Arresto cardiaco

Buongiorno.
Il 12/10/17 mio padre, fumatore di anni 75, ha avuto un arresto cardiaco.
I soccorsi sono stati tempestivi e nel protocollo, è arrivato in ospedale in coma il giovedì sera e lo hanno tenuto in coma farmacologico fino al lunedì, con la normoterapia a 35 gradi.
Il lunedì lo hanno risvegliato e, contrariamente alle aspettative, ha aperto gli occhi ed era in grado di rispondere a semplici comandi.
E' subentrato poi un forte stato di agitazione, che mi dicono essere tipico in questi casi, che ha reso necessario tenerlo sedato per qualche giorno.
Il sabato gli hanno drenato liquido da polmoni e la domenica aveva gli occhi aperti, piuttosto vigili, e ha riconosciuto i familiari.
Poi basta, apre pochissimo gli occhi e non risponde più con i cenni della testa.
Secondo medici e infermieri però capisce ciò che gli viene detto.
Dopo un primo tentativo dei estubazione effettuato il girono del risveglio, ad oggi è intubato e parlano a breve di fare tracheostomia per agevolare respirazione.
Il cuore ha una funzionalità del 30%, gli sono state aperte tre coronarie in angioplastica la notte del ricovero, la quarta è chiusa ma era troppo rischioso intervenire.
Pare abbia avuto un infarto del quale però non si è reso conto.
Posto che continuano a dirci che non sanno e non possono fare previsioni sul decorso, com'è il quadro generale di questa situaizone?
Possiamo aspettarci che recuperi con tracheostomia? quanti giorni potrebbero volerci per vedere dei miglioramenti?
Ci ripetono che i parametri sono stabili, non ha più avuto aritmie, che stanno provando a tenerlo sveglio ogni giorno di più.
Pare che il problema maggiore sia la respirazione. Non tanto perchè non sia in grado ma piuttosto per il forte stato di agitazione che rimane ancor oggi.
grazie
[#1]
Dr. Stelio Alvino Anestesista 2.3k 116
Buonasera, l'impressione che se ne ricava dalla descrizione è che sicuramente ci troviamo di fronte ad un quadro ancora abbastanza delicato, però giova a suo favore il fatto che una prima "finestra neurologica" ha messo in evidenza l'efficacia dei soccorsi extraospedalieri per limitare i danni cerebrali tipici del coma post anossico da arresto cardiorespiratorio.
A questo punto la tracheotomia si rende necessaria per permettere l'estubazione del paziente (che obbliga ora alla sedazione) e permettere di valutare chiaramente che stato neurologico sia presente, oltre al fatto che sia l'unico modo per poter pensare di staccarlo dal ventilatore automatico a cui è connesso (se ve ne saranno delle capacità residue).
C'è anche da dire che le condizioni cardiologiche non sono proprio delle migliori perchè una frazione di eiezione del 30% non evidenzia una cinetica meccanica cardiaca brillante. E questa è la conseguenza della cardiopatia ischemica di cui suo padre soffre e che ha portato all'evento più grave dell'infarto miocardico.
Vi è la possibilità di provare un risveglio pur mantenendo uno stato di controllo farmacologico della agitazione che questi pazienti presentano spesso.
Insomma ritengo che vi sia ancora possibilità di lavorare sul paziente per vedere il suo potenziale recupero.
Se vuole ci tenga aggiornati sugli eventi futuri.
Saluti

La consulenza è prestata a titolo puramente
gratuito secondo lo stile Medicitalia.it
Dott. Stelio ALVINO

