Malattia da decompressione?
Gentilissimi dottori, vorrei chiedere una cosa per mio fratello, sperando sia la specializzazione giusta perché non sapevo proprio quale scegliere. Sì è reso conto che ogni volta che esegue uno sforzo consistente in apnea in palestra sente una certa pressione alla testa e diventa molto rosso su torace e addome. Può essere una malattia da decompressione e se si deve essere curata o non occorre far niente? Cessato lo sforzo entro qualche minuto la situazione ritorna normale. E possibile che si formino delle bolle e che queste bolle rimangono nel sangue e in futuro possano creare danni (cervello etc) oppure queste cose succedono solo sott'acqua? Grazie Cordiali saluti
Gentile ragazzo. Direi che tutto è nei valori di normalità.
Innanzitutto premetto che l'ipotesi fatta non riguarda certamente problematiche relative alla decompressione e quindi all'accidente embolico.
La breve apnea che lei accenna durante l'esecuzione delle ripetizioni, con il relativo cambiamento del colore cutaneo è da imputare allo sforzo. "Apparentemente" non determina alcun problema in una persona giovane e in buona salute, è legata a una serie di riflessi fisiologici che coinvolgono i muscoli contratti, lo sforzo, l'attività meccanica cardiaca e il circolo ematico.
Però dalla descrizione che fa mi permetto di notare che eseguendo le ripetizioni dell'esercizio in apnea, questo non è correttamente eseguito.
Non vi sono infatti esercizi di qualunque tipo che prevedano ciò in quanto, al contrario, è fondamentale, anche per un efficace sviluppo della massa muscolare, che ci sia un sincronismo ispirazione/espirazione da cui non si può prescindere.
L' apnea invece denota eccessivo carico rispetto la performance muscolare e quindi a lungo andare ciò favorirà più facilmente lesioni e traumatismi osteo-articolari e muscolari. Anche durante lo sforzo massimale è necessario garantire una corretta respirazione e ossigenazione dei tessuti coordinando gli atti respiratori con le fasi di carico e scarico. Importantissimi poi sono i secondi previsti di recupero tra le varie ripetizioni. Mai accorciare i tempi.
Per questo è fondamentale il controllo, almeno inizialmente, da parte di un PT o dell' istruttore anche per evitare atteggiamenti viziati che poi si trascinino nel tempo in quanto acquisiti e che a parità di fatica e impegno calorico riducano poi di fatto la reale efficacia dell'esercizio svolto.
Cordiali saluti
Innanzitutto premetto che l'ipotesi fatta non riguarda certamente problematiche relative alla decompressione e quindi all'accidente embolico.
La breve apnea che lei accenna durante l'esecuzione delle ripetizioni, con il relativo cambiamento del colore cutaneo è da imputare allo sforzo. "Apparentemente" non determina alcun problema in una persona giovane e in buona salute, è legata a una serie di riflessi fisiologici che coinvolgono i muscoli contratti, lo sforzo, l'attività meccanica cardiaca e il circolo ematico.
Però dalla descrizione che fa mi permetto di notare che eseguendo le ripetizioni dell'esercizio in apnea, questo non è correttamente eseguito.
Non vi sono infatti esercizi di qualunque tipo che prevedano ciò in quanto, al contrario, è fondamentale, anche per un efficace sviluppo della massa muscolare, che ci sia un sincronismo ispirazione/espirazione da cui non si può prescindere.
L' apnea invece denota eccessivo carico rispetto la performance muscolare e quindi a lungo andare ciò favorirà più facilmente lesioni e traumatismi osteo-articolari e muscolari. Anche durante lo sforzo massimale è necessario garantire una corretta respirazione e ossigenazione dei tessuti coordinando gli atti respiratori con le fasi di carico e scarico. Importantissimi poi sono i secondi previsti di recupero tra le varie ripetizioni. Mai accorciare i tempi.
Per questo è fondamentale il controllo, almeno inizialmente, da parte di un PT o dell' istruttore anche per evitare atteggiamenti viziati che poi si trascinino nel tempo in quanto acquisiti e che a parità di fatica e impegno calorico riducano poi di fatto la reale efficacia dell'esercizio svolto.
Cordiali saluti
La consulenza è prestata a titolo puramente
gratuito secondo lo stile Medicitalia.it
Dott. Stelio ALVINO

Ex utente
Grazie dottore
Cordiali saluti
Cordiali saluti

Ex utente
Buongiorno uso questo consulto per non aprirne uno nuovo! In università ci hanno spiegato che è importante conoscere la concentrazione di azoto e la pressione parziale in condizioni iperbariche per es in ACQUA. La mia domanda questa volta ha un fine molto diverso cioè puramente teorico. Vorrei sapere se è possibile sulla terra ferma, in qualsiasi modo anche il più fantasioso ;), essere in condizioni paragonabili a quelle sott'acqua dal punto di vista di azoto ma non solo; naturalmente però escludo l'utilizzo di attrezzatura medica (camera iperbarica?). Grazie a chi vorrà rispondermi in anticipo
Cordiali saluti
Cordiali saluti

Ex utente
Non è necessario magari tolgo lo spazio a qualcuno di più urgente
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.7k visite dal 06/08/2016.
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