Disfonia - gap del terzo posteriore
Buonasera! Mi rivolgo a voi per un problema alle corde vocali che mi perseguita da qualche mese! Premetto che nella mia vita lo studio della voce è diventato un interesse grazie alla recitazione e che per potenziare la mia voce e acquisire i rudimenti di tecnica vocale ho cominciato circa un anno fa a seguire lezioni di canto moderno! Ben presto si sono manifestati dei problemi e dopo qualche tempo ho deciso di fare una laringoscopia! L'esame ha riscontrato un gap del terzo posteriore sviluppato attraverso un cattivo/eccessivo uso delle corde ! Durante l'esame mi è stato spiegato che lorigine del mio problema è l'eccessiva pressione sottoglottica a cui ho sottoposto le corde! Insomma:per avere una voce pseudo-attoriale mi sono ingannato da solo! Attaccando il suono in modo sempre glottale ho comunque cercato di camuffare il mio errore sfruttando I risuonatori naturali della testa e atteggiando il viso in modo da esasperare le risonanze(irrigidendo molto la mandibola tra l'altro): tuttavia il mio modo di parlare è e rimane glottale , con un attacco non di testa ma di "gola"! Secondo il vostro parere per demolire questa struttura vocale FINTA che mi sono praticamente creato e trattare il gap al terzo posteriore che tipo di terapia servirebbe? Chiedo inoltre,data la mia scarsa competenza in foniatria, se il gap posteriore, sebbene piccolo,possa creare dei problemi di sfiatamento! Infatti il mio tono di voce si è fatto più arioso!
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Gentile utente,
un'adduzione conrdale incompleta con jatus posteriore quando non trova ragione in lesioni a carico del margine conrdale o in una laringite posteriore da reflusso è solitamente un problema di tipo funzionale, legato cioè al modo in cui si produce la voce. In quest'ottica la soluzione è di tipo riabilitativo e può consistere in un ciclo di trattamento logopedico, oppure, nel caso in cui questa tipologia di fonazione sia limitata alla produzione della voce cantata o alla recitazione, può essere raggiunta lavorando sulla tecnica vocale. Pur senza dimenticare l'importanza dei risuonatori, è possibile effettuare vocalizzi ed esercizi, mirati al raggiungimnto di una chiusura glottica completa ed al mantenimento di una adeguata forza adduttoria (colgo l'occasione per rispondere alla sua domanda conclusiva: sì il gap posteriore si associa a una fuga aerea di entità variabile, la quale può essere presente in modo costante o incostante e che determina una voce "soffiata", con sovrapposto rumore da fuga aerea e che può determinare esaurimento precoce del fiato). Dal momento che però cita in essere altri problemi (non strettamente legati alla qualità della chiusura glottica), quali l'attacco glottale, e la rigidità mandibolare, le consiglierei di valutare con attenzione la qualità e la tipologia di emissione vocale in sede di visita specialistica (non limitandosi, dunque, alla sola visione endoscopica delle corde vocali), allo scopo di identificare tutti gli errori tecnici presenti, e di giungere alla scelta del trattamento più idoneo al suo caso. Faccia inoltre attenzione a non tentare di correggere l'insufficienza adduttoria adottando strategie di compenso spontanee, che molto facilmente potrebbero indurre ad una costrizione eccessiva ed a un ulteriore irrigidimento muscolare.
Un carissimo saluto,
un'adduzione conrdale incompleta con jatus posteriore quando non trova ragione in lesioni a carico del margine conrdale o in una laringite posteriore da reflusso è solitamente un problema di tipo funzionale, legato cioè al modo in cui si produce la voce. In quest'ottica la soluzione è di tipo riabilitativo e può consistere in un ciclo di trattamento logopedico, oppure, nel caso in cui questa tipologia di fonazione sia limitata alla produzione della voce cantata o alla recitazione, può essere raggiunta lavorando sulla tecnica vocale. Pur senza dimenticare l'importanza dei risuonatori, è possibile effettuare vocalizzi ed esercizi, mirati al raggiungimnto di una chiusura glottica completa ed al mantenimento di una adeguata forza adduttoria (colgo l'occasione per rispondere alla sua domanda conclusiva: sì il gap posteriore si associa a una fuga aerea di entità variabile, la quale può essere presente in modo costante o incostante e che determina una voce "soffiata", con sovrapposto rumore da fuga aerea e che può determinare esaurimento precoce del fiato). Dal momento che però cita in essere altri problemi (non strettamente legati alla qualità della chiusura glottica), quali l'attacco glottale, e la rigidità mandibolare, le consiglierei di valutare con attenzione la qualità e la tipologia di emissione vocale in sede di visita specialistica (non limitandosi, dunque, alla sola visione endoscopica delle corde vocali), allo scopo di identificare tutti gli errori tecnici presenti, e di giungere alla scelta del trattamento più idoneo al suo caso. Faccia inoltre attenzione a non tentare di correggere l'insufficienza adduttoria adottando strategie di compenso spontanee, che molto facilmente potrebbero indurre ad una costrizione eccessiva ed a un ulteriore irrigidimento muscolare.
Un carissimo saluto,
- Stefano Brambilla -
www.facebook.com/foniatria
www.facebook.com/vocologia
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Utente
Grazie molte,mi sono già rivolto ad un logopedista: ora sto seguendo un trattamento mirato a costruire la fonazione in modo appropriato! Aggiungo che ho abbandonato spontaneamente gran parte della rigidità muscolare e ho finalmente ricominciato a trovare la mia voce naturale senza sforzi o tensioni! Un'ultima domanda: è possibile che il gap si "rimargini" in modo autonomo senza trattamento!? Ovviamente intendo seguire il mio trattamento,però ho notato che dopo aver cessato gli sforzi muscolari la mia voce ora risente meno degli sfiatamenti finali (sebbene ancora presenti)
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 4.5k visite dal 01/11/2015.
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