[#2]
Utente
Utente
Buongiorno.
La tracheostomia gli è stata fatta una settimana fa.
Dopo un paio di giorni lo hanno fatto respirare senza macchina per 40 minuti, poi ad oggi più nulla.
Dicono che non gli danno più sedativi in vena ma per bocca, che il farmaco ormai dovrebbe portarlo ad un equilibrio che lo mantenga più sveglio e meno agitato.
In effetti l'agitazione sembra leggermente diminuita e apre gli occhi un po' di più.
Quando sarà possibile valutare lo stato neurologico? Se ci ha riconosciuti una volta, può essere che comunque adesso non sappia chi siamo?
Per quanto riguarda la respirazione dicono che ha poca autonomia e che quindi poi devono riattaccarlo presto al respiratore. Ci sono dei tempi entro i quali si potrà valutare se riuscirà a respirare di nuovo da solo?
grazie
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Dr. Stelio Alvino Anestesista 2.3k 116
Buonasera. Lo stato neurologico lo si valuta proprio così. Il paziente è già sveglio ed è quindi possibile valutarlo. Per quanto riguarda l'autonomia ventilatoria sarà necessario prima impostare un programma di riabilitazione respiratoria in un centro specifico e valutare poi le possibilità di recupero. Cioè se potrà stare senza ventilatore e addirittura possa essere tolta la cannula tracheostomica. Insomma c'è ancora da lavorare su questo paziente che mi pare abbia fino a ora avuto un margine di recupero.
Cordialità
[#4]
Utente
Utente
Buongiorno.
Da 5 giorni è stato trasferito in terapia intensiva respiratoria, dove non ha mai avuto necessità di essere ventilato, solo dell'ossigeno, e ieri hanno provato a tappare la cannula.
Dopo una decina di giorni di profondo torpore ieri ha aperto gli occhi per qualche ora.
Ci hanno detto che serve qualche giorno perchè smaltisca i sedativi della rianimazione.
Verrà chiesto un nuovo consulto cardiologico per valutare se si può intervenire sulla coronaria ostruita.
Il lato neurologico è l'incognita forse maggiore.
Alcuni medici dicono che non possiamo aspettarci niente più di così, altri si dimostrano fiduciosi sulla limitatezza del danno.
A noi sembra che ci riconosca e che voglia quasi parlare da come muove la bocca. E muove tutti gli arti seppur molto debole e debilitato.
Il possibile nonchè quasi certo danno neurologico permanente, in cosa potrebbe consistere?
grazie
[#5]
Utente
Utente
Buongiorno.
La cannula della tracheostomia è stata rimossa e respira in modo autonomo, senza ossigeno, da qualche giorno.
Ha iniziato ad essere più sveglio e a muovere anche le braccia.
Sembra ci riconosca e che voglia parlare.
Ieri gli hanno tolto anche gli ultimi ansiolitici che gli venivano somministrati ed era decisamente agitato, direi fuori controllo. Provava ad alzarsi ma ha i polsi legati.
Provava a parlare ma in modo molto confuso.
Gli hanno fatto tac che ancora non era stata fatta e l'infermiera ci ha detto che è negativa.
Cosa significa?
questa forte agitazione potrebbe essere una conseguenza permanente di quanto accaduto?
il danno neurologico come potrebbe manifestarsi?
grazie
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Dr. Stelio Alvino Anestesista 2.3k 116
Buon giorno, rispondo a questo suo post compensando anche il precedente al quale non ha ricevuto riscontro.
Direi che la situazione sta evolvendo per il meglio. In considerazione dell'età e per quello che ha avuto NON sembrano esserci danni neurologici che ne limitano funzioni motorie o peggio lo stato di coscienza. Posso comprendere che quello stato di agitazione crei dei problemi ma è necessaria ora una valutazione neurologica con l'eventuale prescrizione di farmaci che possano creare una maggiore tranquillità del paziente non a scapito del suo stato di coscienza. Ovviamente può esserci un risentimento della corteccia cerebrale per la fase anossica subita con l'arresto cardiaco. Per questo bisogna avere ancora un po' di pazienza.
Per ciò che riguarda invece le funzioni vitali mi sembra invece che la possibilità addirittura di essere "scannulato" lo orienti verso una situazione più favorevole.
Cordialità.
[#7]
Utente
Utente
Buongiorno.
Il risentimento della corteccia cerebrale in cosa potrebbe consistere? come si manifesta?
Gli è stato fatto elettroencefalogramma e anche questo non ha evidenziato sofferenza nell'attività neurologica.
Pertanto la neurologa ha dato indicazione che ci si orienti verso la riabilitazione.
Grazie
[#8]
Dr. Stelio Alvino Anestesista 2.3k 116
Scusi, perchè non l' ha detto? Già è difficile poter fare consulti a distanza se omettiamo dati così non si riesce ad essere di molta utilità.
Se l'EEG è risultato non patologico allora possiamo considerare il caso felicemente concluso. L'eventuale disorientamento attuale, se è presente, tenderà a esaurursi in breve tempo. Concordo con la scelta fatta dalla collega Neurologa. Servirà anche a meglio orientarlo e a farlo tornare alla vita normale.
Saluti
[#9]
Utente
Utente
La ringrazio.
non l'ho menzionato nel messaggio precedente perchè non era ancora stato fatto.
grazie
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