Demenza dopo intervento
Salve, ho già scritto diverse volte per riportare danni provocati dai medici, ora ancora una volta è stato toccato il fondo dalla classe medica : mia madre ha subito un intervento di artroprotesi all'anca e il giorno dopo l'intervento, nonostante sia stata fatta l'anestesia spinale, riporta dei segni di simil demenza, non è più in grado di mangiare da sola mentre prima addirittura cucinava da sola per sé, non sa più dove si trova né parla più come prima, dice solo cose senza senso. Cosa è successo secondo voi ? E' già la quarta volta che ricevo danni dai medici, questa volta la cosa potrebbe essere grave, credo che sia il caso che si cominci ad usare le maniere dure.
[#1]
Gentile Utente, comprendo perfettamente la sua ira e il suo stato d'animo ma mancano molti tasselli alla sua richiesta per darle una risposta serena.
1) Non si capisce se i danni medici pregressi di cui si parla abbiano sempre interessato sua madre.
2) Non conosciamo (ed è estremamente importante) l'età di sua madre.
3) Quali sono state le condizioni per cui sua madre ha avuto una frattura del femore: caduta accidentale o perdita di coscienza transitoria con caduta secondaria?
4) Quanto tempo è passato dall'intervento?
5) Che patologie di base (se ci sono) e che farmaci assume sua madre?
6) Non abbiamo una descrizione dettagliata di cosa sua madre non è più in grado di fare (deambula?)
Quando ha firmato il consenso all'intervento qualcuno le ha detto dei potenziali rischi cui una persona anziana può andare in contro?
La scelta di una anestesia spinale sicuramente è stata per l'età della paziente la più giusta in assenza di controindicazioni alla sua fattibilità.
Spesso vediamo comunque un disorientamento più o meno grave nel post-operatorio sia legato intrinsecamente all'età, sia legato alla narcosi (ma transitorio) sia all'intervento.
Tutto può essere successo: uno stato legato ad anemizzazione in seguito alla frattura di femore che ha determinato una ipossia cerebrale.
Una embolizzazione polmonare non massiva che possa aver portato alle stesse conseguenze.
In ictus cerebrale ischemico.
Uno stato ipotensivo prolungato durante il ricovero o durante l'intervento.
Una aritmia cardiaca benigna come una fibrillazioen atriale poi risolta anche spontaneamente che possa aver determinato una "spruzzata" embolica a livello di vasi cerebrali.
Le ipotesi sono veramente tante e sinceramente poco legate a responsabilità mediche dirette bensì alle condizioni perioperatorie di sua madre.
La medicina non è una scienza esatta, se tutte le precauzioni e le profilassi sono state intraprese sarà difficile attribuirle a una specifica responsabilità medica anche se inevitabilmente queste si sono manifestate in ospedale e dopo l'intervento.
Una Tc encefalo è stata fatta? e con che risultato?
Scusi ma ci mancano tanti e tali tasselli che da qui risulta difficile esprimere un parere sereno.
Torni a scriverci, ben lieti di risponderle.
Cordiali saluti
1) Non si capisce se i danni medici pregressi di cui si parla abbiano sempre interessato sua madre.
2) Non conosciamo (ed è estremamente importante) l'età di sua madre.
3) Quali sono state le condizioni per cui sua madre ha avuto una frattura del femore: caduta accidentale o perdita di coscienza transitoria con caduta secondaria?
4) Quanto tempo è passato dall'intervento?
5) Che patologie di base (se ci sono) e che farmaci assume sua madre?
6) Non abbiamo una descrizione dettagliata di cosa sua madre non è più in grado di fare (deambula?)
Quando ha firmato il consenso all'intervento qualcuno le ha detto dei potenziali rischi cui una persona anziana può andare in contro?
La scelta di una anestesia spinale sicuramente è stata per l'età della paziente la più giusta in assenza di controindicazioni alla sua fattibilità.
Spesso vediamo comunque un disorientamento più o meno grave nel post-operatorio sia legato intrinsecamente all'età, sia legato alla narcosi (ma transitorio) sia all'intervento.
Tutto può essere successo: uno stato legato ad anemizzazione in seguito alla frattura di femore che ha determinato una ipossia cerebrale.
Una embolizzazione polmonare non massiva che possa aver portato alle stesse conseguenze.
In ictus cerebrale ischemico.
Uno stato ipotensivo prolungato durante il ricovero o durante l'intervento.
Una aritmia cardiaca benigna come una fibrillazioen atriale poi risolta anche spontaneamente che possa aver determinato una "spruzzata" embolica a livello di vasi cerebrali.
Le ipotesi sono veramente tante e sinceramente poco legate a responsabilità mediche dirette bensì alle condizioni perioperatorie di sua madre.
La medicina non è una scienza esatta, se tutte le precauzioni e le profilassi sono state intraprese sarà difficile attribuirle a una specifica responsabilità medica anche se inevitabilmente queste si sono manifestate in ospedale e dopo l'intervento.
Una Tc encefalo è stata fatta? e con che risultato?
Scusi ma ci mancano tanti e tali tasselli che da qui risulta difficile esprimere un parere sereno.
Torni a scriverci, ben lieti di risponderle.
Cordiali saluti
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gratuito secondo lo stile Medicitalia.it
Dott. Stelio ALVINO
[#2]
Gentile utente,
anche a me, come al collega Alvino, non è chiara la situazione: lei parla del "giorno dopo l'intervento".
Lo stato confusionale si è mantenuto nei giorni successivi?
Il neurologo che l'ha visitata dopo il manifestarsi dei sintomi cos'ha detto e soprattutto scritto? Quali esami sono stati effettuati?
Gli stati confusionali possono avere tantissime cause, esitare in danni permanenti(purtroppo)o essere reversibili, parzialmente o del tutto. A volte una persona anziana leggermente deteriorata, ben inserita nella sua routine, in ospedale dà segni di disorientamento anche gravi che poi rientrano.
Ci tenga informati dell'evoluzione
anche a me, come al collega Alvino, non è chiara la situazione: lei parla del "giorno dopo l'intervento".
Lo stato confusionale si è mantenuto nei giorni successivi?
Il neurologo che l'ha visitata dopo il manifestarsi dei sintomi cos'ha detto e soprattutto scritto? Quali esami sono stati effettuati?
Gli stati confusionali possono avere tantissime cause, esitare in danni permanenti(purtroppo)o essere reversibili, parzialmente o del tutto. A volte una persona anziana leggermente deteriorata, ben inserita nella sua routine, in ospedale dà segni di disorientamento anche gravi che poi rientrano.
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Franca Scapellato
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 21.4k visite dal 27/07/2009.
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