Piaghe da decubito

Riprovo per l'ennesima volta dato che tutti i precedenti messaggi sono scaduti e quindi a me non resta che insistere sperando che qualche anima buona si degni prima o poi di rispondere. Quello che vorrei sapere è se un paziente sugli 85 anni in coma vigile possa sviluppare piaghe da decubito a prescindere da cure e attenzioni del personale medico. Pongo questa domanda perchè il medico legale che ha visionato tutte le cartelle cliniche relative al paziente mi ha detto che date le sue gravi condizioni le piaghe poteva svilupparle anche se miracolosamente fosse stato tenuto sospeso per aria. Per quanto non ferrato in materia questa affermazione mi sembra assurda (come se le piaghe fossero conseguenza di un virus o qualche altra misteriosa causa). Inoltre volevo sapere se le piaghe in questione possano indebolire ulteriormente un sistema immunitario già debilitato dal coma e di conseguenza portare ad una polmonite per via di fattori patogeni (virus e sim.) solitamente presenti negli ospedali. Vi ringrazio e porgo i miei più cordiali saluti
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Dr. Stelio Alvino Anestesista 2.3k 116
Gentile Signore, le piaghe da decubito possono dipendere da svariate cause e concause non necessariamente legate alla gestione più o meno corretta di un paziente permanentemente allettato. Le elenco le più comuni, lei poi potrà meglio di me conoscere l'eventuale predisposizione che riguarda la persona interessata.
Sono predisponenti:
1) l'allettamento permanente,
2) la scarsa mobilizzazione, ovviamente in questo caso
intendo la stasi posizionale persistente,
3) l'assenza di presidi specifici antidecubito,
4) una corretta e puntuale gestione infermieristica atta a evitare la presenza di deiezioni per lungo tempo a contatto della cute paziente (non tanto le urine in quanto cateterizzato ma la presenza di feci), quindi massima pulizia e trattamento con apposite pomate lenitive dopo l'igiene intima,
5) l'eta del paziente,
6) il trofismo cutaneo, derivante da un corretto stato nutrizionale che in questi pazienti può essere ovviamente difficile da valutare (dato importantissimo in tutti i pazienti allettati).
7) l'eventuale concomitanza di patologie dismetaboliche come il diabete.

La concomitanza di uno o più dei fattori elencati può far precipitare la situazione nel tempo (soprattutto perchè la probabilità aumenta esponenzialmente e non aritmeticamente). Non le piaghe di per se ma la loro sovrainfezione rappresenta ovviamente un ulteriore fattore per minare l'efficienza del sistema immunitario compromesso per la patologia e la condizione complessiva. E a sua volta il sistema immunitario risente molto delle alterazoni dello stato nutrizionale.
Per quanto riguarda le affezioni del sistema respiratorio (polmoniti) comprenderà come soprattutto l'allettamento, l'immobilità e l'insufficiente mobilizzazione delle secrezioni tracheobronchiali per scarsità di tosse, possano favorire le infezioni respiratorie.
Insomma la prevenzione del decubito è un'arte che ben pochi reparti (soprattutto quelli non intensivi) sono in grado di garantire per l'obiettiva difficoltà di controllarne la multifattorialità delle cause.
Cordiali saluti

La consulenza è prestata a titolo puramente
gratuito secondo lo stile Medicitalia.it
Dott. Stelio ALVINO

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Utente
Utente
Innanzitutto la ringrazio poi vorrei fornirle altri dati più specifici affinchè lei possa valutare anche in base a questi. Dunque questa persona in seguito a un infarto è andata in coma e quindi ricoverata in rianimazione per circa 40 giorni, qui ha preso la polmonite. Ci è stato detto che dipende da una infezione da "candida glabrata" contro cui non esiste un antibiotico mirato, inoltre si è infettata anche con "proteus mirabilis". Il medico legale dopo avere esaminato tutte le cartelle cliniche ci ha riferito che considerando la gravità dell'infarto che ha compromesso cuore, polmoni, reni ecc tutto ciò era inevitabile o quantomeno non si può attribuire alla responsibilità di medici o personale sanitario. Inoltre ha aggiunto che viste le condizioni del paziente le piaghe da decubito sarebbero comparse anche se questi fosse stato sospeso per aria, senza alcun contatto col letto. Ma è proprio questa ultima affermazione che mi ha lasciato allibito in quanto abbiamo spiegato al medico legale che la paziente è stata tenuta sempre nella stessa posizione, per non parlare della pulizia (diverse volte si sentiva il puzzo di feci, e se questo accadeva anche nell'orario delle visite può immaginare dopo), inoltre che se le avevano tolto il respiratore e se mi seguiva con lo sguardo e a volte muoveva gli arti forse le sue condizioni non erano così catastrofiche (considerando anche che l'hanno trasferita in altro ospedale per la riabilitazione dove pochi giorni dopo è morta, per la polmonite, non per altro). Macchè, lui insiste sulle condizioni della paziente senza tenere in considerazione tutto il resto e questo mi induce a pensare che abbia mentito e ciò è grave visto il ruolo legale che svolge. Lei come commenterebbe " date le condizioni del paziente le piaghe da decubito sarebbero comparse anche se questi fosse stato sospeso per aria, senza alcun contatto col letto". Spero che con questi ulteriori dati lei riesca a farsi un'idea e quindi a schiarire anche le mie che sono alquanto confuse. Le rinnovo i ringraziamenti e le porgo i miei più cordiali saluti
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Utente
Utente
Nessuna risposta? si sono esaurite le batterie? se devo insistere altri 3 mesi per avere una risposta per me non è un problema, vado avanti anche per 30. Ma mi sorge il dubbio che quando qualcuno mette in discussione l'operato di un collega prevalga un certo spirito di casta.....
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Dr. Stelio Alvino Anestesista 2.3k 116
Si metta tranquillo. Questo è un servizio svolto a titolo puramente gratuito e in termini volontaristici da sempre, nonostante l'elevatissima qualità scientifica dei consulti. Rispondiamo appena ci è possibile. Non è certo all'apice delle nostre priorità.
Il ritardo nella replica sottolinea anche il fatto che ritengo essere stato sufficientemente esauriente nella risposta ai quesiti posti. Lì trova tutto ciò che predispone alle piaghe da decubito. Lei solo dopo mi aggiunge altri dati che qui trovano risposta.
1) Per quella infezione da Candida glabrata è stato fatto un micogramma volto a valutare l'antimicotico adatto? Non è vero che per la glabrata non c'è cura. Dipende dal micogramma e dalla eventuale resistenza del micete.
2) Non sta a me commentare alcuna frase dei colleghi. Tragga lei le conclusioni da ciò che scrivo.
3) Le condizioni della paziente da COME LEI LE DESCRIVE, comunque fanno pensare a grosse limitazioni funzionali e motorie. Per cui è certamente prioritario l'uso di presidi antidecubito e massima solerzia nel nursing-pulizia.

Non so che rapporto abbia con il perito "de quo", cioè se è un suo consulente di parte in un contenzioso legale in corso o altra situazione.
Se però non è convinto della sua perizia può ricorrere ad altro consulente per una seconda opinione, magari scegliendolo in altra regione se ritiene che vi possa essere una qualche influenza "di parte".
Devo ancora trovare quello che lei chiama "spirito di casta" giacché noto più un certo incarognimento nei rapporti tra colleghi da alcuni anni a questa parte, piuttosto che una difesa "tout court" del loro operato.
Buon proseguimento domenicale, perché oggi è domenica. E io sono qui, libero solo ora dai miei turni ospedalieri, anche se le mie batterie sono alquanto scariche.
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