra l’altro è controindicato nel caso di stenosi aortica severa (da 50 mmhg di gradiente e’ severa.)
Quindi a questo punto non saprei.
E’ uno di quei casi in cui ai parenti e’ consigliato decidere.
La medicina non è matematica e non esistono delle regole assolute. Magari lo fosse!

Dr.ssa Grazia Selvaggi Cardiologo

[#4]
Utente
Utente
La ringrazio Dr.ssa. Sinceramente non sappiamo come muoverci. Optare per la TAVI significherebbe perdere tempo prezioso e l’intervento al fegato è molto urgente poiché si può intervenire con facilità al momento. Allo stesso tempo non sappiamo però se la TAVI richiede una convalescenza molto lunga per poi poter interviene chirurgicamente sul fegato, oppure se la ripresa ed eventualmente la resezione si possano effettuare in tempi brevi! Siamo confusi e stanchi
[#5]
Dr.ssa Grazia Selvaggi Cardiologo, Angiologo 112 6
La TAVI è una procedura, non un Intervento. Si può operare il paziente dopo qualche giorno.

Dr.ssa Grazia Selvaggi Cardiologo

[#6]
Dr.ssa Grazia Selvaggi Cardiologo, Angiologo 112 6
Se c’è questa urgenza inutile perdere tempo. Intervenite sul fegato.

Dr.ssa Grazia Selvaggi Cardiologo

[#7]
Utente
Utente
Grazie Dr.ssa. Un’ultima domanda cortesemente, effettuare l’intervento di resezione epatica con una stenosi come quella di papà può essere pericoloso? Ci sono reali rischi?
[#8]
Dr.ssa Grazia Selvaggi Cardiologo, Angiologo 112 6
E’ certo che un rischio in più c’è, l’intervento non è dei più semplici.

Dr.ssa Grazia Selvaggi Cardiologo