Orecchie che fischiano

Salve, sono una ragazza di 23 anni e da circa due settimane avverto un disturbo davvero stressante. E' iniziato tutto con un fischio forte all'orecchio destro che avvertivo in continuazione, poi questo fischio dopo 2 giorni si è attenuato fino a scomparire e mi ero tranquillizzata, Poco dopo però hanno cominciato a fischiare tutte e due le orecchie anche se in maniera diversa, non si tratta di fischi forti che si avvertono sempre, ma di fischi che durante il giorno non avvertoa meno che non mi attappo le orecchie, e che avverto la sera quando mi sdraio per andare a dormire, in quel momento diventano forti, stressanti, non mi fanno riposare bene,fatico ad addormentarmi, è un tormento e se mi alzo migliorano. Mi sono recata dall'otorino che mi ha detto che ho un po di cerume nell'orecchio destro e che ho un qualche problema alla mandibola e bruxo, prescrivendomi poi un esame audiometrico. In attesa di questo, vi chiedo di cosa si tratta? Soffro di pressione bassa, 100 la massima e 60 la minima è l'ultima misurazione di una settimana fa, in più sono anemica ( i valori dell'emoglobina, della ferritina, e sideremia sono sotto i valori normali ). Ho sicuramente un problema alla mandibola dato che scrocchia a sinistra e sento di averla spostata. tutto questo può essere correlato? grazie.
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Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.7k 215
Gentile Paziente, "Ho sicuramente un problema alla mandibola dato che scrocchia a sinistra e sento di averla spostata. tutto questo può essere correlato?"
Si, é molto probabile: anche in passato si é rivolta agli esperti del sito per disturbi che potevano essere correlati con una disfunzione dell'Articolazione Temporo Mandibolare.
Oggi subentrano gli acufeni, che sono il sintomo più difficile da combattere.
Infatti, credo che quello che dicono i Colleghi Otorinolaringoiatri, ai quali si è già rivolto, cioé che "gli acufeni sono la loro tomba" rappresenti in qualche modo la realtà nel senso che si tratta di una patologia molto ostica al trattamento.
Vale forse la pena di prendere in considerazione una possibilità spesso trascurata.
L'acufene può essere un sintomo di una disfunzione dell'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) : se infila i suoi mignoli nei meati acustici esterni con i polpastrelli verso l’avanti, e muove la mandibola, si renderà conto dell'intimo rapporto fra Articolazione Temporo Mandibolare e orecchio, e di come tale rapporto possa essere potenzialmente traumatico, a seconda che lo stop determinato dall'intercuspidazione dentaria fermi la rotazione all’indietro che il condilo compie quando si chiude la bocca. Questo infatti può avvenire correttamente se il morso è normale, o troppo tardi se il morso è profondo o la mandibola è all’indietro (retrusa). Quando la mandibola è biretrusa il problema tende ad essere bilaterale, quando é (o è anche) laterodeviata, il problema è monolaterale o prevalente da un lato.
Il conflitto con il condilo mandibolare può riguardare anche la Tromba di Eustachio, e partecipare a sostenere il problema anche per questa via.
Purtroppo l'acufene, se non la tomba, è di certo la bestia nera non solo degli Otorinolaringoiatri, ma anche dei dentisti che si occupano di ATM, perché individua un punto di probabile non ritorno di questo aspetto della disfunzione ATM. Anche se l'acufene è monosintomatico , di solito il discorso non vale: è difficile che la disfunzione ATM provochi SOLO un acufene e non altri sintomi.
La invito quindi a considerare se compaiono anche altri sintomi di disfunzione ATM: (cefalea, cervicalgia, dolore auricolare e all'ATM, rumori articolari con i movimenti della mandibola, vertigini, russare notturno con apnee, ostruzione nasale ecc.):alcuni ne ha segnalati nei suoi messaggi. Valuti anche la qualità dell'acufene: costante o con momenti di silenzio, intensità sempre uguale o variabile, tempo di insorgenza . Tenga infine presente che il trattamento prevede l’applicazione di una placca intraorale di riposizionamento mandibolare, opportunamente conformata ad hoc, simile ad un bite, da portarsi 24 ore al giorno (pasti esclusi) per un tempo congruo a poter trarre qualche conclusione sull’efficacia di questo trattamento (almeno 6 mesi, ma per l’acufene può essere necessario più tempo). In questi casi è importante valutare il risultato della terapia sugli altri sintomi riferiti.
Le suggerirei di dare un'occhiata agli articoli linkati qui sotto, nell'ipotesi che lei possa riscontrarvi elementi di somiglianza con il suo problema.
Cordiali saluti ed auguri.

https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1348-acufeni-e-disfunzioni-dell-articolazione-temporo-mandibolare-atm.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/961-otite-ricorrente-colpa-dei-denti.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1898-ceruminosi-e-tappo-di-cerume.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1315-il-reflusso-gastro-esofageo-notturno-attenti-al-russare-e-all-apnea.html
www.studiober.com/pdf/Cefalea_Otite_Cervicalgia.pdf
N.B.: dopo aver aperto il link, deve clikkare su: "continua e apri il sito.."


Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com

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