Sospetta sindrome vagale
Buongiorno,
recentemente sono stata sottoposta a Neuralterapia segmentale nel tentativo di risolvere un problema di dolore pelvico che mi sta invalidando da 7 anni in seguto a intervento laparotomico per asportazione miomi multipli uterini intramurali.
Ho eseguito 3 sedute ravvicinate di Neuralterapia, una il venerdì, una seconda il sabato seguente e l'ultima il lunedì successivo a i due.
Le prime due sedute sono state condotte iniettando ogni volta 40mg di Clorprocaina (PascoNeural fiale da 2mL diluite a 6mL con fisiologica) iniettata tutta in loco in più punti a livello locale della ferita addominale, la terza seduta è stata eseguita iniettando 40mg di Clorprocaina totali (diluita e utilizzata con le stesse modalità delle prime due volte) in più punti (dai 20 ai 30 punti) nel metamero superiore destro.
Dopo questa ultima seduta ho subito (nel giro di 1 ora) incominciato ad accusare sintomi di debolezza, ottundimento mentale, perdita di riflessi, tachicardia, sensazione di vomito, riposo disturbato. Il giorno dopo ho continuato ad accusare sfinimento, difficoltà di concentrazione e di riflessi.
Da allora, sono passate tre settimane ma al minimo affaticamento ritornano i disturbi di sensazione di vomito, tachicardia, sfinimento accompagnati da irrigidimento muscolare dei polpacci, del collo e dolori nervosi diffusi a livello del coccige e della zona cervicale, in concomitanza mi dolgono i punti del metamero dove erano stata eseguita la terza somministrazione.
Mi sembra di capire da quanto ho trovato in internet che potrebbe trattarsi di sindrome vagale, mi chiedo però se la situazione sarà reversibile e il perchè di questa comparsa, sembra quasi che a livello del metaro ci sia stato un cattivo assorbimento/intossicazione, me lo fa pensare il fatto che in "crisi" di fatica mi dolgono propri i punti in cui la Clorprocaina è stata iniettata e tutta la parte destra sembra risentirne.
Se qualcuno potesse dirmi qualcosa di più e soprattutto se questo problema a un certo punto si risolverà o me lo terrò a vita (leggevo che non ci sono rimedi per le sindromi vagali).
Per affaticamento intendo una piccola passeggiata o il fatto di aver pulito casa (45mq e nemmeno tutta) quindi una situazione anche più debilitante di quella che avevo cercato di risolvere, oltre che questo ottundimento e questa sensazione di vomito e tachicardia quando compaiono mi preoccupano molto.....devo aspettarmi forse anche un peggioramento?
La Clorprocaina è in fondo un'anestetico e leggevo che in estremis può dare anche paralisi bulbare....devo aspettarmi un peggioramento dei sintomi nel tempo o almeno da quel punto di vista posso stare tranquilla?
grazie infinite
recentemente sono stata sottoposta a Neuralterapia segmentale nel tentativo di risolvere un problema di dolore pelvico che mi sta invalidando da 7 anni in seguto a intervento laparotomico per asportazione miomi multipli uterini intramurali.
Ho eseguito 3 sedute ravvicinate di Neuralterapia, una il venerdì, una seconda il sabato seguente e l'ultima il lunedì successivo a i due.
Le prime due sedute sono state condotte iniettando ogni volta 40mg di Clorprocaina (PascoNeural fiale da 2mL diluite a 6mL con fisiologica) iniettata tutta in loco in più punti a livello locale della ferita addominale, la terza seduta è stata eseguita iniettando 40mg di Clorprocaina totali (diluita e utilizzata con le stesse modalità delle prime due volte) in più punti (dai 20 ai 30 punti) nel metamero superiore destro.
Dopo questa ultima seduta ho subito (nel giro di 1 ora) incominciato ad accusare sintomi di debolezza, ottundimento mentale, perdita di riflessi, tachicardia, sensazione di vomito, riposo disturbato. Il giorno dopo ho continuato ad accusare sfinimento, difficoltà di concentrazione e di riflessi.
Da allora, sono passate tre settimane ma al minimo affaticamento ritornano i disturbi di sensazione di vomito, tachicardia, sfinimento accompagnati da irrigidimento muscolare dei polpacci, del collo e dolori nervosi diffusi a livello del coccige e della zona cervicale, in concomitanza mi dolgono i punti del metamero dove erano stata eseguita la terza somministrazione.
Mi sembra di capire da quanto ho trovato in internet che potrebbe trattarsi di sindrome vagale, mi chiedo però se la situazione sarà reversibile e il perchè di questa comparsa, sembra quasi che a livello del metaro ci sia stato un cattivo assorbimento/intossicazione, me lo fa pensare il fatto che in "crisi" di fatica mi dolgono propri i punti in cui la Clorprocaina è stata iniettata e tutta la parte destra sembra risentirne.
Se qualcuno potesse dirmi qualcosa di più e soprattutto se questo problema a un certo punto si risolverà o me lo terrò a vita (leggevo che non ci sono rimedi per le sindromi vagali).
Per affaticamento intendo una piccola passeggiata o il fatto di aver pulito casa (45mq e nemmeno tutta) quindi una situazione anche più debilitante di quella che avevo cercato di risolvere, oltre che questo ottundimento e questa sensazione di vomito e tachicardia quando compaiono mi preoccupano molto.....devo aspettarmi forse anche un peggioramento?
La Clorprocaina è in fondo un'anestetico e leggevo che in estremis può dare anche paralisi bulbare....devo aspettarmi un peggioramento dei sintomi nel tempo o almeno da quel punto di vista posso stare tranquilla?
grazie infinite
[#1]
Buongiorno,
la sintomatologia che presenta non ha molto a che vedere con una situazione di ipertono vagale. L'aumento del tono vagale da bradicardia e Lei avverte il sintomo opposto: tachicardia.
Non conosco la metodica da Lei descritta per trattare il dolore pelvico pur avendo una lunga esperienza in tale forma dolorosa, che in genere è sostenuta da una nevralgia del nervo pudendo il cui trattamento è basato su farmaci attivi nelle neuropatie periferiche, in genere con buoni risultati e senza importanti effetti collaterali.
Non potendo acquisire direttamente i segni obiettivi da Lei manifestati mi è difficile esprimermi su una prognosi circa l'evoluzione e la durata della sintomatologia.
Cordiali saluti
la sintomatologia che presenta non ha molto a che vedere con una situazione di ipertono vagale. L'aumento del tono vagale da bradicardia e Lei avverte il sintomo opposto: tachicardia.
Non conosco la metodica da Lei descritta per trattare il dolore pelvico pur avendo una lunga esperienza in tale forma dolorosa, che in genere è sostenuta da una nevralgia del nervo pudendo il cui trattamento è basato su farmaci attivi nelle neuropatie periferiche, in genere con buoni risultati e senza importanti effetti collaterali.
Non potendo acquisire direttamente i segni obiettivi da Lei manifestati mi è difficile esprimermi su una prognosi circa l'evoluzione e la durata della sintomatologia.
Cordiali saluti
Dr. luigi stella
Specialista in Anestesia e Rianimazione - Terapia del dolore.
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.5k visite dal 17/03/2014.
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