Shock settico
Salve, mia madre e' ricoverata in rianimazione da circa 10 giorni a causa di uno shock settico post-operatorio, dovuto ad una rottura intestinale a seguito di un cedimento dopo una resezione che e' stata fatta per una carcinosi peritoneale.
Ora sembra uscita dalla fase infettiva acuta, la pressione sembra tornata nella norma, ma non riesce ad diventare indipendente dal respiratore. I polmoni sono stati entrambi drenati.
I medici non sanno dirmi granche' riguardo i tempi di recupero e le prospettive di vita anche perche' in questo momento la cosa e' molto importante per riprendere le terapie per debellare il tumore.
Sapete darmi qualche informazione in piu' sul recupero dell'attivita' respiratoria?
Grazie
Ora sembra uscita dalla fase infettiva acuta, la pressione sembra tornata nella norma, ma non riesce ad diventare indipendente dal respiratore. I polmoni sono stati entrambi drenati.
I medici non sanno dirmi granche' riguardo i tempi di recupero e le prospettive di vita anche perche' in questo momento la cosa e' molto importante per riprendere le terapie per debellare il tumore.
Sapete darmi qualche informazione in piu' sul recupero dell'attivita' respiratoria?
Grazie
[#1]
Buon giorno, in casi come quello della sua mamma, indubbiamente molto gravi sia per la sepsi che per la patologia neoplastica avanzata, c'è spesso una compromissione multi organo ed il recupero di una funzionalità' ventilatori a sufficiente e valida dipende da molteplici variabili non prevedibili ne calcolabili, ecco perché' i medici sono forse un po' vaghi.
In questi casi si può' solo aspettare mettendo in atto tutti i supporti terapeutici a disposizione, come certamente i colleghi stanno facendo.
Cordiali saluti e se lo desidera ci tenga informati.
In questi casi si può' solo aspettare mettendo in atto tutti i supporti terapeutici a disposizione, come certamente i colleghi stanno facendo.
Cordiali saluti e se lo desidera ci tenga informati.
La consulenza e' prestata a titolo
puramente gratuito secondo lo stile MedicItalia
Dottoressa Anna Maria Martin
[#2]
Buongiorno,
credo che nelle condizioni in cui versa sua madre ci sia molto da riflettere per evitare l'accanimento terapeutico.
Una carcinosi peritoneale indica uno stato avanzato della malattia tumorale, spero che attualmente non abbia dolore o altri sintomi di malattia che la facciano soffrire. Se così è, certo l'ulteriore progressione della malattia prima o poi darà segni importanti (dolore, occlusione intestinale, perforazione d'organi o vasi).
Lei non fornisce informazioni sul tipo di ventilazione attuale e neppure sulla malattia tumorale iniziale e l'età della mamma, tuttavia dalla mancata tenuta della anastomosi e la conseguente setticemia è facile desumere che sia in uno stato di catabolismo obbligato che non consente la riparazione dei tessuti.
Se sono state drenate ambedue le cavità toraciche vuol dire che la ventilazione aveva provocato un pneumotorace bilaterale.
Non so quale sia il tipo di ventilazione attualmente, tuttavia nell'Ospedale ove è ricoverata c'è una equipe valida. se non si esprimono è ovvio che non hanno sufficiente margine terapeutico per passare ad una ventilazione assistita e quindi spontanea.
Dalla mia esperienza nella pratica della best supportive care non ho mai consigliato ne trovato oncologi che, a fronte di una carcinosi peritoneale ed un'insufficienza multiorgano, propongano terapie per "debellare" la malattia tumorale.
Discutete con gli attuali curanti ciò che è meglio fare per supportarla al meglio senza esagerare in un senso o nell'altro.
credo che nelle condizioni in cui versa sua madre ci sia molto da riflettere per evitare l'accanimento terapeutico.
Una carcinosi peritoneale indica uno stato avanzato della malattia tumorale, spero che attualmente non abbia dolore o altri sintomi di malattia che la facciano soffrire. Se così è, certo l'ulteriore progressione della malattia prima o poi darà segni importanti (dolore, occlusione intestinale, perforazione d'organi o vasi).
Lei non fornisce informazioni sul tipo di ventilazione attuale e neppure sulla malattia tumorale iniziale e l'età della mamma, tuttavia dalla mancata tenuta della anastomosi e la conseguente setticemia è facile desumere che sia in uno stato di catabolismo obbligato che non consente la riparazione dei tessuti.
Se sono state drenate ambedue le cavità toraciche vuol dire che la ventilazione aveva provocato un pneumotorace bilaterale.
Non so quale sia il tipo di ventilazione attualmente, tuttavia nell'Ospedale ove è ricoverata c'è una equipe valida. se non si esprimono è ovvio che non hanno sufficiente margine terapeutico per passare ad una ventilazione assistita e quindi spontanea.
Dalla mia esperienza nella pratica della best supportive care non ho mai consigliato ne trovato oncologi che, a fronte di una carcinosi peritoneale ed un'insufficienza multiorgano, propongano terapie per "debellare" la malattia tumorale.
Discutete con gli attuali curanti ciò che è meglio fare per supportarla al meglio senza esagerare in un senso o nell'altro.
Dr. luigi stella
Specialista in Anestesia e Rianimazione - Terapia del dolore.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 5k visite dal 07/07/2014.
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