Sindrome meniere ed ipoacusia
Buonasera,
cerco di riassumere l’anamnesi di mia madre, fornendo più dati possibili.
È una donna di 72 anni, che all’età di 23 anni, a seguito di un incidente in auto, ha perso completamente le funzionalità dell’orecchio destro, a causa della recissione del nervo uditivo (non sente nessun rumore, e non ha sensazione di equilibrio). La situazione, pur creando disagio, non ha dato grossi problemi.
Da alcuni anni è soggetta ad acufeni che interessano l’orecchio sano (sinistro). L’otorino non ha prescritto nessuna cura. L’acufene è rimasto presente, ma il cervello è riuscito a neutralizzarlo.
A novembre 2014 è stata soggetta ad una improvvisa perdita di udito (dalla sera alla mattina), con presenza di rombi. Tutto questo ha comportato una maggiore difficoltà nella percezione dei suono, specie delle voci in ambienti rumorosi. L’otorino ha diagnosticato una perdita di udito e la presenza di una deformazione dei suoni. Ha prescritto una cura con Tinnit (di circa 1 mese). La cura non ha sortito nessun effetto, nonostante sia stata reiterata. Su consiglio del medico curante sono state fatte le seguenti analisi del sangue: GammaGT, TSH, CEA, CE15-3 senza avere risultati significativi.
Non ottenendo nessun beneficio, in Marzo 2015 è andata a fare una visita audiometrica ha evidenziato una anacusia Sx (nota) e una Ipoacusia neurosensoriale sinistra sui toni acuti (da 4.5Khz a 6Khz il valore passa da 35db a 70dB). Il primario ha evidenziato che il problema è dato dalla sindrome di Meniere, ed ha prescritto una cura con terapia antinfiammatoria (con corticosteroidi) e vasodialatatori periferici per ipoacusia (tretal). La cura è stata eseguita per 7 volte in day surgery, ma è stata sospesa alla sesta dal paziente stesso, a causa di intolleranza al cortisone. La curva audiometrica effettuata postuma ha scaturito una traslazione verso l’alto di circa 5-10db a seconda delle frequenze.
La Percezione del paziente è comunque di non aver ottenuto nessun miglioramento.
Ad una successiva visita dall’otorino (per concludere l’iter lasciato in sospeso) il medico ha prescritto una risonanza magnetica encefalo e tronco encefalico con e senza MDC, in modo da capire in maniera definitiva, anche se tardiva, le cause della perdita di udito, e le possibili soluzioni per recuperare.
Da evidenziare che negli ultimi periodi mia madre è stata soggetta a fenomeni di Aurea oculare, con una frequenza via via maggiore (all’inizio una volta ogni 3-4 mesi), negli ultimi periodi con frequenza maggiore (2 ogni settimana), ma senza fenomeni di emicrania. Possono essere correlate le 2 cose?
In buona sostanza:
1) I problemi all’udito sono risolvibili o almeno arginabili, considerando che un orecchio ha già anacusia completa?
2) Quale può essere la cura al riguardo?
Qualsiasi suggerimento è ben accetto,
Ringrazio cordialmente i dottori che mi daranno risposta o consigli al riguardo
cerco di riassumere l’anamnesi di mia madre, fornendo più dati possibili.
È una donna di 72 anni, che all’età di 23 anni, a seguito di un incidente in auto, ha perso completamente le funzionalità dell’orecchio destro, a causa della recissione del nervo uditivo (non sente nessun rumore, e non ha sensazione di equilibrio). La situazione, pur creando disagio, non ha dato grossi problemi.
Da alcuni anni è soggetta ad acufeni che interessano l’orecchio sano (sinistro). L’otorino non ha prescritto nessuna cura. L’acufene è rimasto presente, ma il cervello è riuscito a neutralizzarlo.
A novembre 2014 è stata soggetta ad una improvvisa perdita di udito (dalla sera alla mattina), con presenza di rombi. Tutto questo ha comportato una maggiore difficoltà nella percezione dei suono, specie delle voci in ambienti rumorosi. L’otorino ha diagnosticato una perdita di udito e la presenza di una deformazione dei suoni. Ha prescritto una cura con Tinnit (di circa 1 mese). La cura non ha sortito nessun effetto, nonostante sia stata reiterata. Su consiglio del medico curante sono state fatte le seguenti analisi del sangue: GammaGT, TSH, CEA, CE15-3 senza avere risultati significativi.
Non ottenendo nessun beneficio, in Marzo 2015 è andata a fare una visita audiometrica ha evidenziato una anacusia Sx (nota) e una Ipoacusia neurosensoriale sinistra sui toni acuti (da 4.5Khz a 6Khz il valore passa da 35db a 70dB). Il primario ha evidenziato che il problema è dato dalla sindrome di Meniere, ed ha prescritto una cura con terapia antinfiammatoria (con corticosteroidi) e vasodialatatori periferici per ipoacusia (tretal). La cura è stata eseguita per 7 volte in day surgery, ma è stata sospesa alla sesta dal paziente stesso, a causa di intolleranza al cortisone. La curva audiometrica effettuata postuma ha scaturito una traslazione verso l’alto di circa 5-10db a seconda delle frequenze.
