Anestesia-memoria
[#1]
Gentile giovane,
i farmaci moderni usati per l'anestesia non creano i problemi che lei riferisce. Infatti al di là del tempo necessario all'organismo per smaltire i farmaci anestesiologici ( che può variare da poche ore a un giorno) non esistono effetti a distanza. In più di venti anni di attività chirurgica non ho mai riscontrato problemi simili. Esiste tuttavia la possibilità di un calo generalizzato di tutte le prestazioni dell'individuo (e quindi anche della memoria) relativa allo stress chirurgico ed alla convalescenza postoperatoria di durata anch'essa variabile, ma sensibilmente più lunga.
Distinti saluti
Dott. Bernardi Claudio
www.claudiobernardi.it
i farmaci moderni usati per l'anestesia non creano i problemi che lei riferisce. Infatti al di là del tempo necessario all'organismo per smaltire i farmaci anestesiologici ( che può variare da poche ore a un giorno) non esistono effetti a distanza. In più di venti anni di attività chirurgica non ho mai riscontrato problemi simili. Esiste tuttavia la possibilità di un calo generalizzato di tutte le prestazioni dell'individuo (e quindi anche della memoria) relativa allo stress chirurgico ed alla convalescenza postoperatoria di durata anch'essa variabile, ma sensibilmente più lunga.
Distinti saluti
Dott. Bernardi Claudio
www.claudiobernardi.it
Dr. Claudio Bernardi
Chirurgia Plastica
www.claudiobernardi.it - www.lachirurgiaplastica.net
[#4]
Carissimo Amico,
lo studio e la clinica dei problemi psicologici in anestesia è ad uno stato dell'arte ancora in embrione.
Di sicuro si è a conoscenza che l'azione dei farmaci, per la conduzione di tutte le forme di anestesia è limitata, nel tempo.
Altrettanto vero è che molti farmaci per la conduzione dell'anestesia generale, interferiscono, anche se favorevolmente e "piacevolmente", sul sistema emozionale affettivo: sogni ad esempio in anestesia generale sono descritti e possibili e se questi ultimi interferiscono con delle aree di riferimento, vissuti emozionali affettivi della persona, possono promuovere stessa valenza di una verbalizzazione-produzione onirica quotidiana.
Esistono poi farmaci che nel breve periodo possiedono la capacità di indurre amnesia anterograda e retrograda: così alcune persone non ricordano di essere giunti in sala operatoria e magari di esserne usciti (questione considerata limitata a pre e post 15').
La perdita di memoria invece dopo anestesia generale, a parte implicazioni di insulto indipendenti dall'anestesia ma dipendenti dall'atto operatorio, o di parte di essa, appartiene alla necessità di elaborazione e gestione delle emozioni e degli affetti che appartengono allo stato onirico emozionale affettivo descritto precedentemente.
Così possono verificarsi condizioni di alterazione del tono dell'umore che necessitano una rielaborazione, condizioni reversibili, ma meritevoli di essere trattate perchè occasione di conoscersi meglio.
Purtroppo sembra di essere "Cicero pro Domo sua", ma fin'ora il primo ed unico testo che affronta questo argomento, è stato edito in prima edizione nel 1991, dal sottoscritto: testo che certamente non è fondamentale per la conduzione di una valida anestesia, ma che pone in evidenza un dato di fatto che la Sua sensibilità ed attenta osservazione propone e ripropone in evidenza.
Di fatto la biochimica clinica evidenzia che i farmaci anestetici e la conduzione dell'anestesia, come atto medico, interagisce con la Persona ed il Suo vissuto, divenendo Storia della Vita di un Uomo nella Sua Umanità, nel Suo essere Uomo.
Ringraziandola per avere aperto, anche in questo forum, e non soltanto nelle "speculazione scientifiche", questo delicato argomento...
In Fede
Alessandro Roscetti
lo studio e la clinica dei problemi psicologici in anestesia è ad uno stato dell'arte ancora in embrione.
Di sicuro si è a conoscenza che l'azione dei farmaci, per la conduzione di tutte le forme di anestesia è limitata, nel tempo.
Altrettanto vero è che molti farmaci per la conduzione dell'anestesia generale, interferiscono, anche se favorevolmente e "piacevolmente", sul sistema emozionale affettivo: sogni ad esempio in anestesia generale sono descritti e possibili e se questi ultimi interferiscono con delle aree di riferimento, vissuti emozionali affettivi della persona, possono promuovere stessa valenza di una verbalizzazione-produzione onirica quotidiana.
