Malattia peyronie
Salve è da 4/5 mesi che avverto delle erezioni al pene dolorose notturne non molto frequenti, da due settimane sto avendo problemi di erezione e ho notato una leggera curvatura e "rimpicciolimento" (se così si può definire) del pene, oggi sono andato dal Andrologo e mi ha dato la terapia per la malattia anche se al tatto e dal ecografia ( il tutto non in erezione ) non ha sentito niente però per scrupolo mi ha dato la cura da seguire .
La mia domanda è se fosse la malattia in questione con la cura recupero le dimensioni perse ? I dolori spariranno ? L erezione torna normale ? In caso contrario cosa potrebbe essere ?
Grazie in anticipo
La mia domanda è se fosse la malattia in questione con la cura recupero le dimensioni perse ? I dolori spariranno ? L erezione torna normale ? In caso contrario cosa potrebbe essere ?
Grazie in anticipo
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Gentile signore se l'andrologo che ha consultato e che lo ha visitato,ha il sospetto della malattia di Peyronie e le ha dato una cura, segua quella.Peraltro è da considerare sulla base di quello che lei riferisce che il priapismo (erezione) notturno è una variante abbastanza frequente della disfunzione, che dà come sintomo improvvisi indurimenti del pene più o meno dolorosi che, però, non hanno nulla a che vedere con possibili sogni erotici e talvolta non disturbano neppure il sonno. L’erezione regredisce spontaneamente durante il giorno.E' da sottolineare che esistono due tipologie principali di priapismo. Priapismo a basso flusso, provocato da un ristagno di sangue all’interno dei corpi cavernosi del pene e Priapismo ad alto flusso, meno doloroso, provocato da traumi o neoformazioni che impediscono al sangue di scorrere regolarmente e liberamente nell’area genitale. Altre cause di priapismo, notturno e non, sono l’assunzione di farmaci (antidepressivi o anticonvulsivi, tra gli altri), malattie del sistema nervoso o traumi alla spina dorsale, assunzione di droghe, avvelenamento da monossido di carbonio, infezioni alle vie urinarie o alla prostata. Quindi le problematiche possibili sono molteplici e per questo è opportuno che lei segua quanto le ha consigliato l'andrologo senza disperdersi in altre diagnosi. Cari saluti
Prof.Giorgio Enrico Gerunda Professore Ordinario di Chirurgia Generale Università di Modena e Reggio Emilia
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.9k visite dal 20/10/2016.
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