Confusione: lui più grande di me di 20 anni
Ciao, sono Aurora e ho 25 anni. Sono in uno stato abbastanza confusionale circa la mia situazione sentimentale. Da poco ho rotto con il mio ex ragazzo (storia durata 1 anno) per volontà mia, per motivi validi e riconosciuti da entrambi. Ora invece mi trovo in una situazione in cui un mio amico, di 4 anni più grande di me e che mi attira, si sta facendo conoscere. Usciamo e stiamo bene insieme ma manca quel qualcosa in più per far scattare la "scintilla". Dall'altro lato mi ritrovo il mio direttore d'ufficio dove lavoro, 20 anni piu grande di me. Lui é single, bell'uomo, gli piaccio dal primo momento che mi ha vista e me lo ha sempre detto e dimostrato. A me attira e piace sotto diversi punti di vista: caratteriale, comportamentale e fisico.
Siamo usciti insieme poche volte dove é scattato anche qualche bacio e ad essere sincera mi ha suscitato qualcosa. Ha quasi tutte le carte in regola...se nn fosse per la differenza di età. Io non la sento, in realtà, perché ci troviamo bene a parlare, pensieri simili, modo di esprimerci anche. Però mi spaventa l'idea di come potrebbero prenderla i miei (entrambi più grandi di lui rispettivamente 10-14 anni), oppure ho paura che stando con lui mi perda dei pezzi di vita, esperienze generiche, qualcosa che potrò rimpiangere. Mi piace l'idea che sia maturo e protettivo, che sia affascinante e gentile. Mi attira molto... Ma vorrei capire se é solo una fissazione stupida o un qualcosa che, se ci credo realmente, possa funzionare....
Attendo una risposta e ringrazio chi risponderà, anticipatamente
Siamo usciti insieme poche volte dove é scattato anche qualche bacio e ad essere sincera mi ha suscitato qualcosa. Ha quasi tutte le carte in regola...se nn fosse per la differenza di età. Io non la sento, in realtà, perché ci troviamo bene a parlare, pensieri simili, modo di esprimerci anche. Però mi spaventa l'idea di come potrebbero prenderla i miei (entrambi più grandi di lui rispettivamente 10-14 anni), oppure ho paura che stando con lui mi perda dei pezzi di vita, esperienze generiche, qualcosa che potrò rimpiangere. Mi piace l'idea che sia maturo e protettivo, che sia affascinante e gentile. Mi attira molto... Ma vorrei capire se é solo una fissazione stupida o un qualcosa che, se ci credo realmente, possa funzionare....
Attendo una risposta e ringrazio chi risponderà, anticipatamente
[#1]
Gentile Aurora,
L'amore non è filtrato dalla differenza di età... quindi ci si può trovare bene con una persona più piccola o più grande. L'amore è un frutto che nasce e cresce prescindendo da molte variabili. Tra cui l'età.
*Come mai teme così tanto quello che potrebbero dirle i suoi genitori?
* è certa e sicura che giudicherebbero negativamente?
* in generale, lei teme il giudizio degli altri?
* teme di sbagliare? Ha paura di commettere errori?
* a che tipo di esperienze si riferisce quando dice << ho paura che stando con lui mi perda dei pezzi di vita, esperienze generiche>>??
* anche in questo caso: è sicura e certa che si perderà "pezzi di vita"?
L'amore non è filtrato dalla differenza di età... quindi ci si può trovare bene con una persona più piccola o più grande. L'amore è un frutto che nasce e cresce prescindendo da molte variabili. Tra cui l'età.
*Come mai teme così tanto quello che potrebbero dirle i suoi genitori?
* è certa e sicura che giudicherebbero negativamente?
* in generale, lei teme il giudizio degli altri?
* teme di sbagliare? Ha paura di commettere errori?
* a che tipo di esperienze si riferisce quando dice << ho paura che stando con lui mi perda dei pezzi di vita, esperienze generiche>>??
* anche in questo caso: è sicura e certa che si perderà "pezzi di vita"?
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.
[#2]
Utente
Gentile dottore la ringrazio per la sua risposta così immediata!
Temo per i miei genitori perché la vedono un po' all'antica su tutto, e non credo che accetterebbero facilmente il distacco 25-45 anni...non ne sono certa però penso in questa reazione negativa. Non mi importa il giudizio altrui più di tanto, ma ho paura di sbagliare e prendere decisioni apparentemente giuste per poi rivelarsi sbagliate.
Con quelle espressioni mi riferisco al fatto che magari stando con un uomo più grande di me non mi posso vivere i momenti che vivrei con un ragazzo molto più giovane... Anche a livello di mentalità.... Magari il ragazzo giovane pensa al divertimento, alla spensieratezza, alle feste in compagnia (anche se non sono una tipa da discoteca e roba varia) ..mentre un uomo di 45 anni ha comunque altri progetti... Non che non sia in grado di stare al suo passo, però temo che stando con un uomo più grande poi mi manchi il ragazzino spensierato che mi faccia godere la mia giovane età come fanno tutti.