Esistono poi farmaci che nel breve periodo possiedono la capacità di indurre amnesia anterograda e retrograda: così alcune persone non ricordano di essere giunti in sala operatoria e magari di esserne usciti (questione considerata limitata a pre e post 15').
La perdita di memoria invece dopo anestesia generale, a parte implicazioni di insulto indipendenti dall'anestesia ma dipendenti dall'atto operatorio, o di parte di essa, appartiene alla necessità di elaborazione e gestione delle emozioni e degli affetti che appartengono allo stato onirico emozionale affettivo descritto precedentemente.
Così possono verificarsi condizioni di alterazione del tono dell'umore che necessitano una rielaborazione, condizioni reversibili, ma meritevoli di essere trattate perchè occasione di conoscersi meglio.
Purtroppo sembra di essere "Cicero pro Domo sua", ma fin'ora il primo ed unico testo che affronta questo argomento, è stato edito in prima edizione nel 1991, dal sottoscritto: testo che certamente non è fondamentale per la conduzione di una valida anestesia, ma che pone in evidenza un dato di fatto che la Sua sensibilità ed attenta osservazione propone e ripropone in evidenza.
Di fatto la biochimica clinica evidenzia che i farmaci anestetici e la conduzione dell'anestesia, come atto medico, interagisce con la Persona ed il Suo vissuto, divenendo Storia della Vita di un Uomo nella Sua Umanità, nel Suo essere Uomo.
Ringraziandola per avere aperto, anche in questo forum, e non soltanto nelle "speculazione scientifiche", questo delicato argomento...
In Fede
Alessandro Roscetti
[#6]
Ex utente
grazie mille dottore per la risposta!!
è stato chiarissimo!!
posso anche chiederle a che percentuale si aggirano i rischi collegati ad una anestesia totale e quali sono??
avendo gia subito una anestesia totale, nella prossima corro dei rischi minori in quanto per il medico è + facile e tende a riusare lo stesso farmaco?
è stato chiarissimo!!
posso anche chiederle a che percentuale si aggirano i rischi collegati ad una anestesia totale e quali sono??
avendo gia subito una anestesia totale, nella prossima corro dei rischi minori in quanto per il medico è + facile e tende a riusare lo stesso farmaco?
[#7]
Carissima,
il rischio attuale di incidenti in anestesia generale è nell'ordine dello 0,00000007 ogni 1000 anestesie.
Nei rischi sono compresi eventi minori come le infrazioni dentali fino al decesso.
Il fatto di firmare il "consenso informato alla anestesia" implica invece soltanto l'avvenuta completa informazione speciale e specifica per la condotta anestesiologica che avrà luogo: i rischi associabili alla anestesia in funzione dell'intervento, il trattamento perioperatorio anestesiologico (pre durante e post intervento).
Sì: l'essere stata già sottoposta ad anestesia generale facilita il collega per quello che pensi. La conduzione di una anestesia in ogni caso è sempre evento nuovo, il ripetersi di eventi anestesiologici di fatto non implica nè maggiori nè minori rischi (in tempi molto meno moderni, ad esempio, la Regina di Inghilterra Elisabetta I, pare sia stata sottoposta ad oltre 90 interventi e relative anestesie... senza sequele).
In Fede
Alessandro Roscetti
il rischio attuale di incidenti in anestesia generale è nell'ordine dello 0,00000007 ogni 1000 anestesie.
Nei rischi sono compresi eventi minori come le infrazioni dentali fino al decesso.
Il fatto di firmare il "consenso informato alla anestesia" implica invece soltanto l'avvenuta completa informazione speciale e specifica per la condotta anestesiologica che avrà luogo: i rischi associabili alla anestesia in funzione dell'intervento, il trattamento perioperatorio anestesiologico (pre durante e post intervento).
Sì: l'essere stata già sottoposta ad anestesia generale facilita il collega per quello che pensi. La conduzione di una anestesia in ogni caso è sempre evento nuovo, il ripetersi di eventi anestesiologici di fatto non implica nè maggiori nè minori rischi (in tempi molto meno moderni, ad esempio, la Regina di Inghilterra Elisabetta I, pare sia stata sottoposta ad oltre 90 interventi e relative anestesie... senza sequele).
In Fede
Alessandro Roscetti
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 18.8k visite dal 26/08/2005.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Allergia ai farmaci
Allergia ai farmaci: quali sono le reazioni avverse in seguito alla somministrazione di un farmaco? Tipologie di medicinali a rischio, prevenzione e diagnosi.