Intervento discheratosi corde vocali
Ho 60 anni. A febbraio 2013 ebbi intervento per discheratori lieve cv sinistra e moderata cv destra.
Dalle varie laringoscopie i medici hanno sempre rilevato che la causa è da reflusso. Alla dieta sto abbastanza attento.
Subito dopo l'intervento la voce era piuttosto scarsa. Col passare del tempo è notevolmente peggiorata. Faccio molta fatica a farmi capire. Esce poco più di un sibilo dopo essermi molto sforzato. Da un paio di mesi consulto una logopedista che mi ha dato esercizi da fare a casa: movimenti delle spalle, del collo e della testa, respirazione sottodiaframmatica, pronuncia della "M", poi delle vocali esclusa la "U", poi misto "M+vocali" e viceversa.
Ma non vedo risultati, anzi sembra che le cose peggiorino. Ci sono speranze? E', eventualmente, possibile un intervento di fonochirurgia?
Grazie
Dalle varie laringoscopie i medici hanno sempre rilevato che la causa è da reflusso. Alla dieta sto abbastanza attento.
Subito dopo l'intervento la voce era piuttosto scarsa. Col passare del tempo è notevolmente peggiorata. Faccio molta fatica a farmi capire. Esce poco più di un sibilo dopo essermi molto sforzato. Da un paio di mesi consulto una logopedista che mi ha dato esercizi da fare a casa: movimenti delle spalle, del collo e della testa, respirazione sottodiaframmatica, pronuncia della "M", poi delle vocali esclusa la "U", poi misto "M+vocali" e viceversa.
Ma non vedo risultati, anzi sembra che le cose peggiorino. Ci sono speranze? E', eventualmente, possibile un intervento di fonochirurgia?
Grazie
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Buongiorno,
la soluzione dipende dalla causa. Se come immagino da quel che racconta la causa della disfonia (direi quasi "afonia" giacché definisce la sua voce "poco più di un sibilo") è un importante ipotono cordale conseguente all'intervento è possibile porre un rimedio alla situazione.
Tramite una laringoscopia è prima di tutto necessario valutare la motilità di entrambe le corde vocali e la qualità dell'adduzione (accollamento delle corde). Se l'indagine conferma l'ipotesi diagnostica è possibile effettuare un intervento di fonochirurgia, eventualmente effettuabile anche per via endoscopica previa una minima sedazione (cioè senza anestesia totale), che consiste nell'iniezione all'interno delle corde vocali di grasso autologo, prelevato dall'addome, o di altro materiale inerte, al fine di migliorare la qualità dell'adduzione e di ripristinare una voce corretta.
Un carissimo saluto.
la soluzione dipende dalla causa. Se come immagino da quel che racconta la causa della disfonia (direi quasi "afonia" giacché definisce la sua voce "poco più di un sibilo") è un importante ipotono cordale conseguente all'intervento è possibile porre un rimedio alla situazione.
Tramite una laringoscopia è prima di tutto necessario valutare la motilità di entrambe le corde vocali e la qualità dell'adduzione (accollamento delle corde). Se l'indagine conferma l'ipotesi diagnostica è possibile effettuare un intervento di fonochirurgia, eventualmente effettuabile anche per via endoscopica previa una minima sedazione (cioè senza anestesia totale), che consiste nell'iniezione all'interno delle corde vocali di grasso autologo, prelevato dall'addome, o di altro materiale inerte, al fine di migliorare la qualità dell'adduzione e di ripristinare una voce corretta.
Un carissimo saluto.
- Stefano Brambilla -
www.facebook.com/foniatria
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Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 14.8k visite dal 18/10/2015.
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