Bpco, bronchiectasie
Gentilissimi Dottori,
chiedo una consulenza in merito alla valutazione generica del rischio operatorio in caso desiderassi sottopormi ad interventi
di chirurgia plastica in anestesia generale. Sono affetta da anni da bronchiectasie bilaterali (varicoidi ai lobi inf. sx - cilindriche a dx) e BPCO; la terapia impostata dal pneumologo che mi segue comprende aerosol con Breva Clenil e Mucosolvan + 2 puff quotidiani con Seretide 50/250. Ho di solito una riacutizzazione annua che curo con cicli alternati di ciprofloxacina, claritomicina e ceftriaxone. P F R: FVC 3.19 (87% del teorico), FEV1/FVC 74% (91% del teorico): volumi dinamici nella norma, segni di lieve ostruzione a prevalente sede distale. sO2 96% in aa.
Il problema è l'intubazione in se stessa o la ventilazione? La maschera laringea può essere un presidio utile nel mio caso?
Sono a rischio anche per anestesie locali con sedazione e/o epidurale? Ho chiesto ovviamente consiglio al mio pneumologo, che eviterebbe
qualsiasi intervento a meno che non sia in urgenza! Sono così grave o come penso, gli interventi di chirurgia plastica sono considerati sempre
come inutili e rischiosi?!
Il chirurgo rimanda invece la decisone all'anestesista per interventi con durata di 3h e oltre (seno tuberoso). Per altri interventi in anestesia locale
mi ha invece tranquillizzata.
Se smettessi di fumare, nel giro di un anno le mie condizioni di salute e di conseguenza il mio rischio operatorio, potrebbero variare sensibilmente rispetto alla situazione attuale? Attualmente persiste il mio tabagismo ( 15 sig. /die). Una grandissima motivazione per astenermi completamente dal dannosissimo fumo, sarebbe la possibilità di effettuare degli interventi in elezione, senza correre grossi rischi.
Credo che anche i disagi psicologi e la sofferenza che ne consegue abbiano una lora dignità; tuttavia questo argomento non sempre viene affrontato
con la dovuta sensibilità dai medici in generale, che considerano sbagliato a priori il ricorso alla chirurgia plastica.
Grazie in anticipo se vorrete rispondere a questo mio quesito.
Cordialmente,
Lilly
chiedo una consulenza in merito alla valutazione generica del rischio operatorio in caso desiderassi sottopormi ad interventi
di chirurgia plastica in anestesia generale. Sono affetta da anni da bronchiectasie bilaterali (varicoidi ai lobi inf. sx - cilindriche a dx) e BPCO; la terapia impostata dal pneumologo che mi segue comprende aerosol con Breva Clenil e Mucosolvan + 2 puff quotidiani con Seretide 50/250. Ho di solito una riacutizzazione annua che curo con cicli alternati di ciprofloxacina, claritomicina e ceftriaxone. P F R: FVC 3.19 (87% del teorico), FEV1/FVC 74% (91% del teorico): volumi dinamici nella norma, segni di lieve ostruzione a prevalente sede distale. sO2 96% in aa.
Il problema è l'intubazione in se stessa o la ventilazione? La maschera laringea può essere un presidio utile nel mio caso?
Sono a rischio anche per anestesie locali con sedazione e/o epidurale? Ho chiesto ovviamente consiglio al mio pneumologo, che eviterebbe
qualsiasi intervento a meno che non sia in urgenza! Sono così grave o come penso, gli interventi di chirurgia plastica sono considerati sempre
come inutili e rischiosi?!
Il chirurgo rimanda invece la decisone all'anestesista per interventi con durata di 3h e oltre (seno tuberoso). Per altri interventi in anestesia locale
mi ha invece tranquillizzata.
Se smettessi di fumare, nel giro di un anno le mie condizioni di salute e di conseguenza il mio rischio operatorio, potrebbero variare sensibilmente rispetto alla situazione attuale? Attualmente persiste il mio tabagismo ( 15 sig. /die). Una grandissima motivazione per astenermi completamente dal dannosissimo fumo, sarebbe la possibilità di effettuare degli interventi in elezione, senza correre grossi rischi.
Credo che anche i disagi psicologi e la sofferenza che ne consegue abbiano una lora dignità; tuttavia questo argomento non sempre viene affrontato
con la dovuta sensibilità dai medici in generale, che considerano sbagliato a priori il ricorso alla chirurgia plastica.
Grazie in anticipo se vorrete rispondere a questo mio quesito.
Cordialmente,
Lilly
[#1]
Gentile signora Le rispondo da anestesista. L'anestesia generale consiste essenzialmente in una narcosi profonda con perdita della coscienza, curarizzazione per consentire la Intubazione endotracheale e la perdita del tono muscolare e la analgesia con oppiacei. Con questa tecnica é prevista una ventilazione meccanica a pressione positiva. E' questo il vero fattore di rischio nel suo caso perché questo tipo di ventilazione peggiora certamente la performance respiratoria. Si consulti con un anestesista di sua fiducia che certamente le darà le informazioni che desidera previa visita approfondita. DEVE SMETTETE DI FUMARE assolutamente come raccomandato dal precedente Collega. Cordiali saluti. Dr. Lamarca l
Dr. Luciano Lamarca
[#2]
Dr. Maurizio Cecchini
Referente scientifico Referente Scientifico
Gentile Signora, in aggiunta a ciò che Collega Anestesista le ha scritto, volevo esprimerle, se me lo coconcesse,un mio parere.
Vede lei ha una grave patologia polmonare , pur essendo una giovane donna.
E lei continua fumare.
Da come scrive lei deve essere una donna acculturata ed intelligente, ma mi pare che non comprenda che nel volgere di qualche anno , se lei continuasse a fumare come lei afferma, lei si troverà' ad affrontare una insufficienza respiratoria invalidante, con ossigeno terapia domiciliare ...se non peggio.
Quindi spero che lei comprenda la mia sorpresa quando non solo sento una donna intelligente affetta da BPCO e bronchiectasie che continua a fumare, ma che anche vuole sottoporsi ad intervento chirurgico.
Forse non le' e' stato bene illustrato il suo grave problema polmonare
Arrivederci
cecchini
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 5.5k visite dal 19/11/2016.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.