Anestesia bambino 6 anni
Buongiorno, ho un bambino di 6 anni che dovrà subire un intervento di idrocele; il bambino ha delle apnee centrali riscontrate a giugno 2019 anni fa tramite una polisonnigrafia domiciliare; dopo aver fatto il colloquio con l'anestesista, l'intervento è stato messo in "stand by" in quanto dovremmo rifare una polisonno per vedere la situazione a tutt'oggi delle apnee.
Durante il colloquio l'anestesista ha cercato di rassicurarmi dicendomi che in caso di apnea durante la sedazione al bambino verrà messa una mascherina per respirare in quel momento che ha l'apnea, pero' poi ha parlato di OSAS;
il mio bambino non soffre di OSAS ma di apnea centrale e non volendo sembrare presuntuosa non ho detto nulla, ma sono uscita dal colloquio un po' preoccupata.
Volevo chiedere la gestione anestesiologica delle OSAS rispetto alle apnee centrali, durante e dopo l'intervento è la stessa, in quanto ho letto che ci sono farmaci (sedativi ed anestesia) che posso andare ad deprimere il sistema nervoso centrale e quindi avere maggiori rischi in questo caso.
Sono molto preoccupata ma vorrei affrontare un intervento con maggiore fiducia, e in modo piu' positivo di come sono ora.
Ringrazio anticipatamente
Durante il colloquio l'anestesista ha cercato di rassicurarmi dicendomi che in caso di apnea durante la sedazione al bambino verrà messa una mascherina per respirare in quel momento che ha l'apnea, pero' poi ha parlato di OSAS;
il mio bambino non soffre di OSAS ma di apnea centrale e non volendo sembrare presuntuosa non ho detto nulla, ma sono uscita dal colloquio un po' preoccupata.
Volevo chiedere la gestione anestesiologica delle OSAS rispetto alle apnee centrali, durante e dopo l'intervento è la stessa, in quanto ho letto che ci sono farmaci (sedativi ed anestesia) che posso andare ad deprimere il sistema nervoso centrale e quindi avere maggiori rischi in questo caso.
Sono molto preoccupata ma vorrei affrontare un intervento con maggiore fiducia, e in modo piu' positivo di come sono ora.
Ringrazio anticipatamente
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Gentile utente,
In linea generale Le consiglio durante il colloquio con un medico di chiedere sempre quando ha dei dubbi o qualcosa non le torna, senza preoccuparsi dell' impressione che può dare. E' importante uscire dall'ambulatorio con le idee chiare e la massima fiducia nel medico che l'ha visitata.
Nel caso specifico è vero, le due patologie sono distinte e si comportano diversamente nella fisiopatologia, pur producendo l'effetto comune dell'apnea appunto nella fase del sonno. Il collega ha sicuramente compreso il caso anche se parlato impropriamente di OSAS durante una fare del colloquio (patologia molto più comune rispetto alle apnee centrali)
A prescindere da questo, la gestione anestesiologica per la procedura prevede in entrambi i casi di supportare il respiro durante la procedura, nella maniera più idonea (come quella indicata dal collega). Quasi tutti i farmaci sedativi vanno ad agire deprimendo i centri del respiro oltre che la coscienza. Da qui la necessità di supportare il respiro. Al termine della procedura, sarà sempre l'anestesista a ripristinare lo stato di coscienza e l'attività respiratoria somministrando opportunamente gli antagonisti di tali farmaci e assistendo il paziente fino al completo recupero.
Spero di aver chiarito almeno i parte i suoi dubbi.
Resto disposizione per ogni ulteriore chiarimento.
Se soddisfatta, può lasciare una recensione ed un giudizio sulla mia risposta con i mezzi messi a disposizione dalla piattaforma.
La saluto cordialmente
In linea generale Le consiglio durante il colloquio con un medico di chiedere sempre quando ha dei dubbi o qualcosa non le torna, senza preoccuparsi dell' impressione che può dare. E' importante uscire dall'ambulatorio con le idee chiare e la massima fiducia nel medico che l'ha visitata.
Nel caso specifico è vero, le due patologie sono distinte e si comportano diversamente nella fisiopatologia, pur producendo l'effetto comune dell'apnea appunto nella fase del sonno. Il collega ha sicuramente compreso il caso anche se parlato impropriamente di OSAS durante una fare del colloquio (patologia molto più comune rispetto alle apnee centrali)
A prescindere da questo, la gestione anestesiologica per la procedura prevede in entrambi i casi di supportare il respiro durante la procedura, nella maniera più idonea (come quella indicata dal collega). Quasi tutti i farmaci sedativi vanno ad agire deprimendo i centri del respiro oltre che la coscienza. Da qui la necessità di supportare il respiro. Al termine della procedura, sarà sempre l'anestesista a ripristinare lo stato di coscienza e l'attività respiratoria somministrando opportunamente gli antagonisti di tali farmaci e assistendo il paziente fino al completo recupero.
Spero di aver chiarito almeno i parte i suoi dubbi.
Resto disposizione per ogni ulteriore chiarimento.
Se soddisfatta, può lasciare una recensione ed un giudizio sulla mia risposta con i mezzi messi a disposizione dalla piattaforma.
La saluto cordialmente
Dr. Fulvio Nisi
Anesthesiologist and intensivist
Dept. of Anesthesia, resuscitation, intensive care and pain therapy
IRCCS Humanitas Research Hosp
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.1k visite dal 14/07/2021.
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