Temo per i miei genitori perché la vedono un po' all'antica su tutto, e non credo che accetterebbero facilmente il distacco 25-45 anni...non ne sono certa però penso in questa reazione negativa. Non mi importa il giudizio altrui più di tanto, ma ho paura di sbagliare e prendere decisioni apparentemente giuste per poi rivelarsi sbagliate.
Con quelle espressioni mi riferisco al fatto che magari stando con un uomo più grande di me non mi posso vivere i momenti che vivrei con un ragazzo molto più giovane... Anche a livello di mentalità.... Magari il ragazzo giovane pensa al divertimento, alla spensieratezza, alle feste in compagnia (anche se non sono una tipa da discoteca e roba varia) ..mentre un uomo di 45 anni ha comunque altri progetti... Non che non sia in grado di stare al suo passo, però temo che stando con un uomo più grande poi mi manchi il ragazzino spensierato che mi faccia godere la mia giovane età come fanno tutti.
[#3]
<<... temo che stando con un uomo più grande poi mi manchi il ragazzino spensierato che mi faccia godere la mia giovane età come fanno tutti. ...<<
Gentile utente,
ogni scelta fa ottenere delle cose, realizzare dei desideri, e perderne altrettanti.
Certamente mettersi con un ultra quarantenne significa perdere delle opportunità, non godersi certe caratteristiche della Sua giovane età.
Ma altrettanto colmare altri bisogni e desideri.
Spesso quando ci si ragiona troppo è segno di non innamoramento...
Da poco ha terminato una storia; dia tempo al Suo cervello, oltre che al Suo cuore e mente, di spegnarsi.
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/5734-sei-innamorato-a-il-cervello-ti-si-illumina.html
Altrimenti fa confusione e Lei stessa non si capisce più.
Gentile utente,
ogni scelta fa ottenere delle cose, realizzare dei desideri, e perderne altrettanti.
Certamente mettersi con un ultra quarantenne significa perdere delle opportunità, non godersi certe caratteristiche della Sua giovane età.
Ma altrettanto colmare altri bisogni e desideri.
Spesso quando ci si ragiona troppo è segno di non innamoramento...
Da poco ha terminato una storia; dia tempo al Suo cervello, oltre che al Suo cuore e mente, di spegnarsi.
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/5734-sei-innamorato-a-il-cervello-ti-si-illumina.html
Altrimenti fa confusione e Lei stessa non si capisce più.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#4]
Cara Aurora,
Tutti noi temiamo ciò che non conosciamo.
Se si sente di farlo, ne parli con i suoi genitori. Potrebbero non gradire la sua storia con un uomo più grande di lei perché << la vedono un po all'antica su tutto>>?
Bene. Consideri il fatto che è un loro giudizio e che è bene che alla sua età, alcune decisioni, inizi a prenderle prescindendo dagli altri da sé. Non si privi di ciò che desidera pensando di far star male qualcuno. L'amore per una figlia porta a comprendere e lei non certo creerà un danno a qualcuno.
Noi tutti siamo stati educati a sentirci in colpa
ogniqualvolta abbiamo messo in atto, o addirittura pensato, qualcosa di direttamente vantaggioso
per noi stessi. Tale reazione deriva dal fatto che si associa qualunque comportamento egoista ad un danno di altri, come se fosse inevitabile che il vantaggio mio corrisponda allo svantaggio altrui. Questa concezione, che ha radici antiche nella cultura moralista occidentale, ha degli effetti piuttosto pesanti sul nostro modo di pensare a noi stessi e alle nostre azioni, conducendoci a ritenerci delle cattive persone nel momento in cui perseguiamo egoisticamente uno scopo. A causa di tale convinzione, si tende a incrementare la frequenza di atteggiamenti e comportamenti di tipo altruista. Tuttavia, se lo si analizza bene da un punto di vista strettamente logico e razionale, l'altruismo non è altro che una forma disfunzionale di egoismo, poichè l'altruista gioisce nel dare ciò che l'altro vuole ma comunque gioisce lui/lei. Occorre, per venir fuori da questo dilemma, sviluppare un SANO EGOISMO, ovvero un atteggiamento con il quale la persona riconosce che alla fine dei conti tutto ciò che fa è per ottenere i maggiori vantaggi per se stessa e che, se ci riesce, riuscirà a stare bene; se ciò accadrà avrà la possibilità, e la forza, di dare agli altri; quello che gli tornerà indietro da queste persone, nella sua sommatoria, sarà sempre maggiore di quanto lui/lei ha dato, ciò creerà maggiore benessere che permetterà di dare ancora di più, innescando un circolo virtuoso generatore di benessere diffuso.
In questo modo si trasforma l'interazione con gli altri da un'interazione in cui c'è chi guadagna e chi perde, in un'interazione in cui si guadagna tutti. L'interessante è che tale effetto di cooperazione vantaggiosa per tutti lo si ottiene partendo da un comportamento dichiaratamente egoista che produce l'effetto di un sano scambio altruistico tra esseri umani.
