Acufene pulsante, informazioni
Buongiorno dottori, da circa due mesi soffro di un acufene pulsante all''orecchio destro. In pratica sento lo scorrere del sangue. Si presenta come una sorta di fruscio o soffio e va a tempo con il battito cardiaco. Quando è presente a volte sento anche una sorta di vibrazione dentro l''orecchio, che mi sembra come tappato.
Penso di averlo costantemente tutto il giorno, però lo sento effettivamente solo in determinate situazioni.
Mi spiego meglio: durante la giornata, sia se ho rumori alti intorno a me che rumori bassi o ambientali (es. nel traffico o in camera mia al silenzio), in pratica non lo sento ed è come se non lo avessi. Però se vado in una stanza molto silenziosa se non proprio insonorizzata, in pratica quando c''è quel silenzio assoluto dove sembra di avere le orecchie fischiare (ho provato nello studio audio dove lavoro che è insonorizzato con fonoassorbenti) lo sento abbastanza bene. Appena esco dalla stanza invece è come se sparisse (pulsazione, senso di ovattamento, ecc). Delle volte anche concentrandomi in ambienti diversi non riesco ad avvertirlo.
Diciamo che saltuariamente capita che durante il giorno lo avverta anche in situazioni più o meno "rumorose", mentre la sera invece lo sento di più soprattutto dopo cena e prima di andare a letto. Ed è l''unico momento dove lo percepisco maggiormente. Delle volte è più marcato, altre un po'' meno. Per ora, fortunatamente non è così debilitante o sovrasta altri rumori. A volte mi pare che anche solo cambiando postura o muovendomi sembra sparire per un attimo. Ogni tanto capita che lo avverta sbadigliando (ma raramente).
Altri sintomi particolari non ne ho, a me sembra di sentire come sempre, tranne un senso di spossatezza, ma ho fatto una forma influenzale di recente (quando la pulsazione ce l''avevo già).
Informandomi ne ho lette di tutti i colori sulle possibili patologie, ho fatto una visita da un primo ORL che mi ha trovato l''orecchio solo un po'' infiammato (ma forse c''entrava con l''influenza, avendo anche faringite cronica). Mi ha fatto un esame impedenziometrico all''orecchio ed è risultato a posto.
Ho fatto una seconda visita giorni dopo da un altro ORL che non mi ha trovato nulla di che, prescrivendomi comunque gli esami audiometrici come controllo.
Poi sono stato anche dal cardiologo dove ho fatto visita, ecg e poi anche ecodoppler al collo ma non ha rilevato nulla. Ho solo un soffio al cuore, ma sapevo di averlo già da ragazzino. Ha detto che in corporatute magre come la mia è frequente.
A breve farò degli esami del sangue e poi proverò anche una visita da un otoneurologo. Nessuno mi ha prescritto rm o tac, il mio dottore della mutua non vuole farmela fare perché sono radiazioni e vuole una richiesta specifica dal medico specialista.
Tra l''altro sono anche un soggetto ansioso e arrivo da un periodo di stress e spesso mi fisso di avere chissà quale patologia e la cosa di certo non mi aiuta.
Grazie mille e scusate per il messaggio lungo.
Penso di averlo costantemente tutto il giorno, però lo sento effettivamente solo in determinate situazioni.
Mi spiego meglio: durante la giornata, sia se ho rumori alti intorno a me che rumori bassi o ambientali (es. nel traffico o in camera mia al silenzio), in pratica non lo sento ed è come se non lo avessi. Però se vado in una stanza molto silenziosa se non proprio insonorizzata, in pratica quando c''è quel silenzio assoluto dove sembra di avere le orecchie fischiare (ho provato nello studio audio dove lavoro che è insonorizzato con fonoassorbenti) lo sento abbastanza bene. Appena esco dalla stanza invece è come se sparisse (pulsazione, senso di ovattamento, ecc). Delle volte anche concentrandomi in ambienti diversi non riesco ad avvertirlo.
Diciamo che saltuariamente capita che durante il giorno lo avverta anche in situazioni più o meno "rumorose", mentre la sera invece lo sento di più soprattutto dopo cena e prima di andare a letto. Ed è l''unico momento dove lo percepisco maggiormente. Delle volte è più marcato, altre un po'' meno. Per ora, fortunatamente non è così debilitante o sovrasta altri rumori. A volte mi pare che anche solo cambiando postura o muovendomi sembra sparire per un attimo. Ogni tanto capita che lo avverta sbadigliando (ma raramente).
