Confusione mentale dopo coma farmacologico dovuto arresto cardiaco
Mio nipote di anni 38, dopo arresto cardiaco é stato in coma farmacologico per circa 6 gg.
Al risveglio confuso e delirante.
Dalla tumografia non risulta nessun danno celebrale, ma a distanza di 10 gg dal risveglio é ancora confuso e ricorda cose a tratti.
I dott.
mi dicono che é tipico dopo il risveglio dal coma.
Siamo in forte apprensione
Saluti e grazie per una Vs risposta
Al risveglio confuso e delirante.
Dalla tumografia non risulta nessun danno celebrale, ma a distanza di 10 gg dal risveglio é ancora confuso e ricorda cose a tratti.
I dott.
mi dicono che é tipico dopo il risveglio dal coma.
Siamo in forte apprensione
Saluti e grazie per una Vs risposta
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Gentile utente, ci riferisce un episodio serio e grave ma in maniera molto succinta. Non conosciamo infatti molti dati clinici di suo nipote per capire innanzi tutto quali possano essere le motivazioni di un ACR (arresto cardio respiratorio) in una persona giovane. Né notizie anamnestiche sullo stato di salute del paziente. Tuttavia sottolineo il fatto che l'episodio (non si sa dove sia accaduto e per quanto tempo sia rimasto in questo stato prima dell'arrivo dei soccorsi) di per sé già può aver predisposto un quadro di anossia cerebrale con conseguente danno neurologico. A questo si aggiunga anche il fatto che per alcuni giorni il paziente sia stato in coma farmacologico necessario per "mettere a riposo" il cervello riducendo il suo metabolismo e quindi permettergli un margine di ripresa. Il fatto che la TC non evidenzi danni macroscopicamente visibili non vuol dire che la corteccia cerebrale non abbia comunque sofferto nella fase di arresto e di mancanza di ossigeno. Sarebbe più indicativo se mai valutare la situazione attuale con un elettroencefalogramma ( EEG) che forse meglio può evidenziare un eventuale stato di sofferenza residua del cervello.
Però se questi sono i soli segni clinici descritti mi sembra che tutto sommato le condizioni neurologiche non siano poi così drammatiche. Dobbiamo lasciare un po' di tempo ancora perché suo nipote si riprenda e concordiamo con quanto detto dai colleghi. Mi sembra però che la preoccupazione debba focalizzarsi più sulla ricerca delle cause che abbiano portato a un evento così drammatico per evitare una eventuale recidiva.
Cordiali saluti.
Però se questi sono i soli segni clinici descritti mi sembra che tutto sommato le condizioni neurologiche non siano poi così drammatiche. Dobbiamo lasciare un po' di tempo ancora perché suo nipote si riprenda e concordiamo con quanto detto dai colleghi. Mi sembra però che la preoccupazione debba focalizzarsi più sulla ricerca delle cause che abbiano portato a un evento così drammatico per evitare una eventuale recidiva.
Cordiali saluti.
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Dott. Stelio ALVINO
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 12.3k visite dal 28/04/2020.
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