Vi prego di aiutarmi, operato per emorragia celebrale, appena uscito dal coma farmacologico

Sono a chiedere un consiglio, mio padre il 30/1/23 si è sentito male abbiamo chiamato l’ambulanza e hanno scoperto che aveva un emorragia celebrale, da lì è stato messo in coma farmacologico è trasferito a tor vergata.
E’ stato operato mercoledì e l’operazione dicono è andata bene.
Giovedì è stato trasferito al reparto di terapia intensiva al istituto NCL a Roma (dove hanno trovato posto).
Mercoledì gli hanno fatto la tracheostomia e giovedì gli hanno tolto il coma farmacologico.
Dicono che tutti gli esami tac sono usciti bene e che non ha rivelato nessun danno neurologico, ma ad oggi ancora non reagisce, apre e chiude gli occhi muove la bocca e sbadiglia, ma non fa nulla a comando e non segue con lo sguardo le luci.
Oggi i dottori ci hanno detto che ha iniziato a respirare da solo, ma che ancora non reagisce quindi potrebbe essere entrato in uno stato vegetativo.
Se tutti gli esami escono ok è possibile che ci sia una ripresa di papà nei giorni a venire?

Grazie mille di cuore se risponderete a questo messaggio
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Dr. Stelio Alvino Anestesista 2.3k 116
Buonasera, da qui è difficile poter fare una valutazione serena in quanto non disponiamo delle immagini radiologiche eseguite con TC. Per eventi del genere e che finiscono sul tavolo operatorio, anche se l'intervento sia tecnicamente riuscito, sono necessari molti giorni per vedere una eventuale ripresa clinica del paziente. Se l'evento acuto si è verificato alla fine di gennaio è ancora molto presto e dai segni che lei descrive qualche piccolo miglioramento già c'è stato. Superata la fase critica sarà necessario trasferire il paziente in una neuro riabilitazione per dargli ulteriori chance in un potenziale recupero. Anche se non sono presenti danni localizzati al cervello esiste però uno stato di sofferenza complessiva dell'encefalo, soprattutto a livello della corteccia cerebrale che presiede alle funzioni più complesse della coscienza e che può giustificare ancora questo stato di coma. È necessario avere molta pazienza: è ancora un po' presto per poter parlare di stato vegetativo persistente o averne assoluta certezza.
Cordiali saluti.

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Dott. Stelio ALVINO

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Utente
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Grazie mille dottore per la risposta,
Volevo specificare che papà è stato operato mercoledì 1/2/23 ed è stato in coma farmacologico fino al 15/2. Il 15/2 gli hanno fatto la tracheostomia e dal 16 gli hanno tolto il coma farmacologico, anche se la dottoressa ieri mi ha detto che un filo di sedativo ancora c’è l’ha per un discorso di dolori .. papà ha 56 anni .
Ieri sono andata a trovarlo e a confronto a sabato mi e sembrato peggio non faceva nessun movimento in più era gonfio sulla pancia tantissimo ed era tosta la pancia .. la ringrazio nuovamente per la risposta è la terrò aggiornata grazie ancora
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Dr. Stelio Alvino Anestesista 2.3k 116
Cosa le hanno detto in merito alla questione addominale? Spesso allettamento, sedazione, uso di oppiacei per il dolore possono provocare paralisi o rallentamento della peristalsi addominale che a sua volta crea queste forme di tensione della parete per accumulo di gas e feci. Sempre che non ci siano altre motivazioni più gravi ma che in questo caso dovrebbero essere già state valutate. Per quanto riguarda lo stato neurologico è ancora un po' presto per esprimere pareri stante il fatto che non si ha a disposizione cartella clinica, immagini neuroradiologiche del danno e del successivo intervento fatto. Possiamo esprimere solo valutazioni ipotetiche periodicamente in base a ciò che ci riporta.
Cordiali saluti

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Dott. Stelio ALVINO

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Utente
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Grazie dottore per la disponibilità,
Le scrivo qualche aggiornamento da sabato ho visto un miglioramento stava tornado cosciente gli dicevo di stringermi le mani e me le stringeva in più comunicava con gli occhi. I dottori stavano cercando un centro riabilitativo a lunga degenza lui è cod75.
Ieri pomeriggio siamo andati a trovarlo e mamma si è troppo spaventata perché era completamente gonfio sul viso e tutto il corpo .. ci hanno detto che ha avuto un allergia ad un farmaco. Ieri alle 23 mi ha chiamato il dottore responsabile della terapia intensiva e mi ha detto che la situazione era gravissima perché aveva una crisi respiratoria e lo stavano facendo respirare da 3 ore manualmente, mi ha detto che il polmone sinistro non reagiva pensavano a una polmonite. Ma mi ha fatto capire che la situazione era molto grave. Adesso sono in attesa che mi fanno sapere qualcosa
Grazie ancora della disponibilità
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Dr. Stelio Alvino Anestesista 2.3k 116
Gentilissima, questi andamenti così discontinui sono abbastanza comuni in rianimazione. Dove un decorso apparentemente felice può complicarsi repentinamente per una infezione, una insufficienza d'organo, ecc. Il dato positivo è certamente quello neurologico. L'averlo trovato gonfio legato al suo allettamento, poi mi parla anche di una probabile reazione allergica... Il fatto che stessero pensando come cod. 75 (tracheostomizzato) di trasferirlo era già buon segno per la fase acuta purtroppo complicata da una polmonite che lo ha reso più dipendente dal ventilatore. Aspettiamo. Sicuramente si intraprenderà una nuova terapia antibiotica mirata per il batterio responsabile dell'addensamento polmonare. Sempre pazienza, prudenza... saluti