Altri sintomi particolari non ne ho, a me sembra di sentire come sempre, tranne un senso di spossatezza, ma ho fatto una forma influenzale di recente (quando la pulsazione ce l''avevo già).
Informandomi ne ho lette di tutti i colori sulle possibili patologie, ho fatto una visita da un primo ORL che mi ha trovato l''orecchio solo un po'' infiammato (ma forse c''entrava con l''influenza, avendo anche faringite cronica). Mi ha fatto un esame impedenziometrico all''orecchio ed è risultato a posto.
Ho fatto una seconda visita giorni dopo da un altro ORL che non mi ha trovato nulla di che, prescrivendomi comunque gli esami audiometrici come controllo.
Poi sono stato anche dal cardiologo dove ho fatto visita, ecg e poi anche ecodoppler al collo ma non ha rilevato nulla. Ho solo un soffio al cuore, ma sapevo di averlo già da ragazzino. Ha detto che in corporatute magre come la mia è frequente.
A breve farò degli esami del sangue e poi proverò anche una visita da un otoneurologo. Nessuno mi ha prescritto rm o tac, il mio dottore della mutua non vuole farmela fare perché sono radiazioni e vuole una richiesta specifica dal medico specialista.
Tra l''altro sono anche un soggetto ansioso e arrivo da un periodo di stress e spesso mi fisso di avere chissà quale patologia e la cosa di certo non mi aiuta.
Grazie mille e scusate per il messaggio lungo.
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Gentile Paziente, credo che quello che dicono i Colleghi Otorinolaringoiatri, ai quali si è già rivolto, cioé che "gli acufeni sono la loro tomba" rappresenti in qualche modo la realtà nel senso che si tratta di una patologia molto ostica al trattamento.
Vale forse la pena di prendere in considerazione una possibilità spesso trascurata.
L'acufene può essere un sintomo di una disfunzione dell'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) : se infila i suoi mignoli nei meati acustici esterni con i polpastrelli verso l’avanti, e muove la mandibola, si renderà conto dell'intimo rapporto fra Articolazione Temporo Mandibolare e orecchio, e di come tale rapporto possa essere potenzialmente traumatico, a seconda che lo stop determinato dall'intercuspidazione dentaria fermi la rotazione all’indietro che il condilo compie quando si chiude la bocca. Questo infatti può avvenire correttamente se il morso è normale, o troppo tardi se il morso è profondo o la mandibola è all’indietro (retrusa). Quando la mandibola è biretrusa il problema tende ad essere bilaterale, quando é (o è anche) laterodeviata, il problema è monolaterale o prevalente da un lato.
Il conflitto con il condilo mandibolare può riguardare anche la Tromba di Eustachio, e partecipare a sostenere il problema anche per questa via, dando anche un senso di ovattamento-tappamento.
Purtroppo l'acufene, se non la tomba, è di certo la bestia nera non solo degli Otorinolaringoiatri, ma anche dei dentisti che si occupano di ATM, perché individua un punto di probabile non ritorno di questo aspetto della disfunzione ATM. Ovviamente quanto sopra non si riferisce a tutti gli acufeni: se c'è di mezzo , ad esempio , un trauma acustico, il discorso non vale (il che è anche peggio per quanto riguarda la prognosi). Anche se l'acufene è monosintomatico , di solito il discorso non vale: è difficile che la disfunzione ATM provochi SOLO un acufene e non altri sintomi.
Inoltre, quando l’insorgenza è di vecchia data e l’acufene diventa costante, il recupero è assai problematico: anche per questo è necessario intervenire sugli aspetti occlusali alla prima comparsa del sintomo, che viene invece spesso trascurato nella speranza che “passerà da solo come altre volte".
La invito quindi a considerare se compaiono anche altri sintomi di disfunzione ATM (cefalea, cervicalgia, dolore auricolare e all'ATM, rumori articolari con i movimenti della mandibola, vertigini, russare notturno con apnee, ostruzione nasale ecc.), e di valutare la qualità dell'acufene: costante o con momenti di silenzio, intensità sempre uguale o variabile, tempo di insorgenza .
Quanto riferisce" A volte mi pare che anche solo cambiando postura o muovendomi sembra sparire per un attimo. Ogni tanto capita che lo avverta sbadigliando (ma raramente)" potrebbe rinforzare questa ipotesi.