Scegliere il sano egoismo ci libera da quella nostra tendenza a volere far troppo del bene alle nostre persone care, rendendole noi stessi persone incapaci di costruire relazioni sane. Inoltre, tale nuova assunzione e inclinazione, ci emancipa dal senso di colpa del fare qualcosa solo per noi stessi, poichè, da questa prospettiva, far star bene noi corrisponde a far stare meglio le persone intorno a noi.
Per quanto concerne il suo timore di perdere la spensieratezza che avrebbe probabilmente con un ragazzo della sua età (sottolineo probabilmente), se non ci prova, non ci si butta, non sapremmo mai se abbiamo fatto la scelta giusta o meno. Ovvero: quando si assumono comportamenti di evitamento , è possibile che alla fine penseremo: "e se ci avessi provato?" Il che innesterebbe probabilmente nuovi dubbi.
Nelle ombre che noi non conosciamo e che ci spaventano proprio perché non conosciamo, è utile entrarci, consapevoli del fatto che potrebbe piacerci stare in quell'ombra e far uscire un arcobaleno nello stesso modo in cui potrebbe non piacerci e uscircene fuori..
Tutti noi temiamo ciò che non conosciamo.
Se si sente di farlo, ne parli con i suoi genitori. Potrebbero non gradire la sua storia con un uomo più grande di lei perché << la vedono un po all'antica su tutto>>?
Bene. Consideri il fatto che è un loro giudizio e che è bene che alla sua età, alcune decisioni, inizi a prenderle prescindendo dagli altri da sé. Non si privi di ciò che desidera pensando di far star male qualcuno. L'amore per una figlia porta a comprendere e lei non certo creerà un danno a qualcuno.
Noi tutti siamo stati educati a sentirci in colpa
ogniqualvolta abbiamo messo in atto, o addirittura pensato, qualcosa di direttamente vantaggioso
per noi stessi. Tale reazione deriva dal fatto che si associa qualunque comportamento egoista ad un danno di altri, come se fosse inevitabile che il vantaggio mio corrisponda allo svantaggio altrui. Questa concezione, che ha radici antiche nella cultura moralista occidentale, ha degli effetti piuttosto pesanti sul nostro modo di pensare a noi stessi e alle nostre azioni, conducendoci a ritenerci delle cattive persone nel momento in cui perseguiamo egoisticamente uno scopo. A causa di tale convinzione, si tende a incrementare la frequenza di atteggiamenti e comportamenti di tipo altruista. Tuttavia, se lo si analizza bene da un punto di vista strettamente logico e razionale, l'altruismo non è altro che una forma disfunzionale di egoismo, poichè l'altruista gioisce nel dare ciò che l'altro vuole ma comunque gioisce lui/lei. Occorre, per venir fuori da questo dilemma, sviluppare un SANO EGOISMO, ovvero un atteggiamento con il quale la persona riconosce che alla fine dei conti tutto ciò che fa è per ottenere i maggiori vantaggi per se stessa e che, se ci riesce, riuscirà a stare bene; se ciò accadrà avrà la possibilità, e la forza, di dare agli altri; quello che gli tornerà indietro da queste persone, nella sua sommatoria, sarà sempre maggiore di quanto lui/lei ha dato, ciò creerà maggiore benessere che permetterà di dare ancora di più, innescando un circolo virtuoso generatore di benessere diffuso.
In questo modo si trasforma l'interazione con gli altri da un'interazione in cui c'è chi guadagna e chi perde, in un'interazione in cui si guadagna tutti. L'interessante è che tale effetto di cooperazione vantaggiosa per tutti lo si ottiene partendo da un comportamento dichiaratamente egoista che produce l'effetto di un sano scambio altruistico tra esseri umani.
Scegliere il sano egoismo ci libera da quella nostra tendenza a volere far troppo del bene alle nostre persone care, rendendole noi stessi persone incapaci di costruire relazioni sane. Inoltre, tale nuova assunzione e inclinazione, ci emancipa dal senso di colpa del fare qualcosa solo per noi stessi, poichè, da questa prospettiva, far star bene noi corrisponde a far stare meglio le persone intorno a noi.
Per quanto concerne il suo timore di perdere la spensieratezza che avrebbe probabilmente con un ragazzo della sua età (sottolineo probabilmente), se non ci prova, non ci si butta, non sapremmo mai se abbiamo fatto la scelta giusta o meno. Ovvero: quando si assumono comportamenti di evitamento , è possibile che alla fine penseremo: "e se ci avessi provato?" Il che innesterebbe probabilmente nuovi dubbi.
Nelle ombre che noi non conosciamo e che ci spaventano proprio perché non conosciamo, è utile entrarci, consapevoli del fatto che potrebbe piacerci stare in quell'ombra e far uscire un arcobaleno nello stesso modo in cui potrebbe non piacerci e uscircene fuori..
[#5]
Utente
Gentili Dottori Carla Maria Brunialti e Francesco Emanuele Pizzoleo, le vostre preziose parole mi sono di grande aiuto, prenderò il mio tempo per fare andare le cose come devono andare e sono certa che succederà quello che sarà meglio per me. Con infinite grazie, Vi auguro una buona giornata!
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 46.4k visite dal 21/01/2017.
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