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Dott. Stelio ALVINO

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Utente
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La ringrazio di cuore per la risposta, le do qualche aggiornamento, mi hanno detto che ha avuto uno scock anafilattico, e che erano riusciti a ristabilizzarlo. Ieri siamo andati e lho visto meglio era sveglio e mi sembrava cosciente, muoveva gli occhi la bocca, ieri gli stavano facendo le trasfusioni di sangue. Oggi invece non mi hanno fatto entrare, mi ha chiamato il dottore e mi ha detto che stamattina gli hanno fatto la tac( se non ho capito male) ed è risultato che ha un taglio su un polmone che gli crea aria. Adesso gli hanno messo il drenaggio da sotto l’ascella. Il dottore mi ha detto che ci vorranno almeno 2 settimana prima che si risolve questa cosa sperando che nel frattempo non ci siano altre complicazioni.
Io ho molta fede, il dottore mi ha detto che papà ha un cuore forte e che lui pensava che lunedì notte non c’è l’avrebbe fatta. Solo che ho paura che altre 2 settimane in terapia intensiva che possano complicare la situazione però il dottore mi ha detto che sono necessarie.. la ringrazio veramente di cuore per le risposte
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Dr. Stelio Alvino Anestesista 2.3k 116
Ha avuto uno pneumotorace (PNX) forse legato alla ventilazione meccanica da cui dipende. Non deve preoccuparsi perché da quanto leggo è già stato drenato e saranno necessari alcuni giorni perché il polmone ristabilisca la sua normale conformazione. Invece leggo con piacere delle buone novità dal punto di vista neurologico e del superamento di questa grave reazione allergica che ha determinato una anafilassi. Continuiamo a sperare perché al momento, comunque, la situazione sembra essere decisamente differente rispetto a qualche giorno fa. Cordiali saluti

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Dott. Stelio ALVINO

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Utente
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Salve dottore, la ringrazio come sempre delle risposte, le volevo dare qualche aggiornamento, ieri gli hanno tolto il drenaggio, il dottore mi ha detto che hanno fatto rx ed era ok. Ieri mi sembrava un po’ più cosciente mi stringeva le mani e si muoveva, oggi invece era completamente perso aveva gli occhi aperti ma lo sguardo era perso e se lo chiamavo non si girava.. è normale nella situazione di papà che ci siano questi sbalzi di coscienza?
Mi hanno detto che da domani riprovano a staccarlo qualche ora dal ventilatore.
Le volevo anche chiedere se tutto dovesse andare bene in queste situazioni dopo quanto tempo viene tolta la tracheostomia?o è una cosa che gli può anche rimanere per sempre? Ho paura di non sentire più la voce di papà..
la ringrazio infinitamente
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Dr. Stelio Alvino Anestesista 2.3k 116
Sì, è abbastanza "normale" questo andamento un po' altalenante dello stato neurologico. Dovrebbe considerare l'andamento generale sul lungo periodo e non quello giornaliero. Basta semplicemente che quel giorno che lei è in visita lui sia un po' stanco che ovviamente la situazione cambia ai suoi occhi in peggio ma magari così non è. La terapia intensiva non è un reparto confortevole per il malato...
La tracheotomia non ha un tempo predeterminato di permanenza dipende molto dalle capacità di recupero del paziente sia nella indipendenza dal respiratore automatico ma anche dalla capacità di recupero di una valida attività respiratoria autonoma. Da come e quanto lui riesce a tossire per mobilizzare le secrezioni, insomma da una serie molteplice di fattori che variano da paziente a paziente. Solo avviando, in una struttura apposita, un programma neuro riabilitativo e respiratorio si potrà vedere nel tempo la sua capacità di non essere più dipendente dal ventilatore e dalla tracheo. Tenga presente che esistono particolari tracheo che permettono anche la fonazione del paziente Quindi da questo punto di vista non deve disperare.
Cordiali saluti

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Dott. Stelio ALVINO

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Utente
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Buonasera dottore, la ringrazio infinitamente per la risposta, le volevo dare qualche aggiornamento su papà.
Da sabato mi sembra che è migliorato tanto, è sempre sveglio muove entrambe le braccia e anche le gambe. Mi sembra anche abbastanza cosciente quando gli faccio le domande mi risponde con la testa si o no, muove tantissimo le labbra per parlare poi si rende conto che noi non riusciamo sempre a capire il labiale e si innervosisce.. i dottori mi dicono che con loro interagisce bene lo riescono a capire. Gli hanno tolto il ventilatore da 3 giorni e anche il sondino gli stanno dando da mangiare dalla bocca. Adesso stiamo cercando una clinica per la riabilitazione anche perché anche i dottori mi dicono che li il tempo non gli passa mai è non gli fa bene adesso stare lì, poi anche noi famigliari possiamo stare massimo 20 minuti a persona.. lei pensa che la parte peggiore l’abbiamo superata?
Grazie infinite
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