Infiltrazioni e tachicardia

Salve, ho 39 anni e lo scorso febbraio - su suggerimento dell’ortopedico - mi sono rivolta ad un centro di terapia del dolore per infiltrazioni delle faccette articolari.


Appena conclusa la procedura ho avvertito un forte stato confusionale (non mi avevamo avvertito di nulla, tanto che il giorno prima avevo chiesto se era il caso di essere accompagnata, ma mi avevano detto di no) e ho avuto difficoltà a guidare fino a casa.


Ho letto, in seguito, che il cortisone può in effetti causare questo problema.


In realtà vi scrivo perché - circa due settimane dopo - ho iniziato ad avere i battiti accelerati, tachicardia ecc.


Mi chiedevo se potesse esserci una correlazione tra le infiltrazioni e i battiti cardiaci.


A marzo ho effettuato visita dal cardiologo (che ha riferito che il cuore sta bene, ma i battiti sono un po’ accelerati e mi ha prescritto sequacor).
Fatto esami per tiroide ed è tutto ok.


Ho fatto anche visita neurologica e gastroenterologica.
Tutto nella norma.


Ad aprile Ho iniziato anche psicoterapia, visto che o sintomi sono riconducibili al disturbo d’ansia.


È che il disturbo, quando c’è, è così intenso che mi spinge a cercare una causa meccanica’!
Vi ringrazio per la cortese attenzione.

Cordialmente
AP
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Dr. Alessandro Baccaro Anestesista, Algologo, Palliativista 51 9
Buongiorno gentile utente. Ciò che descrive nell’immediatezza della procedura può essere dovuto al cortisone che può essere stato utilizzato nella procedura da Lei descritta. La procedura antalgica non è esente purtroppo da rischi e complicanze e tale evenienza vengono infatti discusse con il paziente ed illustrate nel preoperatorio. Sul discorso dello stato confusionale poi ha potuto avere un ruolo l’eventuale sedo analgesia che può essere stata effettuata per rendere la procedura quanto più confortevole possibile. Mi lascia un po’ interdetto il lasso di tempo passato fra la procedura è la sintomatologia cardiologica con palpitazioni e come Lei descrive tachicardia. Le consiglierei di approfondire valutazioni cardiologiche magari con un ecografia cardiaca ed eventualmente una prova da sforzo, senza sottovalutare il suo suo sottopeso nonché una rivalutazione dei parametri della funzionalità tiroidea.
Sicura di un Suo Cortese riscontro porgo cordiali saluti

Dr. Baccaro Alessandro
Medico Chirurgo
Specialista in Anestesia e Rianimazione

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