Tenga infine presente che il trattamento prevede l’applicazione di una placca intraorale di riposizionamento mandibolare, opportunamente conformata ad hoc, simile ad un bite, da portarsi 24 ore al giorno (pasti esclusi) per un tempo congruo a poter trarre qualche conclusione sull’efficacia di questo trattamento (almeno 6 mesi, ma per l’acufene può essere necessario più tempo). In questi casi è importante valutare il risultato della terapia sugli altri sintomi riferiti, come ad esempio sul tappamento,
Le suggerirei di dare un'occhiata agli articoli linkati qui sotto, nell'ipotesi che lei possa riscontrarvi elementi di somiglianza con il suo problema.
Cordiali saluti ed auguri.
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1348-acufeni-e-disfunzioni-dell-articolazione-temporo-mandibolare-atm.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1898-ceruminosi-e-tappo-di-cerume.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/983-problemi-di-naso-chiuso-a-volte-la-causa-sta-in-bocca.html
Vale forse la pena di prendere in considerazione una possibilità spesso trascurata.
L'acufene può essere un sintomo di una disfunzione dell'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) : se infila i suoi mignoli nei meati acustici esterni con i polpastrelli verso l’avanti, e muove la mandibola, si renderà conto dell'intimo rapporto fra Articolazione Temporo Mandibolare e orecchio, e di come tale rapporto possa essere potenzialmente traumatico, a seconda che lo stop determinato dall'intercuspidazione dentaria fermi la rotazione all’indietro che il condilo compie quando si chiude la bocca. Questo infatti può avvenire correttamente se il morso è normale, o troppo tardi se il morso è profondo o la mandibola è all’indietro (retrusa). Quando la mandibola è biretrusa il problema tende ad essere bilaterale, quando é (o è anche) laterodeviata, il problema è monolaterale o prevalente da un lato.
Il conflitto con il condilo mandibolare può riguardare anche la Tromba di Eustachio, e partecipare a sostenere il problema anche per questa via, dando anche un senso di ovattamento-tappamento.
Purtroppo l'acufene, se non la tomba, è di certo la bestia nera non solo degli Otorinolaringoiatri, ma anche dei dentisti che si occupano di ATM, perché individua un punto di probabile non ritorno di questo aspetto della disfunzione ATM. Ovviamente quanto sopra non si riferisce a tutti gli acufeni: se c'è di mezzo , ad esempio , un trauma acustico, il discorso non vale (il che è anche peggio per quanto riguarda la prognosi). Anche se l'acufene è monosintomatico , di solito il discorso non vale: è difficile che la disfunzione ATM provochi SOLO un acufene e non altri sintomi.
Inoltre, quando l’insorgenza è di vecchia data e l’acufene diventa costante, il recupero è assai problematico: anche per questo è necessario intervenire sugli aspetti occlusali alla prima comparsa del sintomo, che viene invece spesso trascurato nella speranza che “passerà da solo come altre volte".
La invito quindi a considerare se compaiono anche altri sintomi di disfunzione ATM (cefalea, cervicalgia, dolore auricolare e all'ATM, rumori articolari con i movimenti della mandibola, vertigini, russare notturno con apnee, ostruzione nasale ecc.), e di valutare la qualità dell'acufene: costante o con momenti di silenzio, intensità sempre uguale o variabile, tempo di insorgenza .
Quanto riferisce" A volte mi pare che anche solo cambiando postura o muovendomi sembra sparire per un attimo. Ogni tanto capita che lo avverta sbadigliando (ma raramente)" potrebbe rinforzare questa ipotesi.
Tenga infine presente che il trattamento prevede l’applicazione di una placca intraorale di riposizionamento mandibolare, opportunamente conformata ad hoc, simile ad un bite, da portarsi 24 ore al giorno (pasti esclusi) per un tempo congruo a poter trarre qualche conclusione sull’efficacia di questo trattamento (almeno 6 mesi, ma per l’acufene può essere necessario più tempo). In questi casi è importante valutare il risultato della terapia sugli altri sintomi riferiti, come ad esempio sul tappamento,
Le suggerirei di dare un'occhiata agli articoli linkati qui sotto, nell'ipotesi che lei possa riscontrarvi elementi di somiglianza con il suo problema.
Cordiali saluti ed auguri.
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1348-acufeni-e-disfunzioni-dell-articolazione-temporo-mandibolare-atm.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1898-ceruminosi-e-tappo-di-cerume.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/983-problemi-di-naso-chiuso-a-volte-la-causa-sta-in-bocca.html
Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 5.6k visite dal 07/03/2014.
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Approfondimento su Acufeni
L'acufene (o tinnito) è un disturbo dell'orecchio che si manifesta sotto forma di ronzio o fischio costante o pulsante. Scopri i sintomi, le cause e i rimedi.