Ricordo dell'evento chirurgico

Salve!
Vorrei porre un quesito forse per paranoia, forse per paura riguardo all'anestesia generale. Ho letto nel consenso informato che nelle cause meno comuni è possibile ricordare l'evento chirurgico durante anestesia (in corso di alcuni interventi chirurgici ed in alcune situazioni di emergenza). Che cosa significa questo? E' possibile che durante l'anestesia si percepisca dolore pur non riuscendo a comunicare con il personale di sala? E questo fatto è possibile con una sedazione profonda?
Ringrazio veramente per le risposte, ma non ho torvato ancora nessun medico che mi prendesse sul serio le mie paure, magari leggende metropolitante.
Ringrazio ancora e complimenti per il sostegno informativo e anche psicologico che date.
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Dr. Stelio Alvino Anestesista 2.3k 116
Gentile Utente,
la ringrazio per questa domanda che spesso ricorre tra le "paure" di molti pazienti.
Lei si riferisce al così detto "awarness" il raro risveglio intraoperatorio che può portare a un altrettanto raro ricordo dell'evento. Questo fatto può essere vissuto dal paziente come un evento spiacevole soprattutto perchè non conosciuto, ma in realtà si tratta di un evento talmente raro che giustifica il perchè sia più vicino a una leggenda metropolitana che alla realtà.
E' ben difficile che questa situazione possa verificarsi perchè abbiamo a disposizione farmaci molto potenti e comunque vi sono una serie di segni clinici tali rilevabili dalla strumentazione in sala che ogni Anestesista non può non accorgersi che questo evento stia accadendo.
Inoltre l'uso delle benzodiazepine che si fa in "premedicazione" cioè le "goccette" prese un ora prima dall'inizio della anestesia, che servono a rendere più tranquillo il paziente prima che entri in sala, hanno anche un effetto amnesico su tutto ciò che riguarda la fase precedente l'ingresso in sala. Cioè il paziente non ricorda poi nulla al risveglio e anche a distanza di giorni avrà, grazie a questi farmaci, un ricordo molto offuscato... Senza contare che la potenza dei farmaci ipnotici che inducono l'anestesia vera e propria rende praticamente impossibile questo evento.
Ciò che dice può essere vero in certe situazioni di emergenza in cui le condizioni critiche del paziente che deve subire un intervento e una anestesia potrebbero esporlo a grossi rischi per la vita solo per il fatto stesso di addormentarlo per cui si utilizzano dosaggi più leggeri o se ne evitano associazioni.
Il fatto che lei abbia letto ciò su un "consenso informato" onora il Servizio di Anestesia al quale si è rivolto per coscienziosità, perchè vuol dire che ha preso veramente tutto in considerazione per quelli che potrebbero essere eventuali eventi avversi verificabili in sala. Oggi, purtroppo e spesso, dobbiamo proteggerci sempre di più le spalle da vere e proprie aggressioni, prima mediatiche poi legali e giudiziarie (volte più che altro a meri scopi e intenti risarcitori)anche a rischio di temerarietà che oramai tendono ad minare la serenità professionale dell'intera categoria medica e questo ha reso, il più che lecito " consenso informato" fatto firmare al paziente, un'elencazione esasperata di eventi avversi che alla fine hanno il risultato pratico di terrorizzarlo, più che rasserenarlo.
Comunque tornando a noi.... l'eventualità di un simile fatto è talmente rara che questa discussione rischia di essere solo accademica.
Una "normale" e "corretta" condotta anestesiologica rende rarissimo, anche se non impossibile il realizzarsi di un evento simile, i farmaci a disposizione rendono estremamente rara la possibiltà di un risveglio intraoperatorio e comunque anche se ciò accadesse non avrebbe conseguenza alcuna sull'integrità psico-fisica del soggetto.
Purtroppo l'argomento è abbastanza vasto e complesso, spero di averle dato però un esauriente risposta. La saluto cordialmente.

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Dott. Stelio ALVINO

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Utente
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La ringrazio veramente, è stato esplicativo in tutto.