La Percezione del paziente è comunque di non aver ottenuto nessun miglioramento.
Ad una successiva visita dall’otorino (per concludere l’iter lasciato in sospeso) il medico ha prescritto una risonanza magnetica encefalo e tronco encefalico con e senza MDC, in modo da capire in maniera definitiva, anche se tardiva, le cause della perdita di udito, e le possibili soluzioni per recuperare.
Da evidenziare che negli ultimi periodi mia madre è stata soggetta a fenomeni di Aurea oculare, con una frequenza via via maggiore (all’inizio una volta ogni 3-4 mesi), negli ultimi periodi con frequenza maggiore (2 ogni settimana), ma senza fenomeni di emicrania. Possono essere correlate le 2 cose?
In buona sostanza:
1) I problemi all’udito sono risolvibili o almeno arginabili, considerando che un orecchio ha già anacusia completa?
2) Quale può essere la cura al riguardo?
Qualsiasi suggerimento è ben accetto,
Ringrazio cordialmente i dottori che mi daranno risposta o consigli al riguardo
[#1]
Il caso si presenta molto complicato per il fatto che c'è un pregresso traumatismo e un evento recente. L'anacusia destra - conseguenza del trauma - la ritengo irreversibile. L'ipoacusia sinistra verosimilmente è da causa vascolare. Ritengo poco verosimile una malattia di Meniere (quest'ultima è molto rara). L'impostazione terapeutica che è stata data mi sembra corretta e credo nell'utilizzo del cortisone, però se sua madre non lo sopporta, ed è possibile a 72 anni, c'è poco da fare. Si possono utilizzare farmaci che ha nominato: es. Trental e Tinnit. Però nessuno di questi penso possa riuscire a far recuperare l'udito che c'era prima dell'ultima crisi.
Cordiali saluti.
Cordiali saluti.
Dr. Carlo Govoni
specialista in otorinolaringoiatria - Milano
cell. 3358040811
www.carlogovoni.it
[#2]
Utente
Gentile dottore, la ringrazio per la risposta. Nel frattempo, su consiglio del medico, abbiamo fatto una risonanza magnetica tronco celebrare, il cui referto copio integralmente:
Complesso ventricolare in asse, leggermente disteso in rapporto ad atrovia cereblale diffusa, specie fronto-insulare. Arrgarati gli spazi subaracnoidei. Presenti numerose piccole areole di iperintensità di segnale nelle sequenze a TR lungo, sparse nella sostanza bianca periventricolare sottocorticale bilateralmente e nucleo-capsulari a dx, la maggiore di 10 mm in sde frontale sx di significato ischemico-degenerativo senile. Presente inoltre alterazione di segnale a livello dellacorticale a livello della giunzione occipito-temporale posteriore sn, da possibile sofferenza corticale (vascolare?). Non evidenti altre alterazioni del segnale a provenienza dal tessuto encefalico, anche nelle sequenze pesate in diffusione protonica, a strato sottile mirate alla base cranica e dopo Gd. In particolare non si rilevano formazioni espansive in regione dell'angolo pronto cerebellare bilateralmente; non evidenti segni di conflitto neuro-vascolare. Regione sellare e ipofisi nei limiti; peduncolo in asse. Regolari le principali strutture intracraniche. Normoareati i seni paranasali e la cavità oto-mastoidee. Strutture orbitarie simmetriche e normoconformate.
Può dare qualche ulteriore dettaglio?
Grazie
STEFANO
Complesso ventricolare in asse, leggermente disteso in rapporto ad atrovia cereblale diffusa, specie fronto-insulare. Arrgarati gli spazi subaracnoidei. Presenti numerose piccole areole di iperintensità di segnale nelle sequenze a TR lungo, sparse nella sostanza bianca periventricolare sottocorticale bilateralmente e nucleo-capsulari a dx, la maggiore di 10 mm in sde frontale sx di significato ischemico-degenerativo senile. Presente inoltre alterazione di segnale a livello dellacorticale a livello della giunzione occipito-temporale posteriore sn, da possibile sofferenza corticale (vascolare?). Non evidenti altre alterazioni del segnale a provenienza dal tessuto encefalico, anche nelle sequenze pesate in diffusione protonica, a strato sottile mirate alla base cranica e dopo Gd. In particolare non si rilevano formazioni espansive in regione dell'angolo pronto cerebellare bilateralmente; non evidenti segni di conflitto neuro-vascolare. Regione sellare e ipofisi nei limiti; peduncolo in asse. Regolari le principali strutture intracraniche. Normoareati i seni paranasali e la cavità oto-mastoidee. Strutture orbitarie simmetriche e normoconformate.
Può dare qualche ulteriore dettaglio?
Grazie
STEFANO
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.9k visite dal 31/08/